Capitolo 18

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Attende risposta, ma sembra non volerle rispondere. Ha sistemato le cose con Mia e con Sam e ha smesso di scriversi con lei perché deve studiare per una verifica. 

Ella é impaziente. Continua a battere il piede a terra, poi di colpo scoppia a ridere. Pensa a come l'ha definita Jack alcuni giorni fa.

"Sbuffi peggio di un bollitore"

In quel momento il suo telefono squilla.

Finnegan: Ehi Ella :)Come stai?E' successo qualcosa?

Come può chiederle tutto ciò con una simile tranquillità?Ella sta per esplodere e lui é tanto sereno.

Certo...pensa Ella...lui non può sapere che sto impazzendo.

Prende coraggio e inizi a digitare sul telefono senza giri di parole.

Ella: Tu sei Jack?Dimmi la verità.

Finnegan: No.

Ella: Non ti credo

Finnegan: Ti sto dicendo la verità.

Ella: Stai mentendo.

Finnegan: Come ho già detto...no!

Ella: Sei nel suo gruppo di amici?

Finnegan: Si.

Ella: Bene allora domani te la vedrai con me...

Finnegan: Non so cosa tu abbia in mente di fare, ma la cosa mi diverte molto.

Ella: Mi stai prendendo in giro?

Finnegan: Opss hai finito le due domande...che peccato...a domani!

Ella: Va a farti fottere!

***

E' di nuovo mattina.

La sera prima é andata a letto senza cenare e anche se lo stomaco brontola, lei lo ignora.

Non é solo carica, ma molto arrabbiata. E' arrivata al suo limite.

Una volta fuori di casa trova una macchina ferma davanti a casa sua.

Jack

-Che ci fai qui?

-Ti accompagno a scuola . Non ti ricordi quello che ti ho detto ieri?

-Tu avevi detto che venivi a piedi.

Già. Ma non voglio che vada a finire come ieri. Insomma, hai visto che tempo?Ho dovuto chiedere un passaggio a Matt per tornare a casa e se solo ti avessi trovata, saresti potuta tornare assieme a noi, ma non ti ho più vista dopo la fine delle lezioni.

Ella si limita a fare spallucce.

-Vieni?

-Vado a piedi...

-Tu sei pazza. Salta su prima che inizi a piovere.

-Ho l'ombrello.

-Che vuoi fartene?Ti si romperà appena lo aprirai-ride

-Wow, bel incoraggiamento. Grazie davvero.

-Era per dire...Allora, salti su o devo venire a prenderti di peso?

-Faccio da sola, grazie...-dice aprendo lo sportello

-Sei di cattivo umore...é successo qualcosa?-chiede il ragazzo facendo partire la macchina

-Lo scoprirai nella pausa pranzo.

-Che intendi?

-Aspetta e vedrai.-sorride Ella

***

-Bene, bene, bene...-inizia Ella

E' ora di pranzo.

-Che succede?-chiede Aaron

-Adesso facciamo un gioco. Vi va?-domanda

-Cioè?-chiede Jack J

-Mettete tutti i telefoni, ovviamente accesi, sul tavolo. Ognuno terrà il proprio davanti a sé. Io manderò un messaggio e chi lo riceve vince.-spiega

-E qual'è il premio?-chiede eccitato Taylor

-Oh lo vedrai...-sussurra Ella

I ragazzi, compresa Mia, mettono i loro telefoni accesi sopra il tavolo, mentre Ella armeggia con il suo.

Ella: Ciao Finnegan :)

Invia e uno dei telefoni squilla.

-Bingo!-dice Ella alzando lo sguardo sul proprietario del telefono.-Io ho vinto e tu hai perso!

-Che stai blaterando?-chiede Taylor leggermente confuso

-Allora?Chi ha vinto?-chiede Carter

-Lui!-indica Matthew

-Io?-chiede confuso e stupito allo stesso tempo

-Si, tu!Hai ricevuto il mio messaggio.

-No...emh in realtà il messaggio non era il tuo ma quello di mia madre...

-Cosa?-urla Ella-Stai scherzando spero!-gli strappa il telefono dalle mani e controlla.

E come ha detto Matt, il messaggio é della madre.

-Ma cosa..?Non é possibile...

Il suo vibra nella tasca e subito lo tira fuori.

Finnegan: Ci hai provato...ma come ho detto dovrai aspettare il trentesimo giorno per sapere chi sono...

Ella: Ti odio.

Prende il suo zaino e se ne arrabbiata

-Che le succede?-chiede Jack J

-Non ne ho idea.-risponde Jack G-Vado a vedere.

Si alza e si dirige verso il bagno, che come tutti sanno é il posto perfetto dove piangere in pace.

--Ehi...

-Che vuoi?Vattene...

-Non finché mi dici che ti prende...ti stai comportando in modo strano da ieri sera, lo so. E questa mattina ne ho avuto conferma.

-Nulla...-tira su con il naso.

-Da quando ci si comporta così per nulla?

-Non sono in vena di scherzare, Jack.

-Ok, era solo per tirarti su di morale.

-Non sta funzionando.

-Lo vedo...

Cala per un attimo il silenzio.

-Ti va di raccontarmi?

-Finnegan.

-Oh...che cosa ha fatto?

-Si sta prendendo gioco di me.

-Che intendi dire?

-Lui é nel nostro gruppo...ma non riesco a scoprire chi é...quel gioco di prima era per smascherarlo ma ho fallito miseramente...

-Ehi, non dire così...perché non riesci semplicemente ad aspettare che arrivi l'ultimo giorno?

-Perché é più forte di me!Non riesco ad aspettare senza far nulla e senza mai sapere con chi ho a che fare!Ci sono momenti in cui vorrei andare da lui e abbracciarlo, ma non posso...non posso perché se venissi da tutti voi per abbracciarvi come minimo mi prendete per pazza...

-Io non lo penserei mai. Puoi abbracciarmi tutte le volte che vuoi. Io ci sarò sempre per te.

-Grazie.- lo abbraccia forte

-Tutto per te.

-Vorrei che Finnegan fossi tu. Sarebbe tutto perfetto.

-Farò finta di esserlo se ti farà sentire meglio.

Il gioco delle 30 domandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora