CAPITOLO QUARANTUNO - Take away the pain.

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Buona lettura! 🌸

"Bene, ora inizieremo a lavorare senza i guantoni. Dammi un pugno sulla mia mano sinistra con la mano destra e sulla mia mano destra con la mano sinistra. In pratica è un incrocio. Dopodiché ti abbassi di scatto quando io ti passo una mano sulla testa."

Justin mi sta ordinando cosa fare, e in tutta sincerità questo esercizio mi sembra una mezza stronzata, ma per accontentarlo eseguo l'ordine.
Annuisco seria e prima di iniziare domando"Per quante volte?"

"Fino a che non ti fermo io" mormora serio.
Non ho mai visto questo ragazzo così serio da quando lo conosco. Ha capito le mie intenzioni fin dall'inizio, anche se io ho sviato il discorso e non gli ho detto per quale motivo volevo fare box, lui lo ha capito. Non so come faccia, ma è comesemi leggesse dentro, e la frase di prima mi ha fatto capire chiaramente che lui conosce le mie intenzioni. Forse perché, in fondo, erano anche le sue tempo fa.

Piego la testa a destra e sinistra sentendo il mio collo scrocchiare e comincio.
Pugno, pugno, mi abbasso. Pugno, pugno, mi abbasso.

"Che cosa mi rappresenta questa roba? Aumenta la velocità pappamolla che non sei altro." Mi dice Justin.

Mi blocco istantaneamente e lo fisso, per poi indicarlo ed inarcare un sopracciglio. "Senti, pappamolla lo dici a tua sorella, non a me." Ribatto secca.

" Ma se fai schifo, io che colpa ne ho? Guarda tu stessa, non mi stai muovendo la mano di un millimetro." Continua con l'aria di sfida.

Mi sto arrabbiando.
E dove sta la novità? Tu sei sempre arrabbiata.
Non è vero.
Si invece.
Smettila, devo fare a botte.
Tanto fai schifo.

"Non farmi arrabbiare Justin. Non sono molto paziente." Rispondo prendendo un respiro profondo e cercando di mantenere la calma.

"Chi io? Farti arrabbiare? Non oserei mai, Assolutamente. Più veloce piccoletta."
Continua a provarmi. Ora lo uccido.

Mi ha chiamato piccoletta, vuole vivere o pensa di rimanere in stato vegetativo per il resto della sua vita?
Stai esagerando.
Ma mi ha chiamata piccoletta!
Ha ragione, sei alta un metro e uno sputo.
Ma cosa dici? Io sono alta un metro e cinquantatré.
Ah beh allora sei la Torre Eiffel.

Assottiglio lo sguardo irritata e ci metto più energia, mentre in me si fa strada la voglia di fargli male.

"Ora capisco perché Nate dice che sei floscia, guardati. Non sai nemmeno dare un pugno per farmi male."
E continua, ma che intenzioni ha?

Sento il mio battito cardiaco accelerare e chiudo gli occhi con l'intenzione di mantenere la calma. Prendo un respiro profondo e gli do un pugno un po' più più forte. "Justin, dico davvero, smettila o giuro che non rispondo delle mie azioni."

"Smettila di fare cosa? Non so di cosa tu stia parlando. Più veloce, sei troppo lenta. Non mi stai facendo male. Io voglio che tu mi faccia male."

Pugno, pugno, mi abbasso. Pugno, pugno, mi abbasso.

"Sei una debole Sky, il dolore ti distruggerà, rimarrai da sola. Sola come volevano le persone che ti hanno lasciata. Più sola che mai. Come puoi pretendere di stare bene se non hai nemmeno le palle per darmi un pugno e farmi male?"

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