Finalmente un'altro allenamento è finito, devo dire che oggi il mister ci ha fatto lavorare più del solito.
Domani abbiamo una partita importante e vuole che vinciamo assolutamente. È la prima volta che lo vedo così determinato, di solito ci dice di divertirci e dare il meglio di noi stessi.Sistemo meglio il borsone nel baule della macchina, lo chiudo e afferro il telefono che ha appena suonato. È Gaia:
"Io ho finito l'allenamento, ci vediamo al bar tra dieci minuti?"
Ormai era diventata un'abitudine trovarci tutti al bar dopo gli allenamenti, perciò rispondo affermativamente e ripongo il telefono nella mia tasca.<Giorgio> mi immobilizzo all'istante. Quella voce no, quella persona no.
Mi volto lentamente e davanti a me vedo Brianna, impeccabile come sempre.
Sbuffo, se Fabio fosse in orario forse non l'avrei vista questa strega.<Che vuoi?> rispondo in modo freddo e distante.
Un sorrisino alleggia sulle sue labbra <Che vuoi? Sul serio? Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme mi rispondi così male?> si avvicina come una gatta e mi posa una mano sulla spalla con fare provocatorio.Infastidito la scanso con la mano <Si, che vuoi?> ribatto sempre più alterato, questo suo giochetto non mi piace per niente.
<Bene, vuoi andare subito al sodo. Ti accontento perciò> fa una pausa passando lo sguardo su tutta la mia figura <Ti propongo un'accordo. Tu vuoi bene alla tua adorata Gaia, ma a me non sta bene che voi due vi frequentiate> sposta i capelli dietro le spalle con un gesto della mano.Sbuffo facendo una risata priva di allegria <Non riuscirai a separarci, scordatelo> mi volto, ormai ho perso la pazienza, e mi avvicino al lato guidatore <Ti conviene scegliere Giorgio. Sai di cosa sono capace e alla tua cara Gaia non piacerà affatto. Perciò decidi, o me, o lei> tutti i miei muscoli si irrigidiscono, la mia spina dorsale viene percossa da mille brividi di freddo. So di cosa è capace, lo so perfettamente.
Quando mi volto, per guardare se sta facendo sul serio o meno lei è già sparita. <Ei amico, sembra che hai appena visto un fantasma, che hai?> Fabio mi affianca scrutandomi meglio in volto <Peggio di un fantasma, ho visto Brianna> mormoro paralizzato.
<Che voleva questa volta?> borbotta salendo in macchina. Lo imito e avvio il motore <Mi ha fatto scegliere, o lei o Gaia. Altrimenti Gaia ne subirà le conseguenze> dall'altra parte sento solo silenzio, volto lo sguardo verso il mio amico e vedo la sua materia grigia lavorare alla ricerca di una soluzione.
<Cazzo. Quella è una vipera> borbotta. Mi stropiccio la faccia con le mani quando mi fermo davanti al semaforo <Che vuoi fare?> mi chiede il mio amico dopo qualche secondo di silenzio.
<Non voglio dirlo a Gaia> affermo, ci rimarrebbe male e farà qualcosa contro Brianna mettendosi di più nei guai.
Poi mi viene in mente una brillante idea <Ma certo!> esclamo facendo spaventare Fabio <Cosa?>
<Elena ci ha regalato due biglietti per New York, ce ne andremo per qualche giorno> metteremo un po' di distanza, poi a lei farà bene rivedere Daniel e suo padre <Certo, poi quando tornate? I problemi non si affrontano scappando><Chi sei? La voce della ragione? È la migliore idea che mi sia venuta in mente> parcheggio davanti al bar e la vedo davanti all'entrata e sorrido nel vederla. Tutta imbacuccata per il freddo, con un cappello, sciarpa e guanti.
<A me sembra una pessima idea> borbotta Fabio scendendo dall'auto.
Impreco sottovoce prima di uscire a mia volta dall'abitacolo.<Ei> Gaia si avvicina accoccolandosi a me, le bacio la fronte quando solleva un po' la testa <Ciao piccola> sorrido debolmente, non sono proprio dell'umore giusto. <Qualcosa non va?> chiede scrutandomi meglio in volto. Dio quella ragazza mi conosce troppo bene <Tutto okay, sono stanco per l'allenamento> mi stropiccio la faccia con entrambe le mani <Torniamo a casa allora>
Già, è una bella idea, così le dirò del viaggio in tranquillità, da soli.
<Fabio avvisi tu che noi torniamo a casa?> alzo un po' la voce per farmi sentire dal mio amico poco distante da noi mentre finisce di fumare la sigaretta <Certo. Ci vediamo> saluta me e da un bacio sulla guancia a Gaia.
Saliamo in macchina e ci dirigiamo verso casa mia, nel tragitto Gaia traffica come al solito con la radio cambiando in continuazione le stazioni. A volte mi fa innervosire, ma poi mi basta sentire il suono delle sua voce mentre canticchia una canzone per farmi passare l'incazzatura.
Dio, sono proprio cotto per questa ragazza.Quando entriamo in casa si sentono dei rumori provenire dalla cucina, ci avviciniamo e trovo mia mamma intenta a preparare qualcosa mentre mischia degli ingredienti in una ciotola <Ciao mamma> la saluto, alza la testa di scatto come se non mi avesse sentito arrivare e mi sorride <Ciao tesoro. Ciao Gaia>
<Ciao Marta> Gaia saluta timida <Vuoi aiutarmi? Sto facendo una torta> e non sarebbe la prima volta.
Mamma ha sempre fatto poche torte dato che in casa non le mangiava quasi nessuno. Ma da quando Gaia fa parte della nostra famiglia in casa ci sono sempre briochine, biscotti e altre cose dolci.<Veramente vorrei parlare con attimo con lei, poi potrei fare la torta> affermo prendendo la mano di Gaia trascinandola con me su per le scale diretti alla mia camera.
Una volta entrati chiudo la porta mentre Gaia si siede sul letto. Tiene lo sguardo fisso sul pavimento e si contorce le mani in grembo. <Piccola, che hai?> mi siedo accanto a lei e le prendo le mani per evitare che si faccia male <Vuoi lasciarmi?> chiede con un fil di voce.
<Lasciarti? Ma che ti viene in mente?> sono sbalordito, forse Brianna ha minacciato anche lei, o le ha detto qualcosa su di me. Dio quella ragazza è un'arpia. <Hai detto che vuoi parlarmi, di solito non è una buona cosa> la sua voce sembra debole, quasi rotta dal pianto.
Rimango immobile per un secondo, tutte le mie paure su Brianna svaniscono all'istante e una risata mi esce dalla poca spontaneamente.
Al suono della mia risata Gaia alza in volto di scatto, i tuoi occhi fissi sul mio volto inarcando un sopracciglio. Quando la risata finisce le prendo il volto tra le mani <Non voglio lasciarti. Volevo solo chiederti se ti andrebbe di partire per New York questo weekend> i suoi occhi da tristi diventano luccicanti di felicità. Con uno slancio mi getta le braccia al collo <Dio si!> urla facendomi cadere all'indietro su letto.
Si mette a cavalcioni su di me e mi tempesta il volto di baci facendomi ridere. Le poso le mani sui fianchi e tutte le mie terminazioni nervose si riaccendono in un'istante. Le mani si allungano fino ad arrivare sul suo fondoschiena.
Gaia si blocca e aggancia i suoi occhi nei miei, vedo una scintilla di desiderio, ogni mio istinto prende il sopravvento.
Con una spinta di reni ribalto la situazione mettendola sotto di me. Gaia emette un gridolino di sorpresa ma poi sorride <Shh.. di sotto c'è mia madre> la ammonisco avventandomi sulle sue labbra.
Questo non è il momento per farlo con dolcezza, e lei lo ha capito. In un secondo il mio pavimento di riempie dei nostri vestiti, ci ritroviamo nudi premuti uno contro l'altro.
Il suo seno preme contro il mio petto e sento il desiderio crescere sempre di più. Senza pensarci troppo a scivolo dentro di lei, sospiriamo entrambi di piacere.
Gaia si aggrappa con le gambe ai miei fianchi permettendomi di spingere più a fondo. A ogni spinta lei sospira mordendosi il labbro inferiore per non fare rumore, siamo entrambi sull'orlo dell'orgasmo. La bacio appassionatamente per bloccare le sue urla ed entrambi veniamo insieme.
Mi accascio sopra di lei esausto, mentre mi coccola accarezzandomi i capelli. Il paradiso, ora so com'è il paradiso.
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Gioco di sguardi
ChickLitGaia è una ragazza timida che odia essere al centro dell'attenzione, Giorgio invece è il ragazzo popolare della scuola che è sempre al centro dell'attenzione. Gaia e Giorgio non si sono mai parlati, il loro rapporto è fatto da sguardi, molto intens...