Nero.
Era tutto nero.
Il colore che si attribuisce all'oscurità al buio, al male.
Tutto intorno a lui era nero, ma la sua vista era perfettamente pulita, utilizzabile, riusciva a visualizzare il contorno delle sue mani e del suo corpo, ma non sapeva del perché lui fosse lì.
Non sapeva neanche se era la realtà, cosa gli stava succedendo?
Perché tutto intorno a lui era nero?
Perché era solo?
Perché... si sentiva male?
Herobrine era in piedi, davanti alla distesa di nero che si estendeva intorno a lui, senza confini.
Si girò intorno e, non vedendo nessuno, iniziò ad urlare il nome del suo amico."Entity!" Gridava mentre si guardava più e più volte intorno.
Ma nessuno rispose, nessuno venne in suo soccorso, nessuno c'era.
O almeno era quello che credeva.
Iniziò a camminare lentamente, mentre la sua guardia rimaneva alzata e i suoi muscoli sempre tesi, pronti a scattare se ce ne fosse stato bisogno."Perché sei ancora qui?"
Herobrine sussultò e ruotò il corpo di scatto verso la voce, ma non c'era nessuno che gli stava parlando lì intorno.
Solo il nero si estendeva davanti a lui."Abbiamo fatto un enorme sbaglio, non dovevamo accoglierti della nostra famiglia"
Questa volta il possessore di quella voce si fece avanti, comparendo a qualche metro di distanza davanti al demone in una nube composta da particelle di fumo.
Herobrine spalancò gli occhi dallo stupore, fissando incredulo e abbastanza impaurito colui che si era parato davanti a lui.
Il suo corpo perfettamente bilanciato, di colore grigio scuro tendente al nero, era coperto da una tunica nera con dei dettagli dorati e dei pantaloni del medesimo colore, accompagnati da degli stivaletti sempre neri.
I suoi capelli neri erano legati in una treccia bassa, lasciando mostrare i suoi lineamenti del viso e i suoi occhi rossi come il fuoco e il sangue, mentre la mascella era coperta da un lieve strato di barba.
Lui era Izayu, il padre di Entity."I-Izayu! Tu non eri... m-morto?..." Balbettò il demone dagli occhi bianchi.
"Ancora non riesco a capire perché Entity ti abbia portato da noi, tu sei solo uno sbaglio in questo mondo"
Scomparve nella stessa nuvoletta di fumo dalla quale era apparso, lasciando da solo Herobrine che aveva iniziato a lasciar cadere delle lacrime.
Se le asciugò velocemente, continuando a guardarsi intorno per cercare il figlio di Izayu, ma nulla, era inutile."Perché ci hai lasciato morire?..."
Questa volta la voce era più lontana, poco udibile, ma si poteva capire che apparteneva ad una donna.
Continuò a guardarsi intorno in cerca del possessore di quella voce, e alla fine la vide comparire nella stessa nube di particelle di fumo.
Una donna poco più bassa di Izayu si trovava a qualche metro di distanza dal demone.
I suoi capelli lunghi fino ai fianchi erano di un biondo così chiaro che sembrava bianco, mentre la sua pelle era abbastanza chiara e vellutata.
Un vestito azzurro, con un fiocco di seta bianco sulla schiena, a maniche lunghe senza spalline e lungo fino ai polpacci, copriva la sua agile corporatura, mentre il tutto era accompagnato da un paio di ballerine azzurre ai suoi piedi.
Nei suoi occhi verdi, tendenti all'azzurro, si poteva notare che la pupilla non era tonda, ma bensì verticale e stretta, come quella dei rettili."Noi ti abbiamo amato... noi ti abbiamo protetto... e tu ci ripaghi così? Lasciandoci morire?..."
La donna scomparve nella stessa nube in cui era scomparso Izayu lasciando posto a delle risate bambinesche e a delle urla strazianti.
Herobrine cercava in tutti i modi di tapparsi le orecchie e di non ascoltare quelle parole, ma erano troppo forti.
Si teneva la testa, lasciava cadere molte lacrime, gridava di smetterla, ma nessuno lo ascoltò, quindi le voci continuarono a pronunciare orribili parole verso di lui.
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Ricordati di me, ricordati di noi - Entity303 x Herobrine
FanfictionLa vita di Herobrine non era più la stessa dopo la perdita che aveva subito sette anni fa, aveva sofferto molto quel giorno e da subito la sua vita era stata stravolta. So che può sembrare esagerata questa reazione per una perdita, dato che tutti ha...