XV

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Quella notte Jimin non riuscì a dormire; il suo pensiero andava in continuazione alla serata precedente, passata con Yoongi.

Più ci pensava e più non ci credeva... era stato tutto così bello, così perfetto, lo avrebbe voluto rifare mille altre volte, gli era piaciuto passare del tempo con lui, confortarlo, vedere un film.

Arrossì al ricordo di essersi rannicchiato tra le braccia di Yoongi, con la testa sul suo petto, perché aveva paura di quel film e ripensò all'imbarazzo provato ad entrare nel letto con lui, e alle sue mani che gli accarezzavano i capelli.

Che gli stesse iniziando a piacere, non era una novità, ma le farfalle nello stomaco come se le spiegava? Aveva paura.

Paura perché non aveva mai provato sentimenti del genere per un altro ragazzo, per lui era tutto nuovo, ma Taehyung, come al solito, aveva ragione: non c'era niente di male ad essere attratto dai ragazzi.

Alla fine di quei lunghi ed inutili discorsi filosofici nella sua mente, riuscì a lasciarsi andare al sonno, e dormì per tre orette buone, ma quando si alzò la mattina successiva ed andò a guardarsi allo specchio, delle occhiaie profonde contornare i suoi occhi e sospirò.

Lo immaginava, d'altronde era abituato a dormire minimo sei ore, e quelle tre ore non gli erano affatto bastate.

Nonostante ciò, cercò comunque di prepararsi, si vestì in fretta ed uscì di casa, sotto i fiocchi di neve, pronto -forse- ad affrontare un'altra pesante giornata di scuola.

➳➳➳➳➳

Yoongi stava camminando con un passo tranquillo verso scuola, con le cuffie nelle orecchie, quando si sentì chiamare da una voce che conosceva fin troppo bene.

"Oh, guarda, c'è Yoongi" disse ridendo, Jun.

Scosse la testa e continuò per la propria strada, fingendo di nulla ed aumentando il passò.

"Hai paura per caso? Oh, povero il frocetto" lo prese ancora in giro l'altro.

Yoongi strinse i pugni e respirò a fondo, cercando di mantenere la calma ed allungare le falcate, ma lui continuò.

"Ora te la fai con quella puttana di Park Jimin, eh? Che hai fatto per riuscire a farti notare da uno come lui?" disse Jun con un sorrisetto stampato in volto.

Fu quella la frase che lo fece esplodere di rabbia; si girò di scatto e raggiunse Jun, spingendolo al muro, e tirandogli un destro dritto in faccia nel giro di pochi istanti. "Che cazzo hai detto? Non credo di aver sentito bene" bisbigliò.

L'altro cercò di reagire, stupito da quel gesto inaspettato, ma Yoongi era ormai andato.

Aveva resistito fin troppe volte ed ora la rabbia lo stava accecando, e nessuno sarebbe riuscito a fermarlo.

Jun si accasciò per terra e subito l'altro gli fu sopra, dandogli un pugno sullo stomaco e facendolo gemere di dolore.

"Fa male eh? Sentirsi uno straccio. Sentirsi fottutamente deboli ogni maledetta volta che succede" urlò stringendo la giacca dell'altro. "E pensa a come ci si deve sentire quando le persone che ti fanno questo sono tre. Non una. Tre" si avvicinò al suo viso gonfio. "Lurido bastardo, chi cazzo ti credi di essere? Sei solo un fottuto idiota, e io un frocetto, un frocetto che però ti sta spaccando la faccia" continuò.

Un pugno.

Un altro.

Un altro ancora.

Continuò finché non vide il sangue uscire da entrambi gli zigomi.

𝐁𝐞𝐬𝐭 𝐨𝐟 𝐦𝐞 [𝐦.𝐲𝐠+𝐩.𝐣𝐦]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora