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Chloesblog

- 21 to Christmas They say that the world was built for two, only worth living if somebody is loving you

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- 21 to Christmas
They say that the world was built for two, only worth living if somebody is loving you.

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- So che ce la puoi fare... -, - No cazzo, no! E se rifiuta!? E se è fidanzata!? E se oggi non c'è!? - ribattei pregando di andarmene da quel parcheggio il prima possibile. - E se accetta? E se è single e sta solo aspettando il ragazzo giusto? E se è proprio lì al bancone sperando di vederti arrivare? -. Sospirai abbattuto e Froy mi guardò trionfante. - Adesso tu entri e vai dritto dritto al bancone, la aiuti e prima di andare via le proponi di uscire. Non è difficile! - ripetè per la millesima volta il suo piano, scossi la testa in segno di disapprovazione e sconsolato, scesi dall'auto senza nemmeno salutare Froy. Non capivo per quale motivo insisteva così tanto per farmi uscire con Chloe. Indubbiamente lei era una bellissima ragazza, ma non mi era chiaro perchè Froy si fosse fissato su di lei. Era raro che Froy mi concedesse l'onore di provarci con qualche ragazza carina, solitamente si affrettava a prenderle per lui, e non credo che fosse il fidanzamento con Jenna a trattenerlo dal non flirtare con altre ragazze, Chloe compresa. Mi sembrava così preso dall'idea di vedermi di nuovo fidanzato dopo la mia unica "esperienza", finita non molto bene, una stupida relazione a distanza, ci eravamo lasciati ancor prima di darci il primo bacio, e la cosa mi fece soffrire non poco. Col passare del tempo me ne feci una ragione, e capii che era stato un bene non aver baciato la mia ex, speravo con tutto il cuore che la mia prima volta sarebbe stata con la ragazza della mia vita. Froy mi aveva sempre deriso per questi discorsi, soprattutto per il fatto che a 19 anni non avevo ancora dato il primo bacio, al contrario di lui che si era portato a letto almeno cinque ragazze soltanto nell'ultimo anno, Jenna esclusa.
Questi pensieri mi tormentarono per tutto il pomeriggio, e neppure una buona cioccolata calda e una partita a FIFA al negozio di elettronica riuscirono a scacciarli.
La tensione e l'ansia mi avevano impedito di andare direttamente da Chloe e mi sentivo un po' in colpa ad averle dato buca, lei si aspettava che l'aiutassi.
Passeggiai per il centro commerciale per un'oretta, guardando le vetrine addobbate e il via vai di gente che entrava ed usciva dai negozi carica di borse.
L'atmosfera natalizia mi aveva sempre affascinato, aveva un qualcosa di incredibilmente magico, Nonostante gli anni che passavano, quella magia non si era affievolita, mi sembrava di tornare bambino. E proprio come un bambino mi guardai attorno, estasiato di fronte a quel mondo che per un istante cambiava, si fermava, tutto era magico e speciale, tutti erano felici e il dolore pareva soltanto un ricordo lontano e indistinto, dimenticato e sconosciuto. Da bambino desideravo che ogni giorno fosse Natale, ma non per i regali o il panettone, ma per vivere infinitamente quella sensazione di eterna felicità, comunione di cuori, il mondo sembrava addolcirsi, e con lui anche gli animi dei suoi temporanei abitanti, tutto veniva colmato da quella effimera magia.
Stanco di camminare, andai a rilassarmi un po' sui divanetti vicino all'enorme albero di Natale che era stato allestito, sperando di farmi venire qualche idea e racimolare un briciolo di coraggio per andare a parlare con Chloe.
La intravidi poco distante, sorrideva gentilmente ad ogni cliente ridacchiando di tanto in tanto con la sua amica. Maledissi l'albero per impedirmi la visuale così, a malincuore mi spostai, premurandomi di trovare un appostamento in cui Chloe non avrebbe potuto vedermi.
Mi nascosi dietro all'albero, fingendo di ammirare le decorazioni ogni qual volta qualche curioso mi fissava intento a capire cosa stessi facendo nascosto fra le fronde dell'albero.
- Perchè sei lì? - una vocetta squillante mi spaventò e per un soffio non caddi contro l'albero. - Sto giocando a nascondino con un mio amico! Devo stare il silenzio e non posso parlare con nessuno, altrimenti mi scoprirà! - improvvisai sperando che la bambina se ne andasse. - Ti faccio compagnia, così ti avviso se arriva! - esclamò sedendosi poco distante da me dando le spalle all'albero. Mi spalmai una mano in fronte, sperando di non attirare l'attenzione più di quel che già stavo facendo, mentre una parte di me mi incitava a fare "l'uomo" e andare a parlare con Chloe. - Ma non ci sono la tua mamma e il tuo papà? - domandai alla bambina dopo una mezz'oretta passata ad ascoltare una versione poco realistica di Jingle Bells, - Sono andati al bancone laggiù. - affermò indicando il bancone dei regali. Quando guardai verso quella direzione, notai che Chloe era sparita, nel senso che era stata sostituita da una ragazza bassetta e con una folta chioma turchese. Mi sporsi leggermente cercando di ritrovarla, non poteva essersi allontanata troppo in due minuti.
- Cazzo, dove sei Chloe! - sussurrai, trattenendo l'istinto di schiaffeggiarmi per essere stato così stupido ad aver atteso.
- Jack? -, - Chloe? - sussultai per lo spavento e per evitare di cadere, mi appesi ad un ramo dell'albero di Natale, trascinandolo a terra. Riuscii a non rimanere incastrato per il rotto della cuffia, e prima che qualcuno della sicurezza potesse giungere lì, corsi via trascinando Chloe con me. - Jack, Jack fermati! - urlò strattonandomi. - S-scusami. - cercai di giustificarmi, - È stato fantastico. - scoppiò a ridere Chloe appoggiandosi al muro di un corridoio di servizio. - Dici davvero? - domandai sorpreso, - Si, è stata la cosa più epica che abbia mai fatto. È stata l'unica volta in vita mia in cui ho temuto di finire in guai seri. - confessò riprendendo fiato, - Perché qual è stata la cosa più pericolosa che hai fatto? Togliere la chiavetta USB senza fare la rimozione sicura? - scherzai. - Ti ha visto qualcuno? - domandò poi con una nota di preoccupazione, - No, spero di no. Comunque incolperanno la bambina che era seduta lì vicino. - spiegai scrollando le spalle, - Come sei crudele... - ironizzò la ragazza giocando con alcune ciocche dei suoi capelli biondo scuro. - È stato un piacere vederti Jack. - aggiunse tornando seria, - Spero che tu tenga in considerazione la proposta che ti ho fatto. -, - Oh si, si certamente, mi piacerebbe molto... - le sorrisi timidamente. - Ci vediamo allora. - mi salutò indietreggiando. - Hey aspetta! - la richiamai, - Mi chiedevo se, insomma, av-avevi voglia di... prendere qualcosa assieme... uno di questi giorni... - balbettai nervosamente. - Sto andando a prendere una cioccolata calda qui al bar... -, - Ti accompagno, se ti va. - proposi timido. Chloe mi sorrise dolcemente, e in quell'istante tutte le mie paure si sgretolarono, si sciolsero come neve al sole, capii che quel sorriso sarebbe diventata la mia nuova dipendenza.

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