6. Giorgio

6.3K 174 4
                                    

<Zio!> sento delle vocine avvicinarsi sempre di più alla porta della mia stanza, mi copro il volto con il cuscino e attendo l'apocalisse.

Due uragani entrano in camera mia e saltano sul letto addosso a me. Oggi è domenica e come ogni volta arriva mio fratello con i suoi due figli.

Ma i miei nipoti non sono nipoti comuni, sono veramente due pesti. <Zio sveglia!> urla Elisa, la figlia più grande di sei anni cercando di scuotermi da una spalla mentre Riccardo, di tre anni, cerca di farmi il solletico <Avete vinto!> esclamo togliendo la testa da sotto il cuscino <Ora però mi vendico!> mi metto a sedere prendendoli entrambi e facendogli il solletico. I due schiamazzano dalle risate per poi saltare giù dal letto e correre in salotto.

Mi alzo di malavoglia, di certo troppo presto per i miei standard, mi lavo la faccia e raggiungo tutti in cucina. <Ehi fratellino! Tutto bene?> Luca si avvicina dandomi una pacca sulla spalla, annuisco e mi avvento sul caffettiera per farmi un caffè per cercare di svegliarmi <La mamma?> chiedo a mio fratello che con la coda dell'occhio controlla i suoi figli <È andata a prendere il pane con Miriam> appena Luca finisce la frase fanno capolino in casa mamma, ancora in tuta, e Miriam la campagna di mio fratello con un abitino nero molto legante.

Si avvicina a Luca e gli posa un bacio sulle labbra, guardando quella scena mi rivedo nella loro posizione con accanto Gaia, lei che mi guarda raggiante, l'amore negli occhi. <Gio ci sei?> Miriam mi sventola una mano davanti agli occhi sorridendo <Come?> torno alla realtà un po' scosso per miei pensieri <Ti ho salutato> ridacchia mettendosi una ciocca di capelli neri dietro l'orecchio <Ah scusa, sto ancora dormendo> poso la tazzina nel lavello <Farò finta di crederti> mi fa l'occhiolino e va in salotto dai bambini.

<Zio ci porti al parco?> Elisa si mette davanti a me facendo gli occhi dolci e le mani messe a preghiera. Abbiamo finito di pranzare da un'oretta e come sempre i bambini vogliono andare in giro <Papà è d'accordo?> chiedo anche se so che Luca gli dirà di sì per rimanere qualche ora da solo con la moglie <Glie l'ho già chiesto e ha detto si> sorride fiera di se la piccola peste <Bene, allora mettetevi le scarpe che andiamo, chiama anche Riccardo> Elisa fa due salti sul posto per poi correre dal fratello e aiutarlo a mettere le scarpe.

Passeggio tenendo la mano dei bambini per evitare che scappino dove vogliono mentre ci addentriamo nel parco.

Ci fermiamo vicino a una piccola fontanella con dentro dei pesci, Riccardo ed Elisa si divertono a fare rumore mettendo la mano nell'acqua per vedere i pesci sguazzare via spaventati. <Ehi Zio guarda!> esclama Riccardo facendomi vedere il movimento e i pesci <Che bravo!> il volto del bambino si illumina e continua il suo gioco.

Porto lo sguardo verso il marciapiede e vedo una ragazza che va sui pattini passando davanti a noi. Quei capelli scuri lucenti li riconosco, anche quel corpo tonico e favoloso, la grazia e la leggerezza dei movimenti. È lei.
<Gaia!> urlo cercando di attirare la sua attenzione, volta lo sguardo verso di me mentre sventolo la mano per farmi notare meglio.

Sul suo viso compare un sorriso timido mentre si avvicina a noi <Ciao> ferma i pattini e rimane in equilibrio <Che ci fai da queste parti?> Gaia porta lo sguardo sui bambini che continuano a giocare ignari dei nostri sguardi intensi <Non avevo niente da fare perciò ho pensato di fare un giro con i roller, e tu?> riporta gli occhi bruni nei miei in attesa di una risposta <Ho portato i miei nipoti al parco> indico le pesti con un gesto della mano <Ciao! Io sono Elisa e lui è mio fratello Riccardo>

Elisa si avvicina coraggiosa e gli porge la mano mentre il fratello scruta Gaia <Piacere di conoscervi, io sono Gaia> sorride, stringendo la manina paffuta della piccola <Sei brava sui pattini?> chiede Riccardo incuriosito indicandoli <È molto brava> rispondo io al posto di Gaia che arrossisce <Voglio provare!> piagnucola il bambino avvicinandosi <Richi, Gaia non li ha per te, i suoi sono troppo grandi> rispondo accarezzandogli la nuca <Ti faccio provare in un altro modo, okay?> Gaia si piega sulle ginocchia mettendosi all'altezza di Riccardo che annuisce.

Lo prende in braccio e inizia a muoversi piano all'indietro per poi girarsi e andare avanti di qualche metro, pattina un po' e poi gira su se stessa facendo ridere rumorosamente Riccardo.

Quella piccola pesta è sempre stato timido e riservato, difficilmente parla con gli estranei spunta con Gaia si è subito fatto avanti.
Si è fatto addirittura prendere in braccio.

Ora sta ridendo come un matto mentre Gaia lo fa divertire. Ha fatto breccia nel cuore di quel piccolo bambino e questo non fa che aumentare le stima che nutro in lei.

<È la tua fidanzata?> Elisa mi tira la maglietta per attirare la mia attenzione <Cosa?> abbasso lo sguardo verso di lei <È la tua fidanzata?> ripete <Per il momento no> <Mi piacerebbe avere una zia che balla sui pattini> sento dei brividi percorrermi la schiena, mi piace Gaia e vorrei iniziare qualcosa con lei ma non ho pensato all'eventualità che diventasse la zia dei miei nipoti è una teoria troppo seria per me.

Finita l'ultima giravolta Gaia torna verso di noi e posa a terra il bambino <Ti è piaciuto?> chiedo a Riccardo che rimane attaccato alla gamba di Gaia, lo sto invidiando, vorrei essere io li al suo posto, <Si!> urla vivacemente.

Gaia ridacchia e accarezza i capelli di Richi <Bene, io adesso devo andare> i nostri occhi si incastrano, si trovano come sempre.

I bambini tornano a giocare con l'acqua, faccio un passo verso di lei, con i pattini è quasi alta come me <Mi ha fatto piacere incontrarti> <Anche a me> sento il suo respiro che accarezza la mia pelle, vorrei baciarla, sentire il sapore delle sue labbra.

Mi avvicino ancora di più, siamo a pochi millimetri, ci sfioriamo <Zio!> sento urlare Elisa, usciamo dal nostro stato di trans e infastidito mi volto verso la bambina.

Vedo Riccardo tutto bagnato che cerca di uscire dalla piccola fontana <Merda> esclamo correndo verso di lui seguito da Gaia, tiro fuori Riccardo ormai bagnato fradicio <Tieni, coprilo con questo, altrimenti gli verrà un accidente> Gaia mi passa la sua felpa e avvolge il bambino <Grazie> lo prendo in braccio e mi volto verso di lei <Devo correre a casa> dico desolato <Certo, non ti preoccupare> mi sorride, non ne avrò mai abbastanza di questo sorriso <Ci vediamo domani bellezza> le faccio l'occhiolino e torno verso casa.

Gioco di sguardi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora