VI

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Quella giornata era iniziata decisamente male per Yoongi, o meglio, peggio del solito; si era svegliato con un forte mal di testa, e sarebbe volentieri rimasto nel letto caldo a dormire, lasciando la scuola da parte, lontana da lui.

L'unica cosa positiva delle ultime dodici ore era stato il messaggio ricevuto da Jimin.

L'idea che quel ragazzo lo avesse cercato lo faceva in qualche modo sentire bene, e quel suo "Hyung" lo aveva fatto stranamente sorridere.

Gli dispiaceva essere stato così scortese con lui il giorno prima, quando Jimin in realtà aveva solamente provato a confortarlo ed aiutarlo, ma Yoongi era fatto così, aveva un carattere non proprio bello, si era agitato e aveva reagito male.

Ripensandoci, il ragazzo più piccolo era l'unico che gli rivolgesse la parola e che si preoccupasse per lui, e si era maledetto mentalmente almeno un centinaio di volte per essere stato così scorbutico con lui, di certo non lo meritava.

Inoltre, quel giorno sarebbe dovuto andare a casa sua per il lavoro di gruppo che il professore di biologia aveva loro assegnato, e Yoongi era combattuto: da una parte voleva stare da solo, come sempre, ma dall'altra non vedeva l'ora di stare più tempo con Jimin, per quanto fosse un insieme di allegria, felicità e troppe parole, l'esatto opposto, era comunque una...luce nella sua triste vita.

Così decise di alzarsi dal letto e prepararsi...quindi era così? Era stato Jimin il motivo per cui si era davvero alzato per andare a scuola?

Sì, lo era, ma non era ancora tempo per accettarlo.

Arrivò a scuola dopo circa mezz'ora, trovandosi ancora una volta sotto gli occhi indiscreti di tutti gli studenti lì presenti, che ormai sapevano il suo segreto e lo giudicavano anche solo con uno sguardo schifato e delle fastidiose risatine, ma fece come al solito finta di niente ed entrò a scuola, con lo sguardo basso.

Sarebbe tornato volentieri al periodo precedente, a quando nessuno lo notava né tanto meno si interessava a lui, mentre ora era costretto a sentirsi osservato in ogni istante, e quella situazione stava iniziando a dargli decisamente fastidio.

Passò quasi tutta la giornata da solo, ad ascoltare le noiose e strazianti lezioni, in fondo alla classe in solitudine, come era solito fare, fin quando non arrivò l'ultima ora, quella di biologia.

Si recò all'aula e notò che stranamente Jimin fosse arrivato prima di lui, ed aveva il libro aperto sul banco, sembrava stesse ripassando qualche concetto, date le sue labbra che si muovevano silenziosamente e i suoi occhi chiusi.

Si avvicinò al loro banco e posò lo zaino per terra, per poi sedersi pesantemente sulla sedia, con fare svogliato e lasciandosi andare ad un sospiro frustrato.

Solo allora Jimin si accorse della sua presenza ed alzò lo sguardo verso di lui.

"Hey" disse poi, accennando un sorriso.

Yoongi rispose con un cenno della testa, prendendo il libro di biologia e l'astuccio con poche penne.

Ormai Jimin ci aveva fatto l'abitudine, sapeva che il ragazzo affianco a lui non esprimeva in modo chiaro i propri sentimenti, ma le scuse che gli aveva rivolto il giorno prima fossero un inizio, quindi si accontentò di quelle.

"Pensavo..." iniziò Jimin schiarendosi la voce. "Mi dispiace per ieri"

Yoongi sospirò e gli rivolse uno sguardo fugace. "Ti ho già detto che non è colpa tua, ora ti prego, possiamo evitare di parlarne?" disse allora, cominciando a scrivere qualcosa su di un quaderno.

Lo stesso quaderno azzurro che si portava dietro ogni giorno.

E no, non era un quaderno sul quale Yoongi prendeva appunti, Jimin lo aveva capito da un po'.

𝐁𝐞𝐬𝐭 𝐨𝐟 𝐦𝐞 [𝐦.𝐲𝐠+𝐩.𝐣𝐦]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora