De rustica progenie, semper villana fuit

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Arriva un momento nella vita di chiunque dove ti viene da chiederti il perché della tua esistenza e altre domande da intellettuali del cazzo.
Così a 15 anni ti senti già come se avessi vissuto tante vite quando gli anni che hai passato.
E ogni anno, ti rendi conto che l'anno prima eri un coglione. Ma capita amico.
Io ero seduta sulla mia fedele sedia sul balcone e pensavo a questa cosa.
Scrissi all'unica persona che ritenevo abbastanza matura da rispondere alle mie domande.
"Secondo te si può vivere anche senza uno scopo preciso, cioè posso sopravvivere senza fare nulla no?"
"Si, ma butteresti via un sacco di opportunità per una mente come la tua. Se ne trovano poche sai?"
Non risposi e pensai che avesse detto una gran cazzata. Insomma, non tutti a questo mondo hanno una precisa utilità nel senso che ognuno serve a se stesso no? Mi trovai a pensare che sarei diventata un orrore di donna zitella che vive con 30 gatti.
E la cosa mi fece abbastanza schifo.
Non tutti valgono a questo mondo: ci sono quelli che realizzano i loro sogni e i perdenti che non ci riescono e si arrendono perché le loro ambizioni sono irraggiungibili.
Per una classe di ragazzini medio-povera come la mia è già tanto se la gente ti saluta ogni tanto per strada no?
Davo importanza a quello. Non la trovate una cosa triste? Avrò conosciuto un sacco di persona che avevano già perso le speranze a 14 anni di realizzare i propri sogni, figuriamoci se una ragazza tutta ciccia e parole se la sarebbe cavata.
Tuttavia risposi dopo un quarto d'ora alla mia amica: "Menti come la mia non sono abbastanza raccomandate per pubblicare un libro e vivere di rendita"
Pensai: Catullo si è innamorato di una zoccola qualunque eppure di Lesbia ne parlano tutti i libri di poesia, Bukowski era un ubriacone scasciato che Dio solo sa come ha fatto a sopravvivere e ora le sue frasi vanno tanto di moda e i suoi racconti pure, Fabio Rovazzi fa milioni di soldi al giorno per cantare frasi come "Mi fa volare".
E mi fece schifo quasi il paragone.
E mi vergognai di averlo pensato.
Pensai che tutti allora con un po' di fortuna possono vivere di stronzate inutili. Non è davvero molto triste come cosa?
Ma poi mi dissi che era giusto così, per i tempi che correvano.
Si illuminò lo schermo del mio cellulare: "Okay, ma menti come la tua potrebbero scrivere fottute enciclopedie cara"
"Sarà anche, ma chissà che non mi ritrovi a fare la puttana o la cocainomane"
"Fidati che anche lo diventassi saresti una gran persona comunque"
Risi.
Aveva detto una gran stronzata.
Ma non mi preoccupavo, non avevo significato nulla dalla mia nascita e di sicuro avrei continuato a farlo.

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