Homo faber fortunae suae

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Una cosa che non hai mai capito degli incontri casuali è se il fato ci ha ficcato il naso o semplicemente è questione di probabilità. O se c'è sentimento ancor prima di parlarsi.
Si dice che la nostra vita ha infinite variabili alternative rispetto alla vita che viviamo e tutto dipende dalle scelte che si fanno. Non vi fa spavento? Da un miliardario a un barbone manca poco. Ma comunque
Ero sul mio solito pullman, da sola sta volta e pioveva. Tirava giù una pioggia del cazzo insomma.
Mi stavo sistemando i capelli per farli sembrare meno spettinati dal cappuccio e poi è salito un ragazzo.
Il solito. Nella mia testa c'erano una sacco di infinite variabili che in tre secondi avrebbero potuto portarmi a parlare con lui e invece nulla.
In un universo parallelo a quell'ora avremmo potuto benissimo stare insieme. Ma quel giorno le mie probabilità si alzarono solo di un gradino e lui si sedette nel posto vicino al mio. Lo guardai.
"Hai una deca?"
Rimasi bloccata per qualche secondo.
"No, ma ho qualche amico che potrebbe averla"
"Bom, allora fa niente grazie lo stesso"
Si alzò.
Lo presi dalla giacca: "Se vuoi posso darti il numero"
"No sto a posto così grazie" e andò.
La ruota della fortuna giró: "Sorte 1, Laura 0"
Mi balzò in testa che mi aveva parlato non per la domanda in se ma solo per agganciare, ma la cosa si sfaldò. Salii una ragazza, si mise vicino a lui e lo baciò.
"Ragazza figa 1, Laura 0 e probabilità nulle"
Mi incazzai quasi.
Scesero dal pullman.
E così feci anche io.
Andai verso casa e seduto davanti a casa mia era seduto un ragazzo che tempo prima avrei quasi potuto dire di amare. Mi guardò: "Sei da sola a casa?" Annuì.
Salimmo in casa. Provavo a parlargli di qualcosa, ma il ragazzo era completamente assente. Venne verso di me e mi baciò. E come si suol dire: "Non c'è due senza tre" una cosa tira l'altra. Lo guardai e non ci voleva molto per capire cosa avesse intenzione di fare nei 30 minuti successivi. Lo facemmo. Non posso dire di non aver provato a immaginare un mondo dove in quel secondo invece di scopare avremmo potuto guardare un film abbracciati. Ma signori miei, se siete venuti a leggere racconti come i miei due cose non dovete aspettarvi: "Finali pieni di insegnamenti e soprattutto finali felici".
Finito tutto mentre si rivestiva incominciò a ridere.
Lo guardai confusa: "Perché ridi?"
"Quando sei scesa dal pullman avevi un ragazzo vicino, cazzo lo guardavi manco fosse irraggiungibile, senza offesa ma sembra un po' uno zimbello"
Risi: "Manco lo conosco che cazzo dici"
Mi diede un bacio in fronte e si mise la giacca, si accese una sigaretta e fece per andarsene. Come per il ragazzo del pullman lo presi per il braccio: "Possiamo stare a guardare un po' di tv se vuoi e stare un po' di tempo tranquilli se ti va"
Sorrise: "Ora ti stai rendendo ridicola. Chiedilo al ragazzo del pullman magari lui te lo da, ciao tesoro"
Altro bacio in fronte e si richiuse la porta alle spalle.
Una cosa che non ho mai capito delle cose occasionali e casuali è se dietro c'è qualcosa o ci sono solo pezzi di roccia.
Ragazzo che mi usava come un giocattolo 1
Laura 0
Probabilità nulle.

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