Baby, I'm dancing in the dark with you between my arms, barefoot on the grass, listening to our favourite song, when you said you looked a mess, I whispered underneath my breathe, but you heard it, darling you look perfect tonight.
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- 10 to Christmas I heard a song the other day that reminded me of you. The song ended, that as well, reminded me of you.
3.758 note ▶ 💬 🔁 ❤
~🎄~
- Giù dalle brande dormiglione! -. Mugugnai e rabbrividii quando qualcuno mi tolse quel che pareva una coperta. - Dai papà altri cinque minuti. - protestai lottando per riposarmi un altro po'. Mi sentivo incredibilmente stanco, anche se il giorno precedente non avevo fatto nulla oltre a studiare come ogni giorno. - Merda Jack! Sono le 9.15! - urlò Froy. - Cosa!? Che cazzo è successo? Dove mi trovo!? - spalancai gli occhi e mi tirai su a sedere infreddolito. - Bruciamo? O entriamo dopo? Ah comunque siamo in un capannone abbanondato e ieri abbiamo bevuto come se non ci fosse un domani. - spiegò il mio amico sedendosi accanto a me e porgendomi una brioche confezionata. - Merda! Ma sei pazzo? Non posso presentarmi a scuola in questo stato pietoso! -, - Effetivamente... - convenne anche lui. - Possiamo stare da me sta mattina, i miei sono già andati a lavoro. - aggiunse salutando i suoi amici che parevano intenzionati a rimanere in quel capannone per il resto della loro vita. - Quanto ho bevuto ieri? -, - Tanto. - ridacchiò Froy cercando le chiavi di scorta nel portaombrelli. - I miei hanno chiamato? - domandai preoccupato. - No, ieri sera il tuo telefono squillava ma non era tua madre, era un numero sconosciuto, penso tipo quelli delle pubblicità. - esclamò alzando le spalle. Sospirai sollevato. - Film? - propose il mio amico, ma non ne avevo per niente voglia. L'unica cosa di cui avevo bisogno, era una bella dormita in un letto comodo, e non disteso nel gelido pavimento di un capannone abbandonato. - Capito. La camera degli ospiti è libera. Sai dov'è. -. Salii a fatica le scale e quando arrivai nella camera degli ospiti, mi lasciai cadere nel morbido materasso e mi ranicchiai sotto il caldo piumone, addormentandomi subito.
- Cazzo! - strillai svegliandomi di soprassalto tutto bagnato e infreddolito. - Finalmente! Non ti svegliavi più! - rispose con noncuranza Froy, lanciandomi un asciugamano addosso. - Stronzo! - urlai ancora allibito cercando di realizzare quanto era appena successo. - Hai mezz'ora per farti una doccia e cambiarti, poi devi tornare a casa. - aggiunse lanciandomi una sua felpa e un paio di pantaloni. Sbuffai andando in bagno, sbattendo di proposito contro la spalla di Froy che ghignò sotto ai baffi. Mi concessi il lusso di passare ben venti minuti sotto il getto d'acqua calda, dovendomi sbrigare per non far innervosire quel pignolo del mio amico. - Alla buon'ora. - esordì quando feci il mio ingresso in soggiorno. - Le mie chiavi, e il mio telefono. - pretesi mettendo su il broncio, ancora arrabbiato per essere stato svegliato con una secchiata di acqua gelida. - Stai calmo Jack. Sono nella tasca della tua giacca. -. Afferrai la mia giacca appoggiata allo schienale del divano e feci per andarmene, quando Froy mi richiamò - Dai, non prendertela. So che anche tu lo avresti fatto... -, trattenni a fatica un sorriso, questo il ragazzo lo notò e cominciò a fare lo scemo con smorfie e comportamenti idioti. - Quanto sei cretino da 1 a Froy? - scherzai, - E tu sei simpatico quanto Dolores Umbridge. - ribattè infastidito. Lo salutai con un'affettuosa pacca sulla spalla e uscii da casa sua fischiettando una canzoncina natalizia. Ammirai fiero la mia moto parcheggiata sul vialetto e pieno d'orgoglio salii in sella. Quando arrivai a casa, trovai mia madre in cucina impegnata a fare una attenta e minuziosa analisi della dispensa. - Jack, dopo dobbiamo parlare. Non credere che non sappiamo che questa notte te ne sei andato. - esclamò minacciosa appena varcai l'ingresso. - Buon pomeriggio anche a te, mamma. Come stai? Io tutto bene, grazie per averlo chiesto. -, - Non fare lo spiritoso con me! - si innervosì e trattenei a fatica le risate. - Dove sei stato? E ti conviene dirmi la verità. -, roteai gli occhi, preparandomi mentalmente all'interrogatorio che avrei dovuto subire fino all'arrivo di mio padre, quando mia madre avrebbe fatto una scrupolosa descrizione di quanto era stato detto, per poi decidere quale. punizione assegnarmi. - Ehm, da Froy. Mi sono ricordato che avevo un suo libro da cui dove studiare. Quando glielo ho riportato ha insistito perché rimanessi lì. - improvvisai cercando di sembrare il più credibile possibile, e quando capii di esserci riuscito mi autocongratulai immaginandomi una platea applaudire e acclamare il mio nome. - L'interrogatorio è finito, puoi andare. Ma magari se la prossima volta avvisi, te ne saremmo grati. - Si raccomandò e dopo averle fatto migliaia di promesse, fui finalmente libero di tornare in camera mia. Mi ricordai che dovevo ancora telefonare a Chloe, così scrissi ad Alexia per farmi dare il numero. Attesi impaziente per ore una risposta dalla ragazza, che pareva aver deliberatamente ignorato il mio messaggio. Pensai che Chloe non volesse più avere niente a che fare con me, o addirittura che anche Alexia si fosse arrabbiata con me, così passai il resto della serata in compagnia della mia inseparabile amica paranoia, a cercare di capire se avevo combinato qualcosa che aveva infastidito le due ragazze.