Capitolo 15

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Il profumo del caffè, l'odore di cornetto caldo mi inebriano le narici e riescono a svegliare la mente e a socchiudere gli occhi. Sposto il mio sguardo dai raggi solari alla parte vuota del letto disfatto, lo sfioro con le mani e sorrido.
Mi alzo dal letto, prendo una maglietta dal suo armadio e mi dirigo in bagno.
Mi lavo la faccia, i denti, mi spazzolo i capelli, indosso lo slip e la sua maglietta, che arriva a metà coscia. Mi guardo allo specchio e mi rendo conto delle mie labbra gonfie e arrossate..  e alcune immagini di ieri mi ritornano in mente in un battibaleno e istintivamente arrossisco.
Esco, e vado in cucina.
Eccolo. Non c'è cosa più romantica ed interessante di un uomo ai fornelli per preparare alla sua donna e per renderle un inizio giornata sereno e tranquillo. Gli sfioro le spalle e Marco rilassa i suoi muscoli contratti. Lentamente si gira, mi sorride e mi bacia. Assapora le mie labbra con lentezza come se da un momento all'altro potesse dimenticarne il loro sapore, come se fosse un bacio d'addio.
Mi stacco, trasmettendogli con il mio sguardo tranquillità e sicurezza.
"Buongiorno amore.. tranquillo.. devi stare tranquillo.." e mi rifugio tra le sue braccia, intrecciandoci.
Marco: "Buongiorno.. stanotte non sono riuscito a chiudere occhio.."
Io: "..eppure sei ugualmente perfetto.." Lo guardo maliziosamente.
Marco: ".. ho preparato il caffè e comprato il cornetto al cioccolato al bar.."
Io: "Grazie amore.." e gli sfioro le labbra.
Vado a sedermi su uno sgabello posto sotto il davanzale della cucina e mangio cautamente, cercando di non briciolare, il cornetto e lo accompagno con un sorso di caffè amaro. Si è ricordato che bevo il caffè senza zucchero, perché devo sentirne l'aroma.. è proprio per questo mi sono innamorata di lui e me ne innamoro ogni secondo sempre di più.. mi pongo le domande su quanto siamo diversi.. ma è l'unico che pur non stando insieme per tutto questo tempo, mi conosce come nessuno.
Marco: "Ehilà.. Marco chiama Michelle.. Terra la chiama, signorina.." Mi risveglio dalla mia trance.
Io: "Si?"
Marco: "Ti stavo chiamando da un po'.. a cosa stavi pensando?"
Io: "A cosa stavo pensando?"
Annuisce con uno sguardo di chi ha paura di ricevere seriamente una risposta.
Io: "Per farti capire a cosa stavo pensando mi viene in mente ad un verso di una canzone.. questo verso quando l'ascoltavo, non l'ascoltavo sul serio.. perché non sapevo a chi dedicarlo.. ma ora ho capito. Ora se ascoltassi questo verso, lo ascolterei.. lo ascolterei nel cuore.. e mi verresti in mente tu.. e noi.." Marco mi si avvicina e mi guarda negli occhi. "Ovvero?"
Io: "...oggi non so chi sono, ieri nemmeno, tra tutte le persone solo tu mi conosci davvero..."
Marco mi stringe le mani appoggiate sulle mie cosce.
"Mich. giurami che non finirà.." Con uno sguardo perso incrocia il mio.
Io: ".. godiamoci la giornata.. poi ci penseremo.. okay? Giuramelo."
Marco: "Ci proverò.. ma sarà difficile.." Mi stringe al suo petto, baciandomi la fronte e mi rannicchio su di lui. Sento il suo cuore battere.. forte, troppo.. all'unisono con il mio.. gli accarezzo il lato destro del cuore.
Marco: "Preparati.."
Alzo lo sguardo. "Dove andiamo?"
Marco: "Godiamoci la giornata, no?"
Annuisco e sorrido. So che si sta sforzando a non pensare che saranno le nostre ultime poche ore insieme finché non troveremo del tempo libero per venirci a trovare.
"Mi porti da Jas?"
Marco: "Per cambiarti?"
Annuisco.
Marco: "Andiamo." Entriamo in camera. Lui si incammina verso l'armadio, io indosso il reggiseno e il vestito.
"Mi chiudi la zip?" Mi avvicino dandogli le spalle a Marco, mostrandogli la zip aperta.
Accarezza la mia pelle con l'indice fino ad arrivare al fondo schiena, brividi mi si estendono sul corpo. Prende la zip e la fa salire lentamente. Dolce e lenta tortura. Arriva alla vertebra cervicale e termina l'operazione, donandomi un casto bacio dietro il collo.
Mi allaccio il cinturino dei sandali alti e prendo la borsa e la giacca.
"Pronto?"
Marco: "Certo."
Lui indossa una tuta adidas nera e bianca e sneakers nere.
Prima di uscire, si in profuma e intreccia le nostra dita.
Prende le chiavi della macchina e della casa, il portafoglio e due scatolette dal tavolino del soggiorno e infila tutto nelle tasche.
Io: "Cosa sono?" Indico le scatoline.
Marco: "Ora capirai.."
Usciamo dalla porta e dopo due mandate chiude la porta.
Apre la macchina con il telecomando, mi apre la portiera e mi ci infilo dentro, aspettando che faccia anche lui la stessa cosa. Accende il motore, e si dirige a casa di Jas.
Io: "Mi aspetti qua?" Annuisce.
Appena metto il piede fuori dalla macchina, mi sento prendere il braccio sinistro. Mi volto e ricevo un bacio a fior di labbra.
"Torna presto!" Annuisco. Sorridendo.
Busso il campanello.
Jas: "Eccoti!!" Mi apre la porta con entusiasmo.
L'abbraccio. "Eccomi!"
Jas: "Che facciamo oggi?"
Io: "Ehm.. c'è Marco che mi aspetta fuori.. Scusami, è che.." Mi interrompe.
"Ti capisco scema, stai tranquilla, godetevi queste ultime ore prima di ritornare alla realtà.. io per te ci sarò sempre e ti potrò venire a trovare spesso.. sai, durante le feste.."
Le stringo le mani. "Grazie. Grazie."
Jas: "Scema.. questo ed altro per te!"
Io: "Fammi compagnia, sopra.." Mi incammino verso la cameretta.
Indosso un jeans attillato bianco con strappi vari, felpa nera, giacca di jeans e puma nere e bianche. Mi trucco velocemente e mi pettino i capelli.
Io: "Come è andata ieri?"
Jas: "..guarda.." Mi volto, la guardo. Ci guardiamo e sventola la mano.
Io: "No. No. Non ci credo. Si, si.." Mi avvicino entusiasta, prendo la sua mano e le accarezzo il dito affusolato con la fedina e un diamante.
Io: "Addirittura doppio anello.. wow.. è totalmente cotto!!"
Jas: "Mi ha dato prima il diamante per scusarsi dei suoi errori, del suo comportamento ostile nei miei confronti, e ha dichiarato tutte le sue paure.. la fedina.. per un fidanzamento ufficiale.. diciamo.. così.." Mi parla spostando il suo sguardo, imbarazzata ma luminosa.
"..Avevo paura che allontanandoci, e non vedendoci per un po' per la scuola e i corsi e le sue attività e gli orari che non combaciavano.. avevo paura che.. finiva tutto.. e invece.."
Io: ".. e invece avete lottato.. che bello.. amo il vostro amore e lo invidio.. non con malizia, ovviamente.. ma semplicemente perché tu hai combattuto, e lui pure.. nonostante tutto.."
Jas: ".. non dire così.. anzi.. il tuo amore con Marco è da invidiare.. perché succede che alcune relazioni, così, senza apparente motivo rifioriscono. Magari si diventa più maturi o magari ci si rende conto che senza di quella persona la vita è totalmente insignificante. Sono relazioni riemerse dalle ceneri del fallimento. Le due persone che riprendono il loro percorso, cammino insieme non sono più le stesse persone. Sono cresciute e maturate individualmente e come coppia. Così un amore può germogliare ancora e ancora nello splendore della sua seconda prima volta.. quindi l'amore è da invidiare.. qualsiasi forma d'amore!"
L'abbraccio. "Hai ragione.. completamente! E ti voglio bene, proprio perché sei tu, la realtà in persona.. beata me che sei parte di me.. beato mio fratello.." Ridiamo con le lacrime agli occhi, annebbiandoci la vista. Terminiamo al suono del clacson.
Jas: "Il tuo lui è impaziente.. vai e goditelo!"
Io: "Ovviamente!! Ti voglio bene, e grazie di tutto.."
Jas: "A te. Meriti tutto questo."
Le scocco un bacio sulla guancia e scendo le scale.
Io: "Ci sentiamo dopo, okay?"
Jas: "Si, si.. aspetto che mamma torni e vado da Tony.."
Io: "Apposto, allora.. dopo stiamo un po' insieme.."
Jas: "Certo, a dopo stupidina!"
Esco sbattendo la porta, mi pulisco gli occhi di lacrime e sorridendo, apro la portiera.

L'amico di mio fratello 2. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora