Sono le 7 quando il telefono sul comodino accanto al mio letto suona.
Apro gli occhi, e rimango a fissare il soffitto per un paio di secondi, mentre lo squillo del telefono mi tartassa la testa.
Allungo la mano e alzo la cornetta:
-"Oh..-"
Le uniche lettere che il mio cervello è riuscito a mettere insieme in quel momento.Oh.
-"Sveglia Lucy! Preparati che alle 8 c'è l'apertura del locale, ti ho lasciato appeso alla maniglia della porta la tua divisa, tranquilla, niente di appariscente, stai giù prima delle 8-" ordina Cana, gia squillante e pronta di prima mattina.
-"Va bene, arrivo-"
Prima di attaccare Cana aggiunge:
-"Ah, dimenticavo, arriva prima che la colazione si raffreddi-"-"Agli ordini capo"- e metto giù.
Mi metto a sedere sul letto e rimango seduta per un po.
Si, a pensare al senso della vita.
Non fate le sarcastiche, lo fate anche voi.Il mio pigiama di flanella rosa con i gattini alati l'ho comprato ieri, ho pensato fosse carino, quella camicia da notte ormai è logora.
Poi, chi deve vedermi? Nessuno.
Assolutamente nessuno.Mi alzo, apro la porta e mentre consulto la divisa, composta da un jeans lungo scuro, maglia nera con la scritta rossa dietro "Alberona" e un piccolo boccale di birra sul davanti all'altezza del seno sulla sinistra, un grembiule nero che copre il davanti fin sotto il sedere con una tasca laterale , mi sento osservata.
Alzo gli occhi e, noto con gran dispiacere che un ragazzo appoggiato al muro davanti a me mi stava fissando.
Tua madre.
-"Per essere guardata cosi a lungo presumo di essere abbastanza interessante, non trovi?"-
Sbotto scocciata.-"Assolutamente si"- dice squadrandomi dalla testa ai piedi.
Tua sorella.
Sbuffo, prendo la divisa e me ne torno in camera senza dire una parola.
Senza pensare all'accaduto, mi preparo con la divisa e mi faccio una coda alta.
Scendo le scale e mi dirigo verso le cucina, e trovo Cana con Gildarts indaffarati a preparare la colazione.
-"Buongiorno-" Sorrido, attirando l'attenzione dei due che si girano anche loro sorridenti.
-"Buongiorno Lucy-" mi dicono entrambi.
-" Vedi pa? Ha la mia stessa taglia, lo sapevo-" disse Cana con tono vincente tendendo la mano a Gildarts, che di risposta, sospira e sbuffa, posando una banconota da 10 euro sul palmo della ragazza con un'espressione sconfitta.
Cana, con un'espressione soddisfatta, mi sorride e mi indica il tavolo, dove c'è la mia colazione, ovvero cornetto e cappuccino.Dopo aver mangiato, Cana mi spiega che il mio compito è di stare dietro il bancone e soddisfare gli ordini della clientela e per il primo giorno lei starà al mio fianco per farmi vedere le cose che non so fare per poi insegnarmi.
Alle 8 siamo gia pronte dietro al bancone, mentre Gildarts gira il cartello dalla parte di "Open" e schiaccia un bottone accanto al bancone dalla parte in cui si entra.
5 minuti dopo, rieccolo che fa la sua comparsa il tizio di prima.
Che, ahimè, si becca una ramanzina gia di prima mattina da Cana per il fatto che scende a quanto pare ogni mattina senza maglia e con solo i jeans e le scarpe.-"Erik quante volte devo dirti..-" Cana non finisce la frase che Gildarts la precede andandolo a salutare con una stretta di mano:
-"Buongiorno Cobra-"
Entrambi si scambiarono un sorriso e una stretta di mano decisi.
-"Buongiorno Gildarts-"
Risponde.Ma si chiama Erik o Cobra? fatemi capire.
-"Papà devi chiamarlo Erik, cobra non è il suo vero nome-" Lo rimprovera Cana.
-"Lui dice di chiamarlo Cobra e io lo chiamo Cobra, che problema c'è?-" cerca di giustificarsi, e in suo aiuto occorre lui, proprio lui.
Lui? si, lui.
-"Chiamatemi Cobra, perfavore."- dice mentre viene a sedersi davanti al bancone.
Cana e Gildarts si ammutoliscono, Cana scocciata e Gildarts orgoglioso di aver tenuto testa alla figlia.
Si ma quindi? soffre di bipolarità o ha le crisi d'identità?
No aspetta, sono la stessa cosa?Mi rendo conto che Erikobra mi stava guardando con un ghigno sulle labbra.
Erikobra è un giovane ragazzo, con i capelli castano scuro appuntiti verso l'alto, occhi viola scuro e la pelle abbronzata. Ha un corpo alto e possente.
-"Sai che con il pigiama con i gattini alati stai molto meglio?-" mi fa un sorriso strafottente.
Tuo padre.
-"Vuoi ordinare?-" rispondo con un tono abbastanza scocciato e un sorriso forzato ma che lo fa sorridere ancora di più.
-"un caffe, grazie"- disse ancora con l'aria da strafottente.
Preparo il caffè seguendo le indicazioni di Cana, sotto lo sguardo fieri di Gildarts.
-"Tenga-" porgo la tazzina con il bicchiere d'acqua a Erikobra.
Cerco di non avere un sorriso troppo forzato mentre gli porgo l'ordine ma purtroppo la mia espressione mi tradisce.
Sto cercando anche di non mandarlo a quel paese, ma okay.
Mentre beve il caffè, non mi stacca gli occhi da dosso, e io faccio lo stesso.
Certo che di fisico non sta messo affatto male.No okay, guarda altrove.
Minchia che addominali.
Lucyyyy...
Delle pagliuzze verdi e dei capelli rosati appaiono nella mia testa.
Senza accorgermene ho sulle labbra un sorriso assente, malinconico e i miei occhi guardano un punto inesistente.
Ah no aspetta, sto guardando gli addominali di Erikobra.
LUCY FINISCILA!
-"Grazie per il caffè bionda-" dice alzandosi e facendomi l'occhiolino.
Tsk, invertebrato.
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e siiii eccoci qui, ero indecisa su quale personaggio far entrare e eccoci qui il nostro Cobra u.u
Spero che il capitolo vi sia piaciuto ^-^
Comunque!
Ero indecisa se farvi questa proposta ma vista che il rischio è bello e i koala anche, che ne dite di fare un gruppo whatsapp? Mi piacerebbe fare la vostra conoscenza e visto che a quanto pare siamo in tanti, sarebbe una cosa caruccetta ecco ^-^se vi va, mandatemi i vostri numeri in chat privata e diamo vita a sto gruppo whatsapp ^-^
Spero saremo in tanti!
La vostra zia <3
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《My Personal Maid?》{NaLu} [Completata]
FanficLucy Heartphilia, orfana, 17'enne, Capelli lunghi biondi con occhi color nocciola e un fisico molto formoso e slanciato. È costretta a lavorare da serva nella reggia dell'ambasciatore di Tokyo per permettersi da mangiare perche proviene da una famig...