"Lucy, date le circostanze, sono costretto a licenziarti-"
-"Scusatemi..?-"
Cercai di non far trasalire il panico dopo l'affermazione dell'ambasciatore, ma la voce tremolante non vuole collaborare.-"Se non ti licenziassi, farei un torto alla famiglia Strauss... e visto che è la promessa sposa di Nastu, non mi pare proprio il caso.-"
-"Vi prego, deve esserci un'altra soluzione... dove andrò?-"
Gli occhi iniziarono a farsi lucidi e la voce più tremolante.-"Non lo so dove andrai Lucy, l'unica cosa che posso fare è darti una piccola somma di denaro per aiutarti con le spese economiche essenziali, ma se si venisse a sapere in giro che l'ambasciatore compra casa e alimenti a una sua serva che figura farebbe?-"
-"Entro quando devo andarmene?-"
Ci rinuncio.-"Parti domani mattina, non dire nulla a nessuno, ci penserò io-"
-"Si ambasciatore...-"
Una lacrima sfuggì al mio controllo, ma l'uomo difronte a me non si scompose minimamente.-"Puoi andare,domani mattina le porte saranno aperte per farti andare, buona fortuna...Lucy-"
Mi voltai, e senza proferire parola, uscii dalla stanza.
Dove andrò? Cosa farò?
Mentre tornavo in camera per preparare le valigie, i miei occhi non smettevano di lacrimare e il mio corpo era continuamente scosso da forti singhiozzi.
Non stavo guardando avanti, quindi non vidi che qualcuno era difronte a me, di conseguenza ci andai a sbattere.
Sfiga fino all'ultimo.-"Lucy! attenta a dove cammini!-"
Bhom, l'ultima persona che volevo vedere in quel momento, dopo Lisanna, ovviamente.
Non risposi a quella testa rosata che si trovava difronte a me, lo sorpassai e andai avanti, con l'intento di ignorarlo.
Mi prese per il braccio per fermarmi ma non mi girai verso di lui.
-"Lucy?"-
Con uno scatto mi liberai dalla sua presa e continuai ad avanzare verso la mia stanza, sotto gli occhi confusi del principino.
Una volta entrata in camera, chiusi a doppia mandata la porta, non volevo vedere nessuno.
Iniziai a piangere, mentre vedevo la valigia gentilmente portata da altri servi, con una somma di denaro all'interno sul letto.
Misi dentro tutto ciò che avevo: poco e niente.
Impostai la sveglia presto, sai che sorpresa Levi quando entrerà in camera mia con l'intento di svegliarmi e troverà la stanza completamente vuota, deserta.
Dopo aver preparato tutto, sento bussare la porta.
Ignorai, iniziandomi a mettere la tenuta da notte.
Ma quel qualcuno era testardo, e non la finiva di bussare.
Scocciata, andai ad aprire ed ecco a voi il principino che pretende spiegazioni per il mio comportamento.
Ovviamente non perdo tempo a chiudergli la porta in faccia, ma non sembra che questo mio comportamento maleducato nei suoi confronti gli piaccia, tanto che non fa fatica a sovrastare la mia forza ed aprire la porta, entrando in camera mia senza troppi se o ma.-"Esigo una spiegazione.-"
Mi sento impotente.-"Non sono portata a darvi alcuna spiegazione."-
-"Fino a prova contraria voi siete la mia serva e ciò non vi permette assolutamente di avere tale comportamento nei miei confronti, ergo, esigo ora e subito una spiegazione.-"
-"Sono stata lincenziata, partirò domani mattina.-"
Alla mia affermazione, susseguì un pesante silenzio.
Il ragazzo dai capelli rosati rimaneva lì, immobile con uno sguardo spaesato ma che non faceva percepire alcuna emozione. Semplicemente vuoto, spento.
-"Vostro padre mi ha chiesto di non rivelare niente a nessuno, quindi vi chiedo di non proferire parola con nessuno.-"
Chiedo, con il filo di voce che mi era rimasto.Non disse nulla.
Semplicemente, si girò e uscì.Nella stanza la tensione si era fatta talmente pesante, che la sentivo sulle mie spalle, sulle mie ginocchia, sulle mie palpebre che si erano improvvisamente fatte più pesanti, e gli occhi, ormai per l'ennesima volta colmi di lacrime in quella giornata.
Spensi la luce, ormai piangevo silenziosamente, senza far rumore.
Ero vuota, non avevo ambizioni, non sapevo cosa avrei fatto una volta uscita da quel castello, non avevo programmi.
E' brutto quando ti cacciano improvvisamente fuori dal tuo angolino rassicurante e ti ritrovi davanti un qualcosa più grande di te.
Non sai cosa fare, non sai come comportarti.
E ancora una volta, mi addormentai con gli occhi ormai gonfi..e rossi.Ore 05.00
Apro gli occhi.Ah gia, devo sparire.
Mi alzo, mi metto una felpa, un jeans e delle scarpe.
Prendo il mio zaino, ormai le lacrime non escono più.
Le avrò finite?Senza far rumore, attraverso per l'ultima volta il corridoio.
E' ancora notte.
Cammino, fino ad arrivare al cancello fuori.
Mi fermo, c'è qualcuno dietro di me.
-"Non è ancora presto per essere sveglio, Natsu?-"
Mi giro, c'è un ragazzo di fronte a me, con uno sguardo dannatamente penetrante e scuro.
Cammina, viene verso di me.
Mi circonda inaspettatamente con le sue braccia, e un profumo maschile mi invade le narici.
Mi stringe a sè e io mi lascio andare.
Oh, è cosi caldo.
Ci assomigliava...quell'abbraccio.
Assomigliava a quell'angolino rassicurante da cui mi avevano appena sbattuto fuori, profumava di felicità.La mia, felicità.
Sento pronunciare il mio nome, produce un bel suono quando le labbra da cui proviene sono le sue.
-"Lucy.-"
Alzo lo sguardo, sento una mano, una possente mano accarezzarmi i capelli.
Poi, un triste sfiorarsi di labbra.
Uno sfiorarsi di labbra, che si trasforma in un bacio aspettato per molto, a parer mio troppo tempo.
Una lacrima sfugge al mio controllo, ma lui prontamente la raccoglie col pollice.
-"Te lo prometto Lucy.-"
Mi accarezza la guancia.
-"Ti ritroverò.-"
Mi bacia ancora, come se non ne avesse mai abbastanza.
Mi lascia andare e io mi giro, la mano sopra la maniglia del cancello.
-"Ti aspetto allora, Natsu.-"
Apro il cancello, e sotto lo sguardo di quel ragazzo, mi allontano camminando, fino a sparire.
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eccoci quiii
scusatemi per avervi fatto aspettare! Non sto passando un bel periodo ahaha
ci si vede al prossimo capitolo ^-^
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《My Personal Maid?》{NaLu} [Completata]
FanficLucy Heartphilia, orfana, 17'enne, Capelli lunghi biondi con occhi color nocciola e un fisico molto formoso e slanciato. È costretta a lavorare da serva nella reggia dell'ambasciatore di Tokyo per permettersi da mangiare perche proviene da una famig...