As we make up our minds, we come falling down

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Erano passati tre giorni da quando Harry se n'era andato. Louis non poteva sentirsi peggio. Non aveva mangiato, non era andato a lavoro, non era stato in università e non aveva definitivamente lasciato la sua camera. Il primo giorno Niall era confuso, ma alla fine era riuscito a ottenere delle informazione dal suo amico mentre piangeva. Louis stava singhiozzando violentemente e si stava tirando i capelli quando Niall era arrivato a casa. Niall aveva cercato di parlargli, ma tutto quello che fece fu piangere. Poi quando Niall lo strinse, smise di tremare e tirò su col naso sulla sua spalla. Ovviamente quando si calmò abbastanza per farsi capire da Niall, gli disse che aveva praticamente chiuso con Harry, Niall gli tirò uno scappellotto così forte che vide le stelle.

Ora Louis era steso sul letto. Gli occhi erano chiusi, la stanza buia e stava facendo degli esperimento con il respiro. Stava cercando di respirare due volte al minuto, una se era possibile, concentrandosi a tenere il fiato solo per non pensare. Non voleva pensare a lui, non ai suoi occhi traditi, non alle sue guance bagnate e definitivamente non al bracciale che era sull'isola della cucina. Il bracciale era uno dei motivi per cui si era rifiutato di uscire dalla sua camera. Non voleva vederlo, doveva spostarlo e metterlo da qualche altra parte. Se l'avesse fatto allora sarebbe stata la fine. Pensava che se l'avesse lasciato sul tavolo, sarebbe ritornato. Se avesse potuto tornare indietro nel tempo, non sarebbe successo niente. Ma non poteva e il disastro era stato fatto. E anche se fosse tornato indietro, non avrebbe aiutato perché per quanto avesse provato ad allontanarle, i motivi erano ancora lì. I motivi per cui aveva fatto un passo indietro erano ancora lì e non sarebbero andati via solo perché sarebbe tornato indietro nel tempo.

A disturbare la sua pacifica immobilità e ricerca interiore, fu il rumore della porta che si apriva. "Louis, alzati da quel fottuto letto," la voce di Niall disse. "Sono le quattro di pomeriggio. Esci." Louis aprì un occhio e lo fissò per tre secondi interi prima di chiuderlo di nuovo.

"No," Louis disse. Sentì un sospiro e Niall si sedette vicino a lui sul letto.

"Louis, che cos'hai fatto oggi?" Chiese serio.

"Ho pianto?"

"E?"

"Pianto?"

"Sei andato a lavoro?" Niall chiese.

"No."

"Che diavolo hai fatto oltre a piangere in questi giorni?!"

"Ho imparato a fare la cup song. Ci ho messo due ore guardando un tutorial su Youtube. Ho spaccato." È stata una delle sue distrazioni.

"Basta. Ti alzi dal letto," Niall disse determinato e iniziò a tirargli il braccio.

"Basta!" Si lamentò. Non voleva uscire. Non poteva. Non voleva. Non poteva affrontare il mondo.

"No, devi uscire o finirà come quando ti ho dovuto portare nelle dolci terre dell'Irlanda per farti uscire dalla depressione dopo che Ni-" Niall disse mentre cercava di metterlo seduto.

"NON menzionare il suo nome!" Louis sibilò, mettendosi seduto. Niall approfittò della sua nuova posizione e Louis cercò di mandarlo via.

"Nghf-" Spinse via le sue braccia. "Basta!" Cercò di scivolare di nuovo sul letto, allungandosi verso la testiera per afferrare qualcosa. Niall si scagliò su di lui, cadendogli addosso. L'aria andò via dai polmoni di Louis. "Uf! Spostati!"

"No!" Niall lo avvolse come un koala e iniziò a rotolare. Sì, a rotolare come una specie di palla, costringendo Louis a fare lo stesso.

"Nfg. No. NO!" Niall rotolò di nuovo e poi finì a terra. Louis gemette e si stese. Rimasero in silenzio per un momento e Louis voleva piangere. Si morse forte il labbro e quando Niall lo vide, lo abbracciò semplicemente in una stretta calda.

You You You » l.s. [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora