IV

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"Taehyung, ho bisogno di parlarti, ti prego vieni a casa mia il più presto possibile" disse Jimin al telefono con il suo migliore amico, mentre si gettava sul letto a pancia all'insù, portando un braccio a coprirsi gli occhi.

"Cos'è successo? Sono appena rientrato da scuola" sbuffò sonoramente Taehyung dall'altra parte del telefono.

"Lo so, anche io, ma non ti ho visto oggi, e non avuto modo di avvisarti, per favore Tae" supplicò con voce lagnante.

Il più alto sospirò. "Stai facendo il labbruccio ora, vero?"

Jimin sorrise soddisfatto  e si mordicchiò il labbro. "Ah, Taehyungie, mi conosci troppo bene"

"Uff...okay, okay, dieci minuti e sto da te, va bene? Spero tu abbia un motivo valido perché se mi strozzo con i noodles perché devo sbrigarmi giuro che ti prendo a pugni" lo minacciò con la sua voce profonda.

Jimin sospirò sollevato e trattenne un sorriso. "Va bene Tae, ti aspetto, e grazie" disse poi, concludendo la chiamata e chiudendo gli occhi.

Doveva assolutamente parlarne con qualcuno, non sapeva cosa fare, né cosa pensare; era terribilmente preoccupato per Yoongi, dopo la discussione della mattina stessa, non lo aveva più visto, ed aveva paura che la colpa fosse sua.

Voleva bene a quel ragazzo, anche se si conoscevano da poco più di tre settimane, e voleva poter fare qualcosa.

Si sentiva impotente, incapace, e non voleva che il maggiore stesse male, ma da quanto aveva capito...pareva che soffrisse, e anche molto.

Fu proprio mentre pensava a tutto questo che il campanello della porta suonò.

Si alzò svogliatamente dal letto ed uscì dalla stanza, scendendo le scale velocemente per andare ad aprire, Taehyung entrò velocemente in casa, senza neanche salutare, con un'espressione preoccupata sul volto. "Okay, sono arrivato, sto morendo di infarto ma sono arrivato" sospirò salendo le scale, seguito da Jimin.

"Dunque, raccontami tutto" sospirò buttandosi sul suo letto e incrociando le braccia sotto la sua testa.

"Uhm...sai che sono il compagno di banco di Min Yoongi, giusto?" iniziò a parlare Jimin, sedendosi accanto a lui a gambe incrociate.

Taehyung annuì e lo incitò a continuare.

"Ecco io... ci ho stretto amicizia, e non avrei mai creduto di poter tenere così tanto a lui, insomma, è completamente diverso da me, non esprime mai i propri sentimenti e a volte non riesco neanche a capire quale sia il suo umore, eppure gli voglio...gli voglio bene, credo.." disse giocando con i lacci della propria felpa.

"Mh...sicuro che sia soltanto bene? Da come ne parli sem-"

Jimin gli tirò un cuscino in piena faccia prima che il più alto potesse finire di parlare.

"Yah! Ma che diavolo fai?!" esclamò lui indispettito, prendendo il cuscino e posizionandolo sotto la propria testa.

"Sei un cretino Taehyung" disse arrossendo lievemente. "Non è questo il punto, qualcuno ha mandato quel messaggio a mezza scuola, e io mi sono semplicemente preoccupato per lui, così mi sono avvicinato e gli ho chiesto se in qualche modo potessi aiutarlo, ma lui mi ha risposto di non farmi vedere con lui perché avrebbe rovinato la mia reputazione...e poi è scappato"

"Ma...Chim, spero tu l'abbia seguito" inarcò un sopracciglio il più alto.

"No, insomma io...che cavolo, ci sono rimasto davvero male, non mi aspettavo una risposta così, mi sono bloccato e ugh..." ammise Jimin sconfortato, abbassando le spalle.

𝐁𝐞𝐬𝐭 𝐨𝐟 𝐦𝐞 [𝐦.𝐲𝐠+𝐩.𝐣𝐦]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora