Le stelle brillavano in cielo, tranquille. Il loro bagliore soffuso si mescolava alla luce dei lampioni, che sostavano ai bordi della strada. Elia assaporò l'aria fresca della sera e percorse gli ultimi passi che lo separavano dalla casa di Lucia. Accanto a lui, aleggiava sorniona la figura vaporosa di Lucifero, quasi fosse il suo angelo custode. Guardava davanti a sè con occhi carichi di aspettative. Per lui non c'era più vita, se non in quella forma. Ogni occasione era un'opportunità per renderla intrigante.
Avrebbe voluto rivolgergli un'infinità di domande, ma, come aveva specificato il giorno prima, non avrebbe rivelato niente, per il momento. E, quindi, eccolo lì, nel suo crogiolo di dubbi e perplessità. Un pesciolino lanciato nella vasca degli squali, mentre il mondo osservava in quanto tempo sarebbe stato mangiato.
"Non molto" considerò, titubante.
Lucifero gli lanciò un'occhiata veloce. "Ti vedo agitato."
«E' sempre così, ogni volta che la devo incontrare.»
Il fantasma sghignazzò in un modo alquanto strano, a essere onesti. Un suono innaturale, che travalicava la natura fisica per addentrarsi in qualcosa di più profondo. "Ti capisco" esclamò alla fine.
Quella frase lo sorprese. «Anche il grande Lucifero si è innamorato? Questa è proprio bella.»
Una scintilla di malinconia comparve negli occhi del diavolo. Abbassò lo sguardo e le labbra si tesero in un sorriso infelice. «Non mi pare di aver parlato di amore.»
Trascorsero il resto della camminata in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri. Quando arrivarono al portone d'ingresso, tutte le convinzioni di Elia si volatilizzarono in una nuvola di vapore.
«Forse non è a casa» considerò.
"O forse sì, non lo puoi sapere." Il demone lo stava scrutando con curiosità.
«Già.» Tirò un lungo sospiro e premette il campanello.
Nessuna risposta.
«Meglio andare via. Non c'è.» Si voltò, ma un'ala nera gli bloccò il cammino.
"Se fuggi ora, fuggirai per sempre."
«Alle volte la fuga è la migliore strategia possibile.»
Lucifero fece spallucce. "Se ti è così difficile affrontarla, scappa pure."
«Non è quello...» Aveva il terrore di commettere uno sbaglio. Quando si erano incontrati, avevano discusso serenamente sulla loro trasformazione, ma in che modo poteva comunicarle che, proprio a causa di quella, ora erano in pericolo? In un certo senso si sentiva anche in colpa per non aver bloccato Belial. E poi...
Suonò un'altra volta. Questa volta si sentirono dei rumori all'interno della casa. Passò qualche secondo, poi la porta si aprì leggermente e comparve il volto trafelato di Lucia.
«Ciao» lo salutò. «Non mi avevi avvisato che saresti passato.»
«Volevo dirti delle cose su... tu sai cosa. Ho pensato che fosse più appropriato comunicartele di persona.»
La ragazza lo osservò, incuriosita e circospetta allo stesso tempo. Guardò velocemente alle sue spalle e si mordicchiò il labbro. «E' che ora...»
«Chi è, Lucia?» esclamò una voce maschile.
«E' Elia, mi doveva ridare una cosa. Torno subito.»
«Arrivo a salutarlo.» Subito la porta si spalancò e apparve Andrea, gaudente e a torso nudo.
Elia era rimasto in silenzio per tutto il tempo. Aveva intuito immediatamente che c'era qualcosa che non andava, ancora prima che Lucia aprisse la porta. Quando aveva visto l'amica, aveva ricevuto la triste conferma. I capelli scompigliati e il volto arrossato erano segnali evidenti e inequivocabili. Avrebbe voluto volar via in quell'esatto istante, e forse la ragazza era riuscita a intuire quel pensiero fugace. Peccato che Andrea, in tutta la sua solare irruenza, aveva deciso di rovinare i piani di entrambi.
«Ciao Andrea» pronunciò con un filo di voce.
L'altro lo cinse con un braccio e gli scompigliò amichevolmente i capelli. Pareva così felice di vederlo.
"Ah, quanto odio questo suo modo di fare."
Andrea gli afferrò le spalle e lo fissò dritto negli occhi. «Era da un sacco che non ti facevi vedere in giro. Pensavamo fossi morto.» Scoppiò a ridere.
"Smettila di comportarti da amico, fatti odiare come tutti gli altri."
Elia sorrise timidamente e assecondò il ragazzo, mentre Lucia li guardava in silenzio dalla soglia di casa. Indossava una magliettina bianca e dei comodi pantaloni grigi. Nonostante tutto, era così bella...
«Perchè non entri?» Gli occhi di Elia e Lucia si sbarrarono all'unisono.
«Non credo sia ilcaso» tentò di argomentare il ragazzo.
«Ma dai, qualche minuto.»
Elia lanciò un'occhiata all'amica, che annuì, sconsolata.
E fu così che si ritrovarono tutti assieme nello stesso salotto. Il ragazzo scaricato dalla ragazza, la ragazza che aveva scaricato il ragazzo, il fidanzato della ragazza che aveva detto no al ragazzo e un demone vissuto per centinaia di anni, nonchè temuto da innumerevoli persone.
Lucifero incrociò le braccia e si guardò attorno. "Che situazione imbarazzante" esclamò.
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Luci di tenebra
FantasyLa vita nasconde sempre degli angeli e dei demoni dentro di noi. C'è chi riesce a rinchiuderli alla perfezione, chi, invece, non può far altro che mostrarli al mondo. E' una lotta che dura da secoli e che non finirà mai... Forse Elia e Lucia non se...