VIII

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Yoongi passò per il parco vicino alla scuola a passo veloce, sotto la pioggia che aveva iniziato a cadere improvvisamente dal cielo, in maniera violenta; portava le cuffie alle orecchie, quando sentì qualcuno chiamarlo.

"Hyung hyung hyung!"

Tolse una cuffietta, innervosito dalla situazione, e si girò.

Jimin stava correndo verso di lui, con un ombrello sopra la testa ed il respiro affannato

"Ciao anche a te Jimin" si fece scappare una risatina a quella vista, staccando le cuffiette e riponendole nella tasca per non farle bagnare. "Che stai facendo?"

"Vieni sotto, o arriverai a scuola completamente bagnato" disse Jimin facendolo avvicinare a lui, per ripararlo, posizionando l'ombrello sulle loro teste.

"Oh, grazie Jimin" sorrise lievemente Yoongi, avvicinandosi maggiormente a lui. "Come mai a piedi?" chiese poi.

"Oh, stavo con la macchina, ma ti ho visto sotto la pioggia, senza ombrello, così ho fatto fermare l'autista, ho preso il mio e sono venuto qui" spiegò sorridendogli. "Dato che lui era di fretta l'ho fatto andar via"

"Ma Jimin, non dovevi preoccuparti, davvero" rispose Yoongi, stupito dal gentile gesto che aveva appena fatto il più piccolo. 

"Non potevo certo lasciarti sotto la pioggia quando io avevo un ombrello" rispose lui cominciando a camminare, prendendolo sotto braccio.

Quel ragazzo aveva un cuore d'oro, e Yoongi non era certamente abituato a tutta quella gentilezza da parte di qualcuno, soprattutto quando quel qualcuno era Park Jimin, il ragazzo più bello e amato di tutta la scuola.

"Grazie Chim" disse allora il maggiore, trattenendo un altro sorriso.

Sul serio, da quanto tempo non sorrideva così tanto?

Settimane? Mesi? No, anni.

"Yoongi?" lo chiamò il minore, con quella voce che il più grande trovava estremamente carina.

"Mh?" fece lui allora, scuotendo la testa e volgendo lo sguardo verso Jimin.

"Tra una settimana è il mio compleanno, e siccome viene di venerdì, ecco...ho organizzato una festa a casa mia e mi chiedevo se volessi venire" domandò timidamente, mentre entravano nel cortile della scuola.

"Oh...io...quante persone ci saranno?" chiese titubante Yoongi.

Jimin ci pensò su. "Beh...abbastanza, credo, insomma..."

"Non lo so, Jimin, sai che non mi piace stare in mezzo a tanta gente, che per giunta mi punta il dito contro" disse sinceramente lui, abbassando lo sguardo.

"Ti faccio conoscere i miei amici più stretti, loro non giudicano, puoi stare più che tranquillo" fece Jimin, chiudendo l'ombrello per entrare nell'atrio della scuola e passarsi una mano tra i capelli.

"Io...ci penserò su, okay? Ma non ti assicuro niente" mormorò il moro, notando la tristezza farsi spazio negli occhi di Jimin.

Ci era rimasto male, e Yoongi lo sapeva, ma davvero non voleva stare in mezzo a tutte quelle persone, era una cosa che non sopportava.

"Allora...ci vediamo all'ora di biologia" disse poi Jimin, scuotendo la testa e sforzando un sorriso, salutandolo con una mano.

Yoongi ricambiò il saluto per poi entrare in classe, e sedersi in solitudine sotto gli sguardi indiscreti dei compagni.

Ormai ci aveva quasi fatto l'abitudine.


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Venerdì 13 ottobre.

𝐁𝐞𝐬𝐭 𝐨𝐟 𝐦𝐞 [𝐦.𝐲𝐠+𝐩.𝐣𝐦]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora