Capitolo 25: In fondo al maaar, infondo al maaaaar

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Svenivo troppo spesso ultimamente e questa cosa non andava per niente bene.

Ecco tutto ciò che riuscii a capire nel mio stato di placida semi-coscienza: ero svenuta da chissà quanto tempo, mi trovavo da qualche parte, possibilmente ancora sul pianeta Terra, e qualcuno non meglio identificato stava parlando.

- Come sta? - chiese una voce maschile.

- Meglio - rispose una femminile - La sua faccia non è più viola -

- L'hai trascinata con troppa forza - la accusò l'altro -  Aveva i polmoni pieni d'acqua e le hai quasi fatto uscire il sangue dalle orecchie per il calo di pressione! -

- Esagerato... Ehi, guarda! Sta aprendo gli occhi! -

- Mmh... - mugolai io. Non sapevo di chi fossero quelle voci ma erano l'unica cosa che mi aveva svegliato dal buio.
Provai a schiudere le palpebre ma tutto ciò che vidi furono macchie azzurre e sfocate.

Tossii. Mi sentivo i polmoni in fiamme.

- Acqua... - mormorai.

- Oh. Hai sentito? Sa parlare! -

- Che dice? -

- Che vuole dell'acqua. Bè qui ce n'è tanta... -

- Vuole da bere, scema -

- Oh... -

Qualcuno mi appoggiò una ciotola alle labbra. Il contenuto puzzava di alghe marce e mi dimenai debolmente.

- Non fare storie. Ti fa bene! - replicò quel qualcuno e mi cacciò in bocca il contenuto.

Era gelido e sapeva di sushi rancido, ma non appena lo ingoiai la mia mente iniziò a snebbiarsi.

Aprii gli occhi lentamente.

Piano piano misi a fuoco il viso di chi mi stava davanti e per poco non svenni di nuovo.

Era una creatura umanoide dall'aspetto femminile. Aveva la pelle composta da minuscole scaglie dai riflessi argentati e azzurrini, simile a quella dei pesci.
Non aveva un naso. E non intendo due narici alla Voldemort, ma proprio nessun naso in assoluto! Solo un leggero rigonfiamento al centro della faccia.
I suoi occhi non avevano la sclera, ma erano dorati, con al centro un enorme pupilla rotonda, e incorniciati da lunghe ciglia nere.
La creatura sorrideva raggiante mostrandomi due file di denti aguzzi ma non capivo se fosse un buon segno oppure no.  Aveva capelli viola e ondulati che fluttuavano nell'aria intorno alla sua testa e, infilato dietro un orecchio, portava un fiore azzurro brillante come decorazione. Notai che indossava una specie di prendisole fatto di alghe intrecciate e che aveva due tagli rossi da entrambi i lati del collo, circondati da lembi di pelle svolazzanti. 

- Ahhhh! - gridai io.

- Ahhhh! - gridò lei.

- Ahh! - gridai di nuovo io.

-Ahh! - gridò di nuovo lei. 

La fissai con occhi sgranati. 

La creatura mi fissò di rimando, poi si accostò una mano alla bocca e mi bisbigliò - Pst. Toccherebbe a te urlare... -

- Chi sei? - chiesi, perchè "cosa sei" mi sembrava maleducato.

- Oh, giusto - si battè una mano sulla fronte - Scusa. Non mi sono ancora presentata... -

- Non dirle il tuo nome! - A parlare era stato il proprietario della voce maschile che avevo sentito prima.

Era una creatura uguale a quella che mi stava davanti, solo che aveva i capelli neri ed era chiaramente un maschio. Indossava una specie di boxer fatti di alghe e aveva altri due filamenti di alghe più spessi incrociati sul petto nudo.
Si trovava dall'altra parte della stanza e fluttuava a qualche centimetro dal suolo, a braccia conserte, mentre ci guardava con disapprovazione.
Ah, già, e accanto a lui fluttuava anche un tridente parecchio appuntito, che ero sicura, sapeva usare molto bene. 

Eroi dell'Olimpo: I Miti SegretiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora