19. Gaia

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È la prima volta che lo penso: non vedo l'ora di arrivare a scuola.
Non credo che Giorgio sappia che sto arrivando da lui, ma è quello che sto facendo. Mamma mi sta portando a scuola anche se ci sta mettendo un sacco di tempo perché c'è traffico.

Maledico il vecchietto davanti a noi che non va più di quaranta all'ora. Mi sono sistemata un po' più del solito, ho messo il mascara e un po' di blush per far diventare più rosee le mie guance.

Ho messo un vestitino verde menta che mi arriva al ginocchio, è stato un regalo di Daniel prima di partire.

Finalmente sono arrivata. <Ciao mamma> mi sporgo verso di lei e le do un bacio sulla guancia <Ciao tesoro> scendo dall'auto e vedo un'ammasso di gente che mormora. Non capisco cosa succede.

Cerco Giorgio con lo sguardo e il mio sorriso svanisce all'istante. Lei non può essere qui.
Brianna è davanti a lui, una mano sulla sua guancia e le labbra su quelle di Giorgio.

Mi sento rotta. Qualcosa dentro di me si è chiaramente rotto. Sento una lacrima scendermi sulla guancia mentre Giorgio finalmente porta lo sguardo su di me.

I suoi occhi diventano rabbiosi mentre li rivolge a Brianna. E io mi sento morire.

Non tenta nemmeno di venire da me, se ne sta lì a parlare con lei. Mi sento umiliata, tradita.
Mentre è intento a parlare con Brianna, mi volto e scappo.

Corro più veloce che posso, fino a quando le gambe me lo permettono. <Gaia> sento gridare, ma non è la voce di Giorgio.

Mi volto appena per vedere chi sia e questo basta per farmi inciampare, vado a terra facendo un ruzzolone sull'asfalto. Sento bruciarmi il ginocchio e pulsarmi il gomito.

<Oh mio Dio> la voce è sempre più vicina, mi rimetto seduta con le mani sul volto mentre le lacrime scendono senza fermarsi sulle guance macchiandomi con il mascara.

<Gaia stai bene?> una mano mi viene tolta rivelando il volto di Fabio. Lo guardo con gli occhi pieni di lacrime <Perché?> gracchio <Non lo so Gaia. Ora sarà meglio che ti porti in ospedale> seguo il suo sguardo preoccupato che esamina il mio ginocchio sporco di sangue e terra.

Annuisco piano e tento di rialzarmi. Quando tendo la gamba tiro un grido di dolore, sento la pelle tirarmi <Fabio non ce la faccio> piagnucolo tirando su con il naso.

Mi posiziona un braccio sotto le ginocchia e uno dietro la schiena e mi solleva senza sforzo.
<È stata Brianna, Gaia. Giorgio non lo avrebbe mai fatto> afferma sicuro. <Ti prego, non voglio sentire i loro nomi> la mia voce è rotta.

È normale che Fabio voglia difendere il suo migliore amico. Lo farei anch'io con Sofia.

Quando siamo davanti alla sua macchina mi rimette con i piedi per terra <Fabio!> la sua voce mi irrigidire.
No. No. No. Non voglio vederlo, non ce la faccio.

Quando è vicino a noi mi nota, il sollievo nei suoi occhi si tramuta in dolore e preoccupazione quando vede la gamba. <Oh Dio, piccola cosa è successo?> cerca di avvicinarsi mentre io cerco di arretrare.

Appoggio il peso sulla gamba ferita e lancio un urlo perdendo l'equilibrio. Fabio mi prende all'istante e mi riporta in equilibrio.

<Non avvicinarti> lo ammonisco a denti stretti mente lo fulmino con lo sguardo.
La sua espressione si fa ferita mentre osserva Fabio aiutarmi a salire in macchina <Ti prego, fammi spiegare almeno> mi implora quando sono seduta.

<Non hai niente di cui spiegarmi. Ho già visto abbastanza> mi ha fatto male quello che ho visto. E mi farà male ancora di più sentirgli dire che mi lascia per lei.

In fondo perché dovrebbe rimanere con me? Con Brianna c'è stato molto più tempo, e sicuramente ha qualcosa in più.

La ama ancora, ne sono certa.

Chiudo la portiera e aspetto che Fabio salga anche lui. Stanno parlando di qualcosa, poi vedo Giorgio annuire mentre il suo amico lo abbraccia dandogli anche qualche colpo sulla schiena.

___

Devo tenere le stampelle per almeno un mese, per non sforzare la gamba dato che non posso piegarla molto. Avevo un taglio talmente profondo che si riusciva ad intravedere l'osso, perciò hanno dovuto mettermi i punti.

Per fortuna c'era con me Fabio che si è spacciato per mio cugino, altrimenti essendo ancora minorenne avrei dovuto chiamare mia madre.

Il ginocchio è tutto bendato è tra una settimana devo tornare in ospedale per farmelo medicare. Il gomito invece era solo sbucciato, perciò me lo hanno disinfettato e basta.

Per tutto il tempo Fabio non ha fatto che assicurarmi che Giorgio mi ama e che era tutto progettato da Brianna. Sinceramente non so nemmeno io cosa credere, so solamente che ho bisogno di tempo per pensare.

Quando sono tornata a casa ho trovato mamma sul divano mentre leggeva alcune scartoffie di lavoro. Appena mi ha visto con le stampelle è balzata in piedi tempestandomi con mille domande. Appena mi ha fatto sedere sul divano Fabio si è volatilizzato evitando mia madre come la peste.

Ovviamente non le ho detto la verità, le ho semplicemente detto che sono scivolata. Non penso mi abbia creduto al cento per cento ma ha smesso di fare domande perciò meglio così.

<È permesso?> Sofia spunta sulla soglia della mia porta con uno sguardo preoccupato <Certo, vieni> si siede sul mio letto accanto a me <Mi spieghi cosa è successo? Hanno tentato di spiegarmi ma non ho capito molto. So solo che c'entra Giorgio, l'ho visto parecchio sconvolto, sull'orlo di una crisi> tiro un leggero sospiro e le racconto tutto. Da Giorgio che baciava Brianna, alla caduta, al pronto soccorso e a Fabio.

Dopo qualche secondo di silenzio Sofia mi rivolge una sguardo di rimprovero <Dovresti parlare con lui, per capire cosa sia successo. Non dimenticarti di tutto quello che Brianna ti ha fatto. Sarebbe da lei farti un torto del genere> mi stringe la mano per darmi un po' di conforto <Non lo so. Mi sento tradita. Voglio prendermi del tempo per me per pensare>

Sofia annuisce <Se è questo che ti serve allora farò in modo che Giorgio ti dia questo tempo>
<Grazie Sofi. Sei la migliore> la attiro a me per un'abbraccio.

Rimaniamo ancora insieme per qualche ora a chiacchierare e spettegolare fino a quando sua madre la chiama dicendo che deve tornare a casa.

Sento vibrare il telefono e trovo un'altro messaggio di Giorgio
"Fammi spiegare Gaia. Non ho intenzione di perderti, ti amo troppo"
Non gli rispondo, come agli altri. Mi sdraio sul letto e sospiro. Non so più che fare.

L'idea di perdertelo, di vederlo ogni giorno tra le braccia di Brianna mi fa scendere mille lacrime sulle guance. Amo Giorgio, lo amo come non ho mai amato nessun altro ragazzo.

Ricordo quando mi ha detto per la prima volta "ti amo" mi sono sentita sciogliere, mi ero illusa che anche lui provasse lo stesso sentimento. Ma evidentemente lui aveva ancora nella mente Brianna.

Forse, però, anche Sofia ha ragione. Brianna è sempre stata crudele nei miei confronti e questo è l'ennesimo suo imbroglio per farmi stare male.

Devo fare chiarezza in questa situazione. Se la teoria di Sofi è giusta non voglio che lei l'abbia vinta. Sarò io ad avere la meglio. Dovrò essere più forte di lei.

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