CAPITOLO QUARANTA - Don't give up.

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Buona lettura! 🌸

"LEVAMI - LE - MANI - DI - DOSSO." urla la rossa davanti a me.
Il suo viso è teso per la rabbia, la sua fronte è corrucciata ed i suoi occhi sono iniettati di spevento misto a dolore.

"Se tu non fossi scappata a gambe levate come se fossi un cazzo di maniaco sessuale non ti avrei trascinata fin qui." Sbotto mentre si dimena come se fosse un pesce in una rete.
Non capisco cosa ho che non va, non credo di avere la faccia da stupratore, volevo solo parlarle.

"Mi dici chi sei e cosa vuoi da me?" Mi domanda arrabbiata.

"Sono chiunque tu vuoi che io sia rossa." Le dico con un sorrisetto.

"Ma che vuol dire? Tieniti per te le citazioni dei telefilm." mi stupisce che la conosca.
Guardavo O.C quando avevo tipo 11 o 12 anni, era una delle mie serie tv preferite, e Ryan e Marissa erano la coppia più bella, anche se io avevo un debole per Seth.
Guardando la ragazza davanti a me direi che su per giù avrà la mia età, forse un anno in meno. I suoi occhi sono dritti nei miei ed ora la certezza che è una che scappa da tutti, non vuole aiuto, non cerca aiuto. "Non ho tempo per gli enigmi. E toglimi quella cazzo di mano di dosso. Che vuoi?"

Continuo a guardarla negli occhi per un istante e vedo un'ombra di terrore tra quelle iridi verde intenso, così mollo la presa. Volevo così tanto parlarle che non mi sono neanche preoccupata di quello che avrei avuto da dirle, di come mettere giù un discorso sensato. "Senti, lo so che il mio approccio non è stato molto delicato, ma non voglio farti del male ok? Ti ho vista ballare e.. Sono rimasta incantata dal modo che hai di muoverti. I tuoi movimenti ed i tuoi sguardi, sembravano gridare aiuto. Volevi offrirti il mio aiuto, volevo che tu sapessi che se hai bisogno di qualcuno su cui contare io sono disponibile e-"

Agita la mano e fa dei passi indietro, intimandomi di smetterla, mentre si prende la testa fra le mani e si siede sul marciapiede. "Non ho bisogno di un cazzo di nessuno. Sto bene così. Sono fatta per stare da sola, e mi sta bene così."

"Tutti hanno bisogno di qualcuno accanto." Le dico sedendomi in parte a lei ed osservando come i suoi capelli rossi si muovono nel vento. La coda di cavallo è nascosta dall'enorme felpa nera che indossa, ma le ciocche sono libere di muoversi ugualmente.

"Non credo siano affari tuoi." Scatta spalancando gli occhi e fissandomi come se avessi detto chissà quale mostruosità.

"Lo so solo.. Fatti aiutare, ti prego." Le dico con un mezzo sorriso.

"Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno, me la cavo benissimo da sola. Devi lasciarmi in pace." Continua testarda.

"Mi chiamo Sky e.. Senti, una volta che hai conosciuto l'abisso cambi, non sei più te stesso, e riconosci una persona che ha bisogno di aiuto, che grida aiuto in silenzio convinta che nessuno la possa sentire. Ma mentre ballavi, io le ho sentite quelle grida, io le ho viste. Non so cosa ti sia successo, e nemmeno voglio saperlo perché non sono fatti miei, ma se mostri il tuo dolore, se lo fai uscire, se lo condividi, farà meno male." I miei occhi scattano in continuazione sulla sua figura che ora è in piedi davanti a me. Scuote la testa in continuazione e probabilmente nella sua mente mi sta dando della pazza.

Ma che cosa credi fare? Non vedi che non ti vuole vicina?
Non lo so cosa sto facendo, e lo so che vuole essere lasciata in pace ma è così diversa da tutte le persone che ho incontrato fino ad ora.
È scorbutica, se non vuole essere aiutata che si arrangi.
No, io non sono così.
Dovresti esserlo, farsi i fatti propri a volte fa bene, aiuta a stare bene.
Peggio di così, non credo possa andare, ora zitta.

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