Adrian continuava a fissare con la coda dell'occhio ogni movimento di Matt mentre fingeva di fare qualcosa con il portatile. La situazione era imbarazzante davvero ma questo non sembrò importare al mio amico che volle mettere il dito nella piaga parlando
- Ma alla fine quel Simon?
- Simon?- lo guardai in modo interrogativa, poi capii così, continuai il suo gioco.- aaaah, Simon quello che frequenta il campus con noi? Nulla mi ha chiesto solo di uscire, mh, mercoledì prossimo ma non gli ho ancora dato conferma
- Cosa aspetti EL? –marcò l'ultima parola come non so cosa, sapeva che in realtà Adrian era l'unico a chiamarmi così
- Mh, credo che appena lo vedrò confermerò.. – Il cellulare di Matt squillò e in pochi minuti tornò a casa dato che a quanto pare doveva uscire con i suoi fratelli. Colsi la palla al balzo e non appena chiusi la porta dopo averlo accompagnato andai in camera mia, o almeno, era mia intenzione farlo, ma una mano mi bloccò.
- El..Ellie.
- Si?
- Possiamo parlare?
- Sono stanca Adrian, mh magari domani ok?
- Non vuoi cenare? – Feci cenno di no e mi dileguai. Non avevo abbastanza forze per parlare con lui, anzi per litigare nuovamente con lui, perché già sapevo sarebbe andata in quel modo. Feci una doccia, misi il pigiama e andai a letto per guardare un po' di Teen Wolf dato che ero rimasta abbastanza indietro. Non appena vidi l'ora (1.00) spensi tutto e cercai di dormire, ma non presi sonno, affatto, i miei occhi erano aperti e di dormire il mio corpo non aveva proprio idea, come anche la mia testa d'altronde. Adrian era un pensiero fisso, e a proposito di lui mi alzai pensando che ormai stesse dormendo, andando così in cucina liberamente per fare un the caldo, ma non appena oltrepassai il bagno sentii Adrian che parlava, probabilmente era al telefono.
" No El, non puoi andare lì ad origliare"
Invece lo feci, infondo, non avrei fatto mica del male a qualcuno.
" No Rachel... Si.. Cosa? Non ci penso nemm... no lei è già.. ha detto il suo amichetto che un cazzone che va al college con lei le ha chiest di uscire.. cosa? No sei impazzito.. ho detto no.. ok, ciao."
Non capii granchè dalla conversazione in realtà, solo che stesse parlando con Rachel e che l'argomento in questione ero io, ma non feci in tempo a realizzare il tutto che la porta si spalancò.
- E' maleducazione origliare.
- Eh? Io.. no io non.. cioè... Ok scusa vado subito via.
- No aspetta, possiamo parlare?
- E' tardi Adrian credo che sia meglio..
- Non hai sonno, e neppure io. So per certo che vuoi sentire quello che ho da dirti, e invece di origliare le mie conversazioni potresti semplicemente mettere da parte l'orgoglio e darmi ascolto per una cazzo di volta? – aspettai qualche secondo, poi risposi.
- Ok, andiamo in camera mia, ho freddo.
Senza rispondere Adrian mi seguì. La tensione tra noi si tagliava con un coltello, e odiavo quella sensazione. In realtà odiavo come lui si era comportato e basta. Forse Matt aveva ragione, forse io mi aspettavo davvero troppo da lui, o forse semplicemente io non ero abbastanza per lui per riuscire a cambiare. Non appena mi misi seduta sul letto (ma sotto le coperte) Adrian si mise davanti a me e iniziò a guardarmi. Non sapevo cosa dire ma infondo cosa avrei dovuto dire era lui che voleva tanto parlarmi.
- Allora?
- Mh si ehm..
- Senti Adrian davvero, non ho voglia di perdere tempo o altro quindi, per favore, dimmi quello che sembra tu ci tenga a dirmi e finiamola qua, cioè non che sia mai iniziata ma ok.. hai capito.
- No in realtà no. Hai ragione dovremmo finirla qua, ma finire cosa ?
- Se non lo sai tu.
- El, sarò sincero, semplicemente quei baci, quelle carezze, non avremmo dovuto, questo è quanto. Solo, dimentichiamo tutto e facciamo finta di nulla.
Ero sconvolta, non che io mi aspettassi qualcosa ma ero sicura non pensasse tutto quello che stava dicendo.
- Ridimmelo, ma guardami negli occhi.
- El io..
- GUARDAMI NEGLI OCCHI HO DETTO.
- Sai che non posso farlo Ellie!
- Perché no??
- Perché ogni volta che ti guardo negli occhi mi fotto il cervello e non ci capisco più un cazzo, quindi ti prego, non rendermi le cose più difficili.- sapevo cosa provava, lo provavo anche io. Paura, indecisione, e ancora paura. Io paura di innamorarmi e non essere ricambiato, lui? Paura semplicemente di iniziare a sentire qualcosa in quello spicchio di cuore vuoto che aveva lasciato abbandonato a sé. Indecisione, io di fidarmi di uno come lui, lui? Probabilmente di fidarsi di me, che ero che aveva sognato sempre l'amore e che forse per qualche sua strana logica l'avrebbe potuto abbandonare per trovare qualcun altro. Leggevo nei suoi occhi, e li vidi farsi lucidi. Così il quel momento presi tutto il coraggio che avevo e decisi per me che non sarebbe finita con due stupide paroline buttate così.
- Adrian, ora, te lo chiedo ora, per la prima e unica volta. Cosa vuoi da me?
- Cosa vo..
- Gli occhi, guardami negli occhi. Per la prima volta, ti prego sii sincero con me.
E lo fece, e potei giurare che tutte le parole che pronunciò gli uscissero dal cuore.
Ok vi ho lasciati con il cuore appeso lo so, ma il prossimo capitolo sarà una BOMBA!
Vi ringrazio, nel capitolo precedente avete commentato scrivendomi di continuare e così anche se è l'una di notte ho deciso di aggiornare, ed era questo che intendevo, scrivendomi cosa ne pensate o anche solo votandomi mi date quella scintilla in più che mi rincuora a continuare, che mi incita ad aggiornare il più presto possibile. Quindi,
GRAZIE!
Soon, XX -essebk
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You're my mess
RomansaEra un continuo gioco tra quei due, un continuo battibecco, un continuo amarsi senza neppure saperlo. "Nei loro sguardi c'era quella compostezza e quella profondità vuota e sciocca di chi ama" ©All rights deserved @essebk™