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Jimin venne svegliato dalla luce del mattino che filtrava dalle serrande non totalmente chiuse.

Aprì lentamente gli occhi, ancora gonfi di sonno, e sbadigliò, cacciando fuori anche un lamento.

Ci mise vari istanti prima di comprendere che doveva alzarsi e prepararsi per il primo giorno di scuola.

Le vacanze estive erano appena finite, e l'incubo ricominciava.

Sospirò frustrato, si stiracchiò e si alzò dal letto, per poi uscire dalla sua stanza e scendere le scale per andare in cucina a fare colazione, con passo lento e svogliato.

"Giorno" lo salutò allegramente la sorella maggiore.

"Mh" mugugnò lui; proprio non gli andava di tornare a scuola dopo settimane di tranquillità e divertimento, non capiva come potesse sua sorella essere così allegra alle sette del mattino, lui piuttosto avrebbe urlato dalla frustrazione se solo ne avesse avuto le forze.

Così fece velocemente colazione e si recò nuovamente nella sua stanza per prepararsi ad uscire.

Optò per dei semplici jeans ed una maglietta a maniche corte, fortunatamente era ancora settembre e non faceva freddo.

Andò in bagno e si sciacquò il viso ancora gonfio di sonno, si lavò ed indossò i vestiti che aveva scelto pochi minuti prima, tornando in camera a prendere lo zaino già preparato la sera precedente.

"Aish..." sospirò mettendoselo sulle spalle ed afferrando le chiavi di casa, per poi scendere nuovamente le scale.

"Noona, sarai a casa quando tornerò da scuola?" chiese affacciandosi in cucina, dove la sorella era intenta a sistemare i piatti.

Lei si girò e scosse la testa. "Non credo, ma Myung ti farà trovare il pranzo" rispose lei.

"Mh...okay, ci vediamo...boh, stasera?" piegò la testa.

"Non lo so piccoletto, ma ora vai o farai tardi" rise leggermente lei.

Jimin abbassò la testa sul suo orologio e vide l'orario: 7:40

"Merda" imprecò. Possibile che ci mettesse così tanto a prepararsi?!

"Corri, buon inizio" rise lei mandandogli un bacio volante.

Il ragazzo ricambiò il saluto e velocizzò il passo, uscendo velocemente da casa sua e mettendosi le cuffiette, facendo partire la musica che tanto amava.

Poi il suo migliore amico lo chiamò.

"Taehyung, giuro che se non c'è un motivo valido per il quale hai interrotto la canzone che stavo sentendo sul più bello-" fece per dire.

"Buongiorno anche a te, Jimin" rispose l'altro con la sua voce profonda. "Volevo solo dirti che sono dietro di te"

"Dietro di me? E per- oh giusto..." scosse la testa. "Scusa, ero in trauma e non mi sono ricordato che saresti venuto con me" Si girò e sorrise alla vista del suo migliore amico.

"Chim!" quasi urlò il più alto. "Sei un rimbambito, fattelo dire"

"Tae" fece il biondo abbracciandolo. "Te l'ho detto, la sveglia alle sette mi ha traumatizzato"

"È una settimana che non ci vediamo e...credo di avere delle novità" disse Taehyung scuotendo la testa e circondando le spalle di Jimin con un braccio.

"Su cosa? Oh Dio, non sarà mica...ti sei finalmente deciso a parlare con Jungkook?" sperò Jimin.

Erano più di quattro mesi che lo assillava con quel ragazzo, ed era stanco di sentirlo parlare e parlare e parlare senza mai agire.

𝐁𝐞𝐬𝐭 𝐨𝐟 𝐦𝐞 [𝐦.𝐲𝐠+𝐩.𝐣𝐦]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora