{Capitolo 1}

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Herobrine si girò lentamente, lasciandosi trasportare dall'istinto e rimanendo in guardia.
Davanti a lui, a pochi metri di distanza, un mantello bianco e malandato copriva la schiena e la testa di un individuo a lui sconosciuto.
Sul fianco destro dell'individuo si trovava un fodero nero e sporco di liquido scarlatto, contenente una spada macchiata sicuramente dallo stesso liquido.
Il demone indietreggiò lentamente tenendo alzata la guardia, preparandosi ad uno scontro con la persona davanti a lui.

"Chi sei tu?" Chiese il castano, rimanendo fermo e immobile pronto a teletrasportarsi se ce ne fosse stato bisogno.

Sapeva perfettamente che nel mondo lui non l'unico demone, non era neanche quello più potente e in più era disarmato, non sarebbe stato uno scontro equo se mai ce ne fosse stato uno.
L'individuo con il mantello bianco rimase fermo girato di spalle davanti al castano, senza proferire alcuna parola.
Il demone continuava ad osservare la schiena coperta dal mantello bianco, notando dopo poco che l'individuo era poco più alto di lui.
Nessuno dei due si mosse, entrambi rimasero immobili come due statue ed Herobrine continuò ad osservare la figura bianca davanti a lui.
Fece per fare un passo avanti verso l'individuo, ma quest'ultimo alzò lievemente il capo coperto dal mantello, tenuto basso per tutto il tempo.

"Quindi... non ti ricordi di me?" Chiese semplicemente.

Non appena quelle parole raggiunsero le sue orecchie, schiuse la bocca dallo stupore.
Avrebbe risposto di no se fosse stato un semplice demone a lui sconosciuto, ma non lo era affatto.
Quelle parole gli rimbombarono in testa per un paio di minuti, riflettendo su di esse, riaffiorando il tono di voce ascoltato un paio di secondi fa.
Caldo e morbido, non troppo profondo, ipnotico e mellifluo.
Avrebbe voluto riascoltarlo per godersi le parole pronunciate con così tanta profondità, con un lieve pizzico di dolcezza.
Rimase ancora fermo ad osservarlo con un'espressione abbastanza curiosa, sperando che l'individuo si girasse per poterlo osservare in volto.

"Posso capire se non ti ricordi, dopotutto sono passati sette anni..." Continuò il ragazzo sconosciuto, accennando una lieve risata malinconica.

Del calore cominciò a sprigionarsi nel petto di Herobrine subito dopo aver sentito quella risata così famigliare ma allo stesso tempo così indefinita.
Doveva assolutamente vedere il suo volto, voleva sapere chi era il ragazzo che si nascondeva sotto a quel mantello bianco e malandato.
Quasi come se gli avesse letto nel pensiero, il ragazzo si girò lentamente, facendo rimanere di stucco il demone dagli occhi bianchi.

"T-Tu..."

Herobrine osservò dall'alto verso il basso il ragazzo davanti a lui, non trascurando alcun dettaglio del suo aspetto.
Il primo dettaglio che gli saltò agli occhi fu la sua pelle color grigio scuro, quasi nero, non escludendo affatto il torso nudo poco coperto dall'indumento malandato.
Il suo sguardo continuò a vagare sul corpo di quello che aveva identificato come demone, osservando gli addominali scolpiti e bilanciati insieme alla tartaruga perfettamente definita, notando varie cicatrici di grandezze differenti.
Le gambe erano semplicemente coperte da dei pantaloni bianchi e malandati come il mantello, accompagnate da delle normali scarpe grigie.
Prima che il suo sguardo tornasse sul fisico da sogno dell'individuo, Herobrine posò gli occhi sul suo viso, che era coperto per metà dal cappuccio bianco del mantello, lasciando scoperti il naso e le labbra.
Si poteva notare una ciocca di capelli nero corvino che pendeva dalla fronte coperta del ragazzo, ma la parte superiore del viso era completamente coperta.
Herobrine, preso dalla curiosità, si avvicinò lentamente a lui, avvicinando le mani al cappuccio un po' esitante.
L'individuo schiuse le labbra per l'improvviso gesto di Herobrine, ma non fece nulla per allontanarlo.
Prese tra le mani la stoffa bianca dell'apertura del cappuccio e la alzò lentamente, sgranando ancora di più gli occhi.

"N-No... non può essere..."

Rossi.
Due occhi rossi.
Rossi come il sangue, rossi come due rubini splendenti.
Degli occhi così famigliari e malinconici alle lune lucenti del demone.
Herobrine e il giovane demone continuarono a guardarsi negli occhi, senza mai interrompere l'intreccio che si stava piano piano creando.
Scosse lentamente la testa e appoggiò le mani sulle tempie del ragazzo, osservando ancora una volta quelle lune rosse, o per meglio dire quei due rubini.
Gli alzò completamente il cappuccio, scoprendo i lunghi capelli corvini legati in una coda alta, mentre qualche ciocca ribelle pendeva sulla fronte.

"E-Entity?..." Chiese il demone dagli occhi bianchi al ragazzo, facendo scivolare le mani sulle guance del possessore del nome.

Entity303, il ragazzo di sette anni fa che salvò la vita ad Herobrine, sorrise dolcemente al suo amico, socchiudendo gli occhi ed osservando quelle lune lucenti, ormai diventate lucide.
Le memorie ritornarono nella mente del castano, ricordandosi perfettamente del suo amico sette anni fa, prima della tragedia.
Anche se il suo aspetto era completamente cambiato, tutto combaciava.
Era solamente cresciuto, da un giovane ragazzo di soli quattordici anni ad un demone maturo di ventuno, cambiato semplicemente di aspetto.

"Allora ti ricordi? Ti ricordi di me, Hero?" Chiese sorridendo dolcemente il vecchio amico di Herobrine.

Il demone non rispose, troppo occupato a lasciar cadere delle enormi gemme salate dagli occhi, tenendo ancora le mani sulle guance del più grande.
Avvolse le braccia attorno al petto del demone e si catapultò tra le sue braccia, piangendo e singhiozzando senza mai fermarsi.
L'aveva ritrovato.
L'amico che credeva morto, colui che l'aveva protetto sette anni fa, colui che gli infondeva coraggio attraverso quegli splendidi rubini rossi.
Entity appoggiò una mano dietro alla sua nuca e una sulla schiena, iniziando ad accarezzarla lentamente.
Lasciò che il demone dagli occhi bianchi si stringesse a lui, piangendo di gioia per l'incontro con lui.

"Sei sempre stato un piagnucolone, Hero..." Affermò sorridendo il demone più grande, accarezzandogli dolcemente il retro della nuca.

Herobrine alzò lentamente la testa e lo guardò negli occhi, mentre delle enormi gocce di liquido salato e trasparente scendevano in larga quantità, rendendo umide le sue guance.

"M-Mi sei... m-mancato t-tanto Entity! P-Pensavo c-che fossi m-morto!" Singhiozzò il demone più piccolo, inabissando la testa nel petto del demone e continuando a piangere.

Entity gli alzò la testa con due dita e osservò quelle due lune ormai umide, asciugando con il pollice le lacrime appena create agli angoli di esse.

"Mi sei mancato tanto anche tu Hero" Rispose il demone dagli occhi rossi, lasciando che il più piccolo si stringesse al suo petto.

MA SALVE!
ALLORA GENTE, CHE NE DITE?!
Molto commovente, non trovate? :D
Lo ammetto... stavo quasi per piangere ad una scena simile! Sono così dolciosi quei due! Si sono ritrovati... AAAAHHH CHE BELLO!
Ci vediamo alla prossima! Cya :3

Ricordati di me, ricordati di noi - Entity303 x HerobrineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora