XIV

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"Jimin" si sentì chiamare da una voce lontana. "Jimin-ah, svegliati, dobbiamo andare a scuola" disse Yoongi a bassa voce, toccandogli delicatamente il braccio.

Il più piccolo farfugliò qualcosa nel sonno ed aprì lentamente gli occhi gonfi. "Mh...hyung?" disse con voce assonnata e particolarmente roca.

Non appena fu in grado di tornare a focalizzare bene, si accorse che la sua piccola mano era ferma sul petto dell'altro, e la ritrasse velocemente, arrossendo.

Yoongi lo notò e sorrise leggermente, pensando a quanto fosse dolce il più piccolo, con la voce stranamente più bassa e rauca, gli occhi gonfi di sonno ed un'adorabile espressione in volto.

Aveva una voglia matta di baciarlo, accarezzando le sue guance paffute e rosse, ma scosse la testa nell'inutile tentativo di scacciare quel pensiero.

"Che ore sono?" domandò Jimin tendendo i muscoli per stiracchiarsi, non trattenendo un piccolo sbadiglio.

"Le 6:50, cosa vuoi per colazione?" chiese il maggiore alzandosi dal letto ed infilando le ciabatte, girandosi verso di lui.

"Uhm...un bicchiere di succo di frutta va più che bene" rispose il biondo guardandolo.

"Solamente? Ho dei biscotti e-"

"No, davvero, va bene così" fece Jimin alzandosi.

Yoongi annuì e si recò nella sala da pranzo, dirigendosi al piccolo angolo cottura, notando che del fratello non ce ne fosse traccia, e forse era meglio così, non voleva che Jimin lo vedesse nelle sue solite condizioni.

Aprì il frigorifero e prese due bottiglie, alzandole e girandosi. "Jimin-ah, pesca o ananas?" chiese ad alta voce.

"Uhm...ananas" rispose il più piccolo dall'altra stanza, per poi raggiungerlo in pochi attimi.

Yoongi annuì e posò la bottiglia con il succo alla pesca, versando nel bicchiere quello all'ananas e porgendolo al minore.

"Grazie" sorrise lui prendendo il bicchiere e toccando la mano di Yoongi. "Dio, hyung, sei sempre così freddo?" domandò preoccupato, piegando la testa.

"Oh, sì, normalmente sì, non so il perché" rispose Yoongi mordendo un biscotto e facendo spallucce.

"Cavolo, è strano" arricciò il naso il biondo.

"Guarda che in realtà ti sto nascondendo che sono uno zombie come quelli che ieri sera avevi paura ti mangiassero il cervello" disse con un sorrisetto il maggiore, prendendolo in giro. "Lo sono da sempre, non preoccuparti, ma sono umano" disse il maggiore.

Jimin alzò gli occhi al cielo e lo spinse via, finendo il suo succo e guardandolo mentre finiva di fare colazione. 

"Vuoi che ti presti qualcosa per andare a scuola?" chiese Yoongi poggiando il bicchiere nel lavandino e dirigendosi nuovamente in camera.

Jimin lo seguì e scosse la testa. "Solamente una maglietta, magari...?"

Il verde annuì ed aprì l'armadio, afferrando una semplice maglietta blu e porgendola al minore. "Ecco a te"

"Grazie, giuro che ti riporto tutto appena posso" sorrise il minore entrando in bagno per vestirsi.

"Non ce n'è bisogno Jimin" esclamò lui per farsi sentire.

In quindici minuti furono quindi pronti ed uscirono di casa, le strade ancora parzialmente allagate, ma ci si poteva camminare tranquillamente con degli anfibi.

Yoongi tirò fuori una sigaretta, come era solito fare mentre camminava per andare a scuola, e l'accese portandola alla bocca.       

Jimin sbuffò, mettendo le mani nelle tasche del giaccone per tenerle al caldo e nascondendo il viso contro la sua sciarpa di lana.

𝐁𝐞𝐬𝐭 𝐨𝐟 𝐦𝐞 [𝐦.𝐲𝐠+𝐩.𝐣𝐦]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora