You and I

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Io e Alexander ci staccammo l' uno dall'altro e ci sorridemmo. Vidi la signora Lightwood guardarmi malissimo e abbandonò la sala a passo spedito.
Ci raggiunse Isabelle accompagnata dal vampiro Sheldon che si mise a urlare come una ragazzina ai concerti dei One Direction e paragonò me e Alexander a due protagonisti di un film. Ridacchiai di fronte al vampiro elettrizzato.
" Scusate, ma chi ha invitato il vampiro? " Domandò Alec e fissò la sorella con quel piccolo accenno di gelosia tipica tra fratelli.
Isabelle gli rispose con una linguaccia e un buffetto sulla spalla. " Sono molto fiera di te, Alec. "
" Oh, in teoria sono io a doverti ringraziare, mia cara Isabelle. " Dissi e le feci un inchino.
" Sapevo che avevate in mente qualcosa voi due. " Disse Alexander e ridendo mi stampò un lieve bacio.
" Ok, piccioncini se volete andare oltre non fatelo qui. " Disse Isabelle ridendo e alzò un sopracciglio in modo malizioso e facendo arrossire Alec.
" Izzy! Cosa dici?! " Alec arrossì di più.
" Oh, mia cara Isabelle, sarai la prima a saperlo. " Sghignazzai e ricevetti un lieve pugno da Alexander sul fianco.
" Per favore, Magnus. " Mi pregò ora diventando di tutti i colori.
" E Lydia? " Intervenne Simon o Shinici come si chiamava.
" Oh, lei torna a Idris. " Disse Isabelle scuotendo una mano come per scacciare una mosca, mi aveva detto che non provava simpatia per la bionda.
Un' ora dopo Alexander andò a parlare con i suoi genitori ed io camminavo avanti e indietro dalla porta che ci separava.
Magnus, non si origlia! Mi venne in mente la voce della mia amica Catarina e cercai di farla uscire. Ampliai il mio udito grazie alla magia ed ascoltai.
" Alexander, come hai potuto baciare un nascosto davanti a tutto l'istituto?! " Urlò la signora Lightwood, me la immaginai alzare le braccia al cielo.
" Ci hai messi in imbarazzo. " Continuò il signor Lightwood.
" A voi dà fastidio il fatto che è un ragazzo. " Disse Alec e sospirò.
" Non è quello il punto, Alexander. Il fatto è che proprio lo stregone Magnus Bane! " Urlò la signora Lightwood.
" Sei una vergogna per i Lightwood. " Disse freddamente suo padre.
" Cosa? Come potete dirmi queste cattiverie! Sono vostro figlio! " Urlò Alec, sentii che era sul punto di piangere ed io ero stufo di rimanere fuori ad aspettarlo.
" Non me ne frega niente, Alexander. Tu non sei più mio figlio ed è per questo che ti ucciderò! " Urlò Robert Lightwood. Sentii il rumore di una spada angelica, cosa?
Spalancai velocemente la porta, fiondandomi nella stanza vedendo Maryse che cercava di calmare il marito e quest' ultimo con la spada tra le mani che era un centimetro da uccidere il mio amato.
Alzai le braccia sprigionando la magia dalle mie mani, fermai il signor Lightwood che perse la spada andando a sbattere contro la scrivania.
Vidi Alec inginocchiato a terra scioccato, incontrò il mio sguardo preoccupato e poi lo spostò sui propri genitori.
La madre si avvicinò ad Alec e lo abbracciò. " Vai in camera tua, ne parleremo più tardi. "
Alec si voltò e senza dire niente ma con gli occhi lucidi mi afferrò il braccio e mi trascinò per il lungo corridoio dell' istituto fino alla sua camera.
Entrammo nella sua camera dove ci accolse un profumo sexy che mi stuzzicò le narici; un letto dalle coperte blu con affianco una biblioteca dai libri sfogliati chissà quante volte; una finestra dalla quale si godeva la vista di New York; una porta che ipotizzai fosse il bagno e un armadio.
Alexander chiuse la porta alle nostre spalle e una volta soli permise alle lacrime di uscire, talvolta accompagnate da pugni sulle coperte.
Mi sedetti sul letto di fianco a lui e fermai le sue mani. " Ehy. "
Alec alzò il viso e singhiozzò. " Ti prego, dimmi che non hai sentito niente. "
" Se ti dico il contrario, mentirei. " Risposi lentamente.
" Oh, no! " Singhiozzò forte Alec.
Annullai la distanza tra noi due, lo abbracciai e sentii che si lasciò completamente andare tra le mie braccia. Gli massaggiai la schiena e le guance anche se ogni tanto gli sfuggivano dei singhiozzi, gli asciugai le lacrime e lo coccolai con i miei baci.
" Ti ringrazio per tutto questo. So di non meritarmelo. " Disse Alec una volta che ebbe smesso di piangere.
" Invece te lo meriti, mio caro. Smettila di dirti queste cose brutte da solo. Sai è come se ti pugnalassi! " Alzai la voce sull' ultima frase solo che mi scusai subito. Alec ne aveva viste troppe quella sera e me ne pentii.
" Ed è così: io non mi piaccio caratterialmente. " Confermò Alec abbassando il viso.
Gli accarezzai la guancia e gli alzai il viso. " Credimi, tu sei perfetto così come sei. "
" Grazie. " Sorrise e si sporse in avanti per darmi un bacio.
You and I
Side by side
You and I
For the rest of our lives...

Love exists: MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora