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Capitolo Taekook

Taehyung uscì dalla casa del suo migliore amico in fretta e furia, montando sulla sua bicicletta e cominciando a correre verso il centro sportivo, dove Jungkook aveva detto di trovarsi.

Non sapeva cosa sarebbe accaduto, ma il messaggio del più piccolo era chiaro: doveva parlargli.

Gli era dispiaciuto lasciare Jimin da solo, e si sentiva in colpa, perché non aveva potuto aiutarlo più di tanto, avrebbe avuto i sensi di colpa per settimane, probabilmente, poiché Jimin c'era sempre stato per lui, ma il più basso aveva insistito così tanto.

Più pensava a ciò che Jimin gli aveva raccontato e più non riusciva a comprendere come poter risolvere il problema, purtroppo non conosceva di persona quel Yoongi di cui parlava, ma lo aveva visto spesso a scuola, di sicuro non passava inosservato, essendo sempre solo e con il suo stile che, per Taehyung, era anche abbastanza figo.

Inoltre non capiva perché fosse sempre solo, poiché obiettivamente non era neanche brutto, anzi, era piuttosto bello, non nei canoni di Taehyung, ma doveva ammettere che fosse proprio carino.

Inoltre, conosceva Jimin, lo conosceva alla perfezione, e sapeva per certo che Yoongi gli piaceva, e non come amico, lo aveva visto nei suoi occhi e dal modo in cui le parole uscivano dalle sue labbra.

Jimin negava più a se stesso ciò che provava, ma in fondo lo sapeva anche lui che quel ragazzo solitario stava facendo breccia nel suo cuoricino.

Taehyung lo capiva, gli ci era voluto tempo prima di accettare che le ragazze proprio non gli piacevano, e altrettanto per dirlo.

Jimin era stato il primo a saperlo, Taehyung ricordava quel giorno alla perfezione: due anni prima era corso a casa sua, e appena lo ebbe visto era scoppiato a piangere. Aveva paura della sua reazione, paura di perdere quello che ormai era diventato suo fratello, una parte di sé, forse la migliore, e se lo avesse perso non sarebbe andato avanti per molto.

Taehyung era un ragazzo solare, non piangeva spesso, per questo quando Jimin se lo ritrovò davanti con le lacrime a rigargli le guance si spaventò.

Ma il più alto non ce la faceva più a tenersi tutto dentro, così finalmente glielo disse, terrorizzato.

Jimin restò come bloccato per vari secondi, ma poi lo guardò con dolcezza e lo abbracciò.

Era il suo migliore amico, lo conosceva da una vita, e nulla al mondo gli avrebbe fatto cambiare idea su di lui, gli voleva bene, e gliene avrebbe voluto sempre, cosa importava se gli piacessero i ragazzi invece che le ragazze?

A quelle parole Taehyung lo aveva stresso a sé e si era sentito protetto, accettato, non avrebbe mai smesso di ringraziarlo.


Taehyung riguardò al passato con un sorriso in volto, mentre arrivava finalmente al centro sportivo.

Parcheggiò la bicicletta al lato della strada ed entrò, cercando il ragazzo per il quale ormai aveva completamente perso la testa da mesi.

"Dove diavolo sei, stronzo" disse a denti stretti, prendendo la tessera del centro ed entrando con essa; lo cercò dappertutto, nel campo da basket, nella palestra, ma niente, non lo trovava, il che lo stava facendo irritare, e non poco, pensava che Jungkook gli stesse dando buca e lo avesse preso in giro.

𝐁𝐞𝐬𝐭 𝐨𝐟 𝐦𝐞 [𝐦.𝐲𝐠+𝐩.𝐣𝐦]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora