Capitolo 12

2.2K 189 133
                                    


Sono già passate due orette da quando l'invertebrato è uscito per andare a lavoro. 
Mi sono messa a chiacchierare tranquillamente con un gentile vecchietto, seduto al bancone già da una mezz'oretta sulla città. 
E' davvero buffo.
ha una statura  molto bassa, capelli e lunghi baffi bianchi.
Mentre beve il suo amato boccale di birra, chiede il mio nome.
Sorrido, "Lucy, mi chiamo Lucy Heartphilia" rispondo.

Appena pronunciato il mio cognome il vecchietto, che fino a un momento prima aveva gli occhi chiusi mentre beveva la sua birra, apre un occhio per scrutarmi e poi lo richiude. 
Appoggia il bicchiere sul bancone e si pulisce la bocca con la manica. 
Sembrava sul punto di dirmi qualcosa, ma poi scuote la testa e con un grande sorriso mi risponde "Io sono Makarov, piacere di conoscerti". 
Rimango per un momento sorpresa, ma poi rispondo al sorrisone dedicatomi da Makarov sorridendo a mia volta.

La mia attenzione viene catturata da una giovane coppia con un passeggino, che entra nel locale.

"Buongiorno!" Sorride la ragazza.
"Buongiorno cara, serve un tavolo?" risponde Cana al mio posto spuntando dal corridoio. 
"Si, grazie!" disse prendendo il passeggino per portarlo al tavolo da Cana indicato, seguita dal marito.
"Gray-sama? Bisogna cambiare Nami, vai te?"

Lei una giovane e bellissima ragazza sulla 20 d'anni, con lunghi capelli blu chiaro, occhi blu scuro, un fisico attraente, pelle pallida, un seno prosperoso e fianchi larghi.
Indossa un raffinato cappotto invernale blu marino, degli stivali col tacco basso marrone scuro, uno scialle di pelliccia blu, un cappello cosacco russo, e porta con sé un piccolo ombrello rosa a cuori vittoriano.
Lui  è un ragazzo (un bellissimo ragazzo) anche lui sui 20 anni magro e muscoloso, con i capelli e occhi blu scuro. 
Indossa un paio di scarponcini neri,  dei jeans blu scuro, una camicia nera sbottonata ai primi 3 bottoni e una giacca di jeans aperta. 

Mi sporgo un po di più per vedere dentro il passeggino e vedo una dolcissima bambina con capelli lunghi e ricci blu elettrico e due occhioni celesti, con la pelle pallida.
Era intenta a giocare con un  Teru Bozu, una bambola giapponese che serve ad allontanare la pioggia e richiamare il bel tempo, solitamente è fatta di carta bianca o di stoffa.

"Perche io? Dai Juvia vai te, lo sai che non mi piace cambiare pannolini" risponde lui sbuffando mentre controllava la schermata del telefono. 
"Gray-sama... che cosa ti ho detto a casa?" un'aura oscura si manifesta all'improvviso intorno a lei, e lui accorgendosene fece un sorriso allarmato "Certo amore che vado a cambiare Nami, vieni cucciola andiamo in bagno" dice alzandosi e prendendo in braccio la bimba, spaventata anche lei dalla mamma, per poi incamminarsi verso il bagno. 
"Maledetto ciclo."
"Ti ho sentito!" 
Poi il ragazzo sparisce in bagno. 

La ragazza, gira lo sguardo verso di me e si alza in piedi per venire al bancone. 

"Sei nuova vero? Piacere, sono Juvia. Io, mio marito Gray e mia figlia Nami veniamo sempre qui" mi sorride, porgendomi la mano.
Ricambio il sorriso e le stringo la mano "Piacere mio, sono Lucy, volevo farti i complimenti per Nami, è davvero bellissima" dico e Juvia assume un'espressione addolcita.
"Che ti servo?" chiede Cana, salutando Juvia baciandole le guancie.
"Il solito, grazie" risponde mentre si siede sullo sgabello accanto a Makarov, che intanto si era scolato altri 3 boccali di birra e ora si è addormentato con la testa appoggiata sul bancone.
"Lucy, 2 cornetti semplici e due cappuccini" ordina Cana.
"Subitoo!"

Mentre preparo l'ordine, Juvia  propone a me e Cana di andare ad una serata organizzata in una discoteca in città, che si sarebbe svolta dopodomani. 
Gli occhi di Cana si illuminano e risponde con un si, decidendo anche per me. 
Mi allarmo subito, "Aspettate, ma io non ho vestiti!"
Juvia e Cana si scambiano un ghigno, e poi guardano me. 
"Tesoro, domani è venerdi, il locale è chiuso...vero?" Sorride Juvia.
"Esattamente amore mio" rispose Cana ghignando.
"Nonono aspettate io non ho soldi per comprarmi vestiti, non si può fare, andate voi" 
Makarov si sveglia e mi posa una mancia di 20 euro sul bancone "Vai e divertiti, sei giovane" dice sorridendo e uscendo dal locale.

"Bene, ora non hai più scuse" dicono in coro le due. 
"Ma questi potranno bastarmi per le scarpe.." borbotto.
Cana e Juvia si scambiano uno sguardo.
"Io trucco?" propone Cana
"E io vesto" dice Juvia facendomi l'occhiolino. 

"Domani mattina vi voglio entrambe fuori dal locale alle 10 in punto, per restaurare Lucy e comprare le scarpe" dice Juvia, dopo aver consumato la colazione insieme alla sua famiglia e pagato il conto.

Gray, infondo a tutto con Nami in braccio, mi mima con la bocca un "Scappa" ma lo ignoro. 

La giornata passa in tutta tranquillità, vennero molti altri clienti e imparai a fare meglio il mio nuovo lavoro. 

Si erano fatte le 19.30 quando un invertebrato varca la soglia del locale.
Ci ignoriamo del tutto,scende verso le 20.30, mangia e se ne ritorna in camera sua. 
Dopo che anche noi dello staff abbiamo mangiato, ritorno al bancone per lavare quelle tazzine o piattini sporchi che rimanevano, ormai erano le 10 passate.
Mentre sto lavando il piano del bancone, sento scendere le scale. 
Ed ecco a voi un Erikobra selvatico scalzo con solo i pantaloni del pigiama addosso che viene verso di me.

"Mi fai un caffè perfavore?" 
Quel suo tono calmo e stranamente piacevole mi sorprende. 
Annuisco e accendo la macchina del caffè dietro di me. 
"Come sei arrivata qui?" 
Mi giro verso di lui, e non avendo voglia di parlarne rispondo con acidità. 
"Non sono affari tuoi".
Sul suo volto appare un sorrisino sarcastico.
"Ho detto qualcosa di divertente?" chiedo. 
"No, è solo che si vede cosi tanto." dice spostando lo sguardo verso la porta del locale. 
Il mio sguardo confuso lo fa continuare. 
"Si vede da come ti si illuminano gli occhi ogni qualvolta che qualcuno entra nel locale per poi spegnersi una volta aver constatato che non è chi ti aspettavi, si vede da come fissi la porta del locale, si vede quando ti perdi a fissare il vuoto con le labbra strette.".
Gli occhi iniziano a farsi lucidi e le mie labbra a formare una linea retta.
"Si vede da lontano kilometri che stai aspettando qualcuno"
Sbatto la tazzina di caffè sul tavolo,  ma lui non si intimorisce e continua.
"Eppure perche?"
Dice scrutando la tazzina del caffè.
"Eppure perchè lo stai ancora aspettando, pur sapendo che non lo rivedrai mai più?"
Una lacrima sfugge al mio controllo e mi riga la guancia. 
Beve il caffè, e poggia con calma la tazzina sul bancone. 
Si alza e mentre se ne va sopra in camera aggiunge due ultime cose. 

"Lucy le persone possono ingannarti come possono farti star bene. Sta a te decidere quale potere affidargli. Guardati intorno, non indietro. E smettila di aspettare chi non torna." 
Si gira verso di me prima di salire le scale.
"Buonanotte, Lucy" 


《My Personal Maid?》{NaLu} [Completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora