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<<Chiara! Non ti avevo visto>> disse guardandomi.
Diventai subito rossa per l'imbarazzo e poi andai a cambiarmi. Misi il pigiama e tornai in sala.
<<Ho portato dei book di foto per aiutarti e poi qui ci sono delle cose che ho scritto io e il libro che mia madre a scritto quando sono nato>>
<<Okay, allora, io pensavo di ascoltarti. Voglio seguire uno schema logico, poi tu mi dici di alcuni episodi che vuoi che io racconti e con le foto sarà anche più facile. Quindi ora parla e racconta la tua storia che io registro>> dico io.
Dopo tre ore, finalmente avevo una bozza del libro. 
<<Resti a mangiare?>> chiesi per essere gentile sperando in un no.
<<Va bene>>
<<Si che bello! Ti voglio bene zio Riki>> disse Benji abbracciandolo. Rimasi impalata e un po' stranita per tutto quello che stava succedendo.
Alla fine della serata Riccardo se ne andò, ma prima di lasciarci, mi invitò a una festa che ci sarebbe stata sabato sera per il giorno di carnevale. Quindi anche quella sera Benjamin dovrà andare dai miei genitori.
Tutte le sere Riccardo continuò a venire a casa mia per il libro, ogni giorno mi venivano in mente idee su idee e avevo bisogno di chiarimenti.
<<Hai già scelto cosa metterti domani?>> mi chiese una volta finito di parlare.
<<No, domani passo a casa dei miei, li ci sono diversi vestiti a tema>> dissi prendendo Benjamin che si era addormentato sul letto e lo portai in camera sua.
<<Il mio bracciale...>> disse appena lo vide su una mensola della sala.
<<Si>> dissi abbassando lo sguardo ma lui me lo ritirò su subito ed essendo molto vicini, notai una piccola cicatrice vicino alle sopracciglia.
<<Come te la sei fatta questa?>> dico toccandogliela.
<<Quando te ne sei andata, ho capito di aver sbagliato a chiederti di scegliere me o New York, e ho distrutto su un muro la bottiglia di birra che stavo bevendo. Un pezzo di vetro però mi ha tagliato. Se potessi tornare indietro non lo rifarei, ma verrei con te a New York per non perderti>> dice avvicinandosi sempre di più fino a toccare l mie labbra. Quando però mi resi conto di quello che stava succedendo, cercai di spostarmi.
<<Riki>> dissi staccandomi.
<<È da tanto che non mi chiamavi così>> disse sorridendo.
<<Te ne devi andare>> dissi praticamente buttandolo fuori dalla porta.
Ho paura, mi mette in confusione e mi piace tremendamente come bacia. Lo avevo detto, finirà molto male.

Fight beyond the end || Riccardo MarcuzzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora