Non pensammo neanche per un momento di accettare i pasticcini. Corremmo e basta.
Eravamo appena arrivate al molo quando tre romani in armatura ci bloccarono la strada. I due ai lati erano grossi come armadi, mentre quello al centro era magro e scheletrico. Quest'ultimo sollevò la visiera dell'elmo rivelando il viso pallido e ciuffi di capelli biondi schiacciati.- Arrendetevi a Roma! - gridò in modo quasi isterico. Mi ricordava un piccolo criceto arrabbiato.
- Scordatelo! - ringhiò Hazel estraendo la spada dorata.
Piper cercò di essere diplomatica. - Ottaviano - disse infondendo nella voce un pizzico di lingua ammaliatrice - Quello che è successo al campo è stato un inganno. Possiamo spiegare -
- Non ti sentiamo! - strillò l'altro di rimando - Abbiamo la cera nelle orecchie... procedura standard contro le sirene. Ora gettate le armi e voltatevi lentamente, così potrò legarvi le mani - "Ma certo, perché essere catturate era il nostro obbiettivo della giornata" pensai.
- Lasciatemelo infilzare - bisbigliò Hazel - Vi prego -. Adoravo quel lato oscuro di Hazel ma forse in quel momento avremmo dovuto evitare il confronto diretto. Accanto a me Annabeth stava ragionando sulle possibili mosse strategiche. Potevo quasi sentire gli ingranaggi del suo cervello all'opera.
Ottaviano continuò con il suo tono pomposo. - E' meglio che voi tre... Ehi, aspetta un momento. Tu chi sei? - Stava indicando me.
- Potrei farti la stessa domanda -
Mi puntò la spada sotto il mento.
- Ehm... - "Menti, menti, menti" disse il mio cervello - Sono la cugina di Annabeth - fu la prima bugia che mi venne in mente, e tecnicamente era vero.
Ottaviano si bevve la balla e proseguì con i suoi ordini.
- Allora? Cosa aspettate a gettare le armi? -
Annabeth estrasse il suo pugnale e lo gettò in mare.
- Perché l'hai fatto? - esclamò il romano - Non ti avevo detto di lanciarlo! Poteva essere una prova. O parte del bottino di guerra! -
Annabeth sollevò le braccia e fece un'espressione da classica biondina senza cervello come a dire "Ops, che sbadata". Ok, aveva sicuramente un piano. Altrimenti non avrebbe mai fatto quella faccia.
Ottaviano sospirò. Proprio non c'era niente da fare con le ochette greche. - Voi altre tre... Posate le vostre armi sul ponte. Niente scher... - Le ultime parole famose.
Un enorme getto d'acqua proruppe da sotto il molo come un gayser e spedì i tre romani a mollo nella baia -
Percy era in piedi davanti a noi e aveva in mano il pugnale di Annabeth. - Ti è caduto questo - le disse con il suo solito sorriso. Annabeth gli gettò le braccia al collo. - Ti amo -
- Aww! - mi sfuggì. Gli altri mi guardarono storto - Scusate mi è scappato. E' che siete troppo carini -
- Ehm... ragazzi - si intromise Hazel - Dobbiamo sbrigarci -.
Intanto Ottaviano che annaspava per restare a galla, non aveva mai smesso di strillare come un ossesso. - Tiratemi fuori di qui! Vi ammazzerò! -
- Mi stai tentando - rispose Percy - Quasi quasi...
-Cosa? -
- Niente. Andiamo ragazze -
Hazel sembrava dubbiosa. - Non possiamo mica lasciarli affogare - disse.
- Non affogheranno - disse Percy - Ho ordinato all'acqua di sostenerli dal basso. Non appena saremo fuori portata, li farò sputare a riva -
- Che carino! - esclamò Piper.
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Eroi dell'Olimpo: I Miti Segreti
FanficCassidy ha sempre saputo di essere una ragazza speciale, ma non aveva mai capito quanto fino all'incontro con una certa Annabeth. Da quel momento scoprirà di essere non solo una semidea ma un Mito Segreto tenuto nascosto dagli dei. Così Cassidy iniz...