Capitolo 13: Punti di vista moooooolto diversi

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Uscii dalla mensa e scoprii che Zoe stava andando nella direzione opposta rispetto alla folla che si dirigeva allo spettacolo.
Senza pensarci due volte la seguii. Ma non dovetti farlo a lungo: attraversò la piazza e si infilò in un edificio: l'infermeria. Sentivo una sensazione di malessere alla bocca dello stomaco. Girai intorno all'edificio e mi nascosi sotto una finestra.
- ...Ingannata. Lei è convinta che sarà tutto una simulazione! - Stava dicendo Zoe indignata - Crede che sia un... periodo di prova. Crede che sarà tutto finto! -
- Capisco, il tuo sconcerto. Avrei dovuto avvertiti prima...-
- Prima! - sbottó la cacciatrice, facendo sussultare persino me - Non avresti dovuto farlo e basta! -
Avevo ragione.
Zoe stava parlando con mia madre.
Di me.
Deglutii e mi raggomitolai stringendo le ginocchia al petto.
- Cassadia è troppo testarda per capire che questa è la strada giusta per lei. Ce l'ha nel sangue -
- Anch'io vorrei che diventasse una cacciatrice, ma non è questo il modo! Deve essere una scelta, non un'imposizione -.
- Sono sua madre. Io so cosa è meglio per lei -.
- Ah! - Zoe fece una risata di scherno - Artemide, stai ascoltando ciò che dici? Parli come tuo padre! -
- Non è affatto vero - ribattè la dea, ma dalle sua voce era chiaro che non ne era convinta nemmeno lei.
- Invece si, e sai che ho ragione. Anche lui credeva di sapere cosa fosse meglio per te. Voleva che ti sposassi ma tu ti sei rifiutata, hai fatto voto di castità e hai fondato le cacciatrici. Tu hai seguito la tua strada: lascia che Cassidy segua la sua -
- Non è affatto la stessa situazione - replicò fredda mia madre, la voce che tentennava - Io ho dei validi motivi -
- E quali sarebbero? - la sfidò Zoe.
- Ho cercato di ucciderla! - esclamò mia madre a voce un po' troppo alta.
Trattenni il respiro. Non sapevo cosa pensare ne come sentirmi. Ero spaventata? Angosciata? Triste? Tutto insieme? La verità era che ero stanca di tutti quei segreti. Mi sentivo svuotata, come se il mio cuore avesse raggiunto la soglia massima di brutte sorprese e adesso reagisse solo con dei "Ma dai... ti pareva le cose non posso andare bene per più di due giorni".
Anche Zoe era rimasta in silenzio.
- Non dirmi che quella era Diana - riprese mia madre - Perché sappiamo benissimo che io e lei siamo la stessa persona. Quando Cassidy mi ha sfidato, io...io non ho potuto trattenermi. Non ho potuto trattenerla. Sapevo che non dovevo avvicinarmi così tanto ai romani. Anche con te accanto sarebbe stato rischioso. Quella ragazzina! È così impertinente, cocciuta e testarda! -
"Grazie, mamma" pensai amaramente.
- L'hai detto tu - le ricordò Zoe - Ce l'ha nel sangue -. Potevo quasi vedere il sorrisetto che le increspava le labbra e in quel momento la adorai.
Mia madre invece no. Emise una risata sprezzante e disse - Stai forse insinuando che io sia così? -
- Sì, e tu lo sai -
- Zoe, devo forse ricordarti che io sono la tua signora. Dov'è finito il tuo rispetto? -
Tipico di mia madre: quando non può vincere in una discussione, cambia argomento. Avevo imparato a conoscere questa tecnica. E a quanto pareva Zoe la conosceva anche meglio di me.
- Non provare a cambiare discorso - le disse richiamandola alla realtà - Sarai anche una dea, ma adesso ti sto parlando da pari a pari. Da donna che è stata ferita da un uomo, a donna che è stata ferita da un uomo. O meglio che lo crede... -
La mia testa scattò in alto, tanto che per poco non sbattei contro il davanzale. Zoe si stava riferendo a mio padre. Non sapevo molto di lui e mia madre mi aveva semplicemente detto che era "come tutti gli altri", come se bastasse a spiegare tutto. Infatti da quell'affermazione avevo dedotto che doveva averla tradita, ingannata o qualcosa di simile, ma non mi ero mai spinta troppo a indagare (anche perché lei non mi avrebbe risposto).
- Che significa crede? Sai come sono andate le cose -
- Propio per questo - riprese Zoe - Lui non ti ha mai fatto nulla di male. Sei stata tu a spezzargli il cuore -Fammi finire prima di interrompermi- e non poteva essere altrimenti visto che gli dei non possono sposare i mortali. Poi la sua morte ha spezzato il tuo, di cuore, e direi che ora siete pari. Ma il punto è che tu ti autoconvinci che ti abbia ingannata, solo per sentire meno il dolore per la sua dipartita -.
Silenzio di tomba.
- Lui non era come tutti gli altri -aggiunse poi Zoe per ribadire il concetto. Quella frase doveva essere parecchio popolare ra le cacciatrici.
Rimasi lì ad aspettare, finché mia madre non riprese a parlare con voce tremante.
- Lui non centra niente - disse soltanto.
- Si invece - ribadì Zoe in tono comprensivo - Lo ami ancora, dopo tutto questo tempo. E come potrebbe essere altrimenti? È stato l'unico che abbia mai catturato la tua attenzione, il solo che tu abbia mai ritenuto degno di te. L'unico. E Cassidy è l'unica cosa che ti rimane di lui e tu non vuoi perderla. Ma la verità è che stai facendo l'esatto opposto -
- Una madre sa cosa è meglio per sua figlia - disse Artemide come per chiudere il discorso. Sembrava avesse ripetuto una frase fatta che aveva sentito da qualche parte ma in cui non credeva. Infatti Zoe scoppiò a ridere.
- Artemide, sei madre da neanche cinque minuti, smettila di fare la vittima! -
- Sono madre da più di tremila anni! -ribattè l'altra.
- Oh, certo - la schernì Zoe sarcastica - Hai ignorato tua figlia per tutto questo tempo e ora il tuo istinto materno si è risvegliato tutto d'un colpo! -
Forse quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
- Sai benissimo che non potevo svegliarla prima! - gridò mia madre, che aveva raggiunto il suo limite di sopportazione - Le istruzioni di quella profezia erano chiare: "Con gli astri nella posizione assegnata, la figlia della luna verrà risvegliata" -
Trasalii. Era la prima volta che sentivo le parole di quella fantomatica profezia. Purtroppo mia madre non ne disse altre. Invece continuò ad urlare.
- Ho dovuto aspettare tremila anni prima che le stelle e i pianeti fossero nella posizione giusta! E meno male! Nessuno in Grecia, avrebbe mai accettato che io avessi una figlia! Nemmeno ora, con la liberalità del mondo moderno, dovrebbe essere possibile! Se avessi lasciato che Zeus la uccidesse, come voleva fare, le avrei evitato di soffrire così tanto....! -
Si bloccò all'istante con un sussulto, perché si era resa conto solo in quel momento cosa aveva detto.
Quelle parole mi colpirono forte come un pugno, lasciandomi lì, stordita, a fissare le assi del pavimento cercando di immaginarmi l'espressione di mia madre.
Non ci riuscii.
Sentivo un groppo in gola e gli occhi che mi pizzicavano. Nonostante questo non riuscivo a muovermi di lì. Strinsi I pugni, le unghie piantate nella carne. Sentivo il cervello ovattato, come avvolto da uno strato isolante che attutiva il rumore dei mille pensieri che si agitava dentro. L'unica cosa su cui riuscivo a concentrarmi erano le voci di Zoe e Artemide.
- Stai dicendo che preferiresti che fosse morta prima - esclamò la cacciatrice, dando voce ai miei dubbi - Artemide, ti rendi conto di quanto sia crudele?! -
- No, mi sono espressa male... - la dea cercò parole più delicate... e ci riuscì... - Intendevo dire che non sarebbe mai dovuta nascere... -
- Artemide! - esclamò Zoe indignata.
Anche con la mia amica lì a difendermi, era parecchio dura stare lì ad ascoltare. E sto usando un eufemismo.
- Allora è questo...- continuò la cacciatrice con il tono di chi ha finalmente capito qualcosa - Ti vergogni di lei -
- Non è vero! - tentó di difendersi mia madre - Cassidy è una ragazzina coraggiosa, intelligente, forte... -
- Esatto! - esclamò Zoe - Sarebbe una cacciatrice perfetta! E questo che pensi no? Non una figlia, ma una delle tue ancelle! -
- Io vi considero come figlie mie...-
- Sì, ma Cassidy lo è davvero. È questa la differenza. Tu non ti vergogni di lei come persona e sai che un giorno potrebbe renderti fiera come madre. Tu ti vergogni di averla avuta, di avere mancato di rispetto al tuo giuramento e dello scandalo che scateneresti se si sapesse in giro che la dea vergine per eccellenza ha una figlia! Non puoi legarla a te, Artemide! -

Eroi dell'Olimpo: I Miti SegretiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora