IX

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Quando il lunedì Jimin rivide Yoongi provò imbarazzo per ciò che era successo poco più di due giorni prima; insomma, si erano praticamente baciati e non gli era mai capitato di farlo con un ragazzo, nonostante fosse stato un semplice bacio a stampo

Era ansioso e aveva paura che il maggiore non gli avrebbe rivolto la parola, eppure Yoongi non parve interessato, non facendone riferimento, quindi il più piccolo si tranquillizzò.

Notò subito però, che il ragazzo con i capelli verdi non era già più lo stesso del suo compleanno.

Era tornato alla normalità, ad essere freddo e distante, e a Jimin dispiacque moltissimo, poiché quella giornata era stata per lui a dir poco fantastica: Yoongi lo aveva abbracciato di sua spontanea volontà, cosa più unica che rara, ed era stato più sorridente del solito.

Mentre ora era di nuovo sulle sue, con quel quaderno blu sul banco, intento a scrivere.

Jimin sospirò e prese l'astuccio, posandolo sulla sua parte di banco, poi si girò verso il suo compagno e lo osservò.

"Yoongi-ah" lo chiamò.

Lui alzò lo sguardo sul più piccolo, con poca voglia. "Mh?"

"Per caso sei bravo in filosofia? Perché il professore ha spiegato un nuovo argomento ma non l'ho proprio capito..." disse Jimin,cercando di instaurare una conversazione con lui.

Yoongi chinò la testa di lato, guardandolo. "Tecnicamente sono bravo, ma sono argomenti che ho fatto due anni fa" gli rispose pensieroso. "Però se mi dici cosa state facendo e mi fai leggere gli appunti posso provare ad aiutarti" fece spallucce.

"Oh, sì certo, magari durante la ricreazione ti dico meglio" fece il più piccolo annuendo vigorosamente, per poi sorridergli.

Yoongi annuì, e il minore tentò nuovamente di parlare, ma il professore entrò, così che il maggiore subito tolse il quaderno blu dal banco, prendendo quello di scuola.

Jimin sapeva che Yoongi fosse più che intelligente; non c'era neanche una materia in cui andasse male, mentre lui aveva un po' di difficoltà in due o tre materie, di certo non chimica e biologia.

Il biondo sospirò, per poi volgere la sua attenzione al professore che iniziò a spiegare. 


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"Oh, guardate un po' chi c'è" disse una voce dietro le spalle di Yoongi, che camminava poco lontano dalla scuola con lo zaino sulle spalle e la testa china.

Si bloccò non appena capì da chi provenisse quella voce profonda.

Strinse gli occhi e prese un bel respiro prima di ricominciare a camminare, fingendo di non aver sentito.

Ti prego, ti prego, ti prego si disse, cercando di velocizzare il passo quanto più possibile.

"Non fingere di non sentire Min" fu richiamato, ma stavolta la voce era più vicina.

Allora si girò, sospirando, per ritrovarsi davanti tre ragazzi, decisamente più alti di lui.

Dio, se li odiava. Non potevano restarsene in Giappone per sempre?

Erano tornati quel giorno, gli pareva strano che non li avesse già incontrati, ma sinceramente, stava meglio così...peccato che ora erano davanti a lui, pronti a disturbarlo, prenderlo in giro o picchiarlo.

"Che vuoi Jun?" disse svogliato, inarcando un sopracciglio.

"Gira voce che tu sia un frocetto, è così?" ridacchiò l'altro, seguito dai suoi due amici, se così si potevano chiamare..sicuramente si definivano tali solo per convenienza.

𝐁𝐞𝐬𝐭 𝐨𝐟 𝐦𝐞 [𝐦.𝐲𝐠+𝐩.𝐣𝐦]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora