{Capitolo 5}

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Herobrine ripose la magnifica arma nel candido fodero, posandolo sul tavolino e respirando profondamente, girandosi verso il suo amico.
Entity sorrideva dolcemente, come solo lui poteva fare, con quel meraviglioso sorriso che ogni volta faceva scogliere il minore, letteralmente incantato dalla dolcezza di esso.
Ricambiò il sorriso facendone uno altrettanto dolce, ma mai dolce come quello che gli aveva rivolto il maggiore.

"Bene ragazzo, ora lasciamo le armi qui" Rispose con tranquillità il maggiore, prendendo il fodero bianco posato sul tavolino e allungandolo ad Herobrine, che senza esitazioni lo prese.

Posò il fodero bianco sopra al porta spade, indietreggiando lentamente per osservare il tavolino che si trovava davanti a lui.
Sopra di esso si trovava un ciondolo portafoto fatto d'oro con dei dettagli argentati, attaccato ad una catenella di metallo.

"Uhm... andiamo di sotto, va bene?" Chiese leggermente a disagio il maggiore, accorgendosi che il minore stava osservando il ciondolo con occhi tristi, facendolo annuire.

Uscirono dalla stanza e si diressero verso il piano inferiore, entrando nel salotto.
Era abbastanza grande con le pareti giallo sbiadito e il pavimento di legno scuro, mentre ai lati del muro parallelo all'entrata si trovavano due varchi senza porta che portavano alla cucina.
Al centro della stanza si trovavano due divani rossi uno davanti all'altro, distanziati da un tavolino di vetro posizionato esattamente tra essi sopra ad un tappeto ovale nero, mentre davanti a quel mobilio, nel muro parallelo all'entrata, si trovava un camino spento e sopra di esso si trovava una TV attaccata al muro.
A sinistra della stanza si trovava un pianoforte a corde con sotto un tappeto rotondo verde acqua, mentre degli spartiti si trovavano ancora su di esso, accompagnato da delle librerie appiccicate al muro.
Invece la parte destra della stanza era occupata da un tavolo rotondo fatto di vetro, circondato da sei sedie moderne nere con i dettagli bianchi, sempre con delle librerie attaccate al muro.

"Poco lussuosa" Ridacchiò il demone più piccolo, osservando il mobilio e l'ambiente accogliente.

"Tutto merito di mio padre e di mia madre!" Esclamò orgoglioso il corvino, sedendosi sul divano accompagnato dal castano.

Il silenzio cominciò a regnare in quella stanza, mentre Herobrine si torturava senza sosta le mani e tentava in qualche modo di parlare con il maggiore, ma per colpa di qualcosa non ci riusciva.
Per fortuna Entity chiese al minore di guardarlo un attimo, facendogli girare di scatto la testa verso di lui.
Teneva una piccola fiamma rossa nella mano destra, facendola fluttuare a ritmo mentre muoveva le dita e se la passava lentamente tra le mani, giocandoci.
Herobrine sorrise dolcemente a quella vista, creando una fiamma azzurra nella sua mano sinistra e iniziò a fissarla con un sorriso.

"E pensare che sono passati sette anni da allora..." Pensò ad alta voce il castano, facendo fluttuare la fiamma su e giù per colpa della noia.

"Ti ricordi quando avevamo creato un percorso con le fiamme per fare una sorpresa ai miei?" Gli chiese Entity con un sorriso, facendo dissolvere la fiamma che si trovava tra le sue mani.

"Certo che me lo ricordo! Avevo fatto un casino con le fiamme... e quello me l'hai fatto pesare per un bel po'!" Ridacchiò il minore, facendo sparire la fiamma e adagiando la schiena sul divano.

"È un segno del destino... non credi?" Chiese ad un certo punto il più grande, pensieroso.

Herobrine si mise dritto sul divano e iniziò a fissarlo leggermente confuso.
Entity notò la confusione negli occhi del castano e fece una lieve risata, facendo apparire un'altra fiamma nelle sue mani e lasciandola fluttuare sopra al tavolo.

"Vedi Hero... con segno del destino intendo il colore delle fiamme, delle nostre fiamme" Rispose il più grande.

"Cosa c'è di così strano? Le mie sono blu e le tue sono rosse, dovrebbe essere normale per dei demoni" Rispose prontamente il più piccolo, ma Entity scosse il capo a destra e a sinistra per negare la sua riposta.

Gli chiese gentilmente di creare una delle sue fiamme blu e di posizionarla vicino alla sua, e senza esitazioni Herobrine fece quello che gli era stato detto.
Mise il palmo della mano a lato della sua fiamma e fece lo stesso con quella azzurra di Herobrine, avvicinandole per poi farle scontrare creando delle piccole scintille.
Non appena le due fiamme furono in contatto, una leggera luce violetta avvolse le fiamme, facendole diventare una piccola fonte di luce calda dal colore viola accesso.
Entity sorrise soddisfatto a quella scena, mentre Herobrine osservava interessato il corvino per quello che aveva fatto, ma qualcosa in lui si era come... acceso, attivato.
Dal suo petto si era sprigionato un forte calore che gli avvolgeva tutto il corpo quando le due fiamme furono in contatto.

"Hai capito ora? Le fiamme rappresentano le anime dei demoni se quest'ultimi le hanno come poteri, e guarda caso entrambi le abbiamo persino di colori diversi" Affermò con sicurezza il più grande, passandosi la fiamma viola tra le mani.

"Quindi mi stai dicendo che quella fiamma viola... è l'incrocio delle nostre anime?" Chiese leggermente stupito il più piccolo, osservando la fiamma con curiosità.

Entity annuì sorridendo e continuò a giocare con quella fiamma creata dall'incrocio delle anime dei due demoni.
Però Herobrine non riusciva a spiegarsi una cosa.
Perché ad un tratto dal suo petto si era sprigionato quel calore improvviso?
Non capiva affatto perché, sapeva solo che era successo per colpa delle fiamme messe in contatto.
Prima che Herobrine potesse dire qualcosa, Entity fece sparire la fiamma viola dalle sue mani, esattamente come il calore che si era sprigionato nel petto del castano.

"Per me questo è un segno del destino, riuscire ad unire le proprie anime con i poteri! Anche mio padre lo disse quando vide per la prima volta i tuoi poteri" Esclamò felicemente il corvino.

Herobrine continuò a fissarlo con un lieve sorriso poco accennato sul volto, abbassando di poco lo sguardo per poi appoggiare il mento sul palmo delle mani.
Con Entity lui si sentiva bene, si sentiva vivo, si sentiva voluto.
Era grazie a lui se nel petto del castano si sprigionava del calore così morbido e piacevole, perché Entity era davvero protettivo nei suoi confronti, persino da piccoli era così.

Ma buongiornissimo!
Che ne pensate? Spero che sia di vostro gradimento! Lo so lo so, sono quasi tutti capitoli di passaggio questi, ma non preoccupatevi!
Mettete la stellina e un commento che ci tengo eh! Noi ci vediamo alla prossima! Cya :3

Ricordati di me, ricordati di noi - Entity303 x HerobrineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora