ALEC
Il sole entrò dalla finestra illuminandomi il volto sorridente. Purtroppo ero già sveglio quando il telefono sul comodino inizia a suonare, la sveglia mi stava avvertendo che il mio primo giorno di Università era ufficialmente iniziato. O meglio: il mio primo giorno di libertà era ufficialmente inziato. Oggi me ne sarei andato di casa e avrei inziato una nuova vita senza i miei genitori. Cosa volevo di più! Forse l'unica cosa che mi dispiaceva era allontanarmi da mia sorella Isabelle, mentre mio fratello (adottato) Jace sarebbe venuto con me alla NYU e avremmo vissuto insieme. Finalmente potevo essere me stesso... o almeno dopo essermi liberato della mia "fidanzata". Lydia, è la ragazza che mi hanno trovato i miei genitori e, per tenere alto il nome della famiglia Lightwood, obbligato a mettermici insieme. C'è solo un piccolo particolare, temo di essere Gay... oppure non ho ancora trovato la donna giusta... ma sono certo che non è con Lydia che voglio stare. Dopo tutti questi pensieri profondi decido di alzarmi, mi faccio una doccia veloce e indosso i vestiti che avevo preparato ieri sera. Dò un ultima occhiata alla stanza, piena solo di scatoloni e sul volto mi si apre un sorriso.
-Sei così contento di andare via?
La voce profonda di Jace risuona alle mie spalle, annuisco e lui mi supera prendendo due scatoloni. Mi sorride.
-Allora andiamo, forza.
Gli sorrido anche io, prendo l'ultimo scatolone e una valigia. Scendiamo al piano di sotto e vedo i miei genitori seduti a tavolo. Carichiamo la macchina e torniamo dentro per i saluti. Nel frattempo Izzy era uscita dalla sua camera e Lydia era arrivata. Sarebbe venuta con noi fino al campus per poi riportare la macchina qui, tanto non serviva. Si avvicina a me euforica e mi bacia sulle labbra. Le sorrido e le prendo la mano.
~~~~~~~~
Eravamo arrivati al campus, aveva guidato Jace mentre io e Lydia eravamo seduti nei seggiolini dietro. Lei aveva le sue gambe stese sulle mie e la schiena poggiata contro il finestrino, aveva il cellulare in mano e una chat aperta. Vedevo, dal riflesso nel finestrino, che parlava con un certo John Monteverde e sul volto, senza volerlo, mi spunta un sorriso. Jace parcheggia nel campus. Scendiamo e tutti e tre andiamo alla segreteria per scoprire in quale dormitorio ci avevano messi. Entriamo nell'edificio, che trovo facilmente visto che avevo passato la notte a studiare la piantina del campus. Il signore dietro la scrivania ci saluta sorridendo cordialmente.
-Buongiorno posso esservi di aiuto?
Sorrido
-Si, volevamo sapere in quale dormitorio ci avevano messi... sono Alexander Lightwood e lui Jace Wayland
Il signore annuisce, ci chiede di aspettare un minuto e nel frattempo due fogli escano dalla stampante. Prende una penna rossa e traccia due cerchi sopra i fogli. Ce li porge.
-Quindi Alexander... dormitorio M stanza 12 invece Jace dormitorio C stanza 7.
Dice sorridendoci. Aspetta cosa?! Non eravamo insieme?! Avevamo esplicitamente chiesto se potevano metterci nella stessa stanza!
-Scusi, ci deve essere stato un errore... noi dovremmo essere nel solito appartamento.
Dice Jace vedendo che mi stavo alterando. Il signore si scusa e controlla sui computer.
-Oh si.. già... vi siete iscritti troppo tardi e siamo stati costretti a mettervi in stanze separate. Sono desolato, ma non è rimediabile.
Cosa?! Sarei finito ad abitare con uno sconosciuto?! Faccio un respiro profondo cercando di calmarmi. Faccio un sorriso finto al signore e trascino fuori Lydia e Jace.
-Siamo anche lontani!
Disse Jace scocciato mentre esaminava la cartina. Rimango in silenzio, temo che se avessi aperto bocca avrei fatto una strage. Stringevo la mano di Lydia tra le mie.
-Tesoro calmati...
Dice passandomi una mano sul braccio. Nessuno poteva dirmi di calmarmi! Nemmeno Jace!
-Non dirmi di calmarmi.
Dico a denti stretti, lei annuisce e rimane in silenzio. Jace ci raggiunge.
-Fratello, andiamo a vedere i nostri appartamenti. È inutile stare qui a pensarci sopra.
Aveva ragione, gli annuisco e lo saluto prima che io e Lydia andassi verso il dormitorio M.
~~~~~~~
Arriviamo davanti a un enorme palazzo in mattoni rossi, avrà almeno 5 piani... spero solo che ci sia un ascensore. Entriamo dentro, aveva le pareti di un semplice bianco acceso mentre le mattonelle erano in cotto rosso. Mi avvicino a un cartello attaccato al muro, c'era disegnato il palazzo e dove erano le stanze. Passo un dito sul pezzo di ferro cercando il mio appartamento. M 12 M 12 M 12. Trovato!
-Piano 3... seconda porta a destra...
Dico trascinandomi dietro Lydia fino alla stanza. Infilo le chiavi, che mi avevano dato alla segreteria, nella toppa e apro la pesante porta di mogano. Rimango a bocca aperta, aveva le pareti rosse, nere e anche oro. Mi piaceva.
-C'è nessuno??
Chiede Lydia mentre vado a vedere la cucina. Poco dopo la sento parlare, torno nell'ingresso. Vedo una figura slanciata, carnagione olivastra e un corpo... mozzafiato. Aveva degli abiti sgargianti e pieni di glitter come anche i capelli. Si gira verso di me e i nostri occhi si incrociano. Aveva gli occhi verdi... ma c'erano anche delle sfumature... dorate... con un taglio orientale. Evidenziati ancora di piu dalla matita e dai glitter che aveva attorno agli occhi. Bellissimi. Sul suo volto si apre un sorriso sincero, si avvicina a me e mi stringe la mano.
-Tu devi essere il mio nuovo coinquilino...
Annuisco.
-s...si. Pi...piacere, sono... A...Alec.
Dico balbettando, lui fa una specie di inchino.
-Piacere mio Alec, io sono Magnus Bane.
Non riuscivo a togliere i miei occhi dai suoi, erano come intrappolati. Quando sento la voce squillante di Lydia.
-Tesoro? Ti porto gli scatoloni qui?
La guardo e le annuisco. Lei si avvicina a me e mi bacia leggermente sulle labbra, prima di andarsene. Oddio... ma cosa stavo facendo. Non potevo essere attratto da lui! Appena Lydia esce Magnus prende parole.
-Quindi... vuoi vedere l'appartemento?
Gli annuisco tenendo gli occhi bassi, se avessi incrociato i suoi sarebbe stata la fine. Mi accompagna nel bagno... in comune. In salotto: dove c'erano due divani in pelle nera e una enorme televisione. In camera sua: dove c'era un letto matrimoniale e la cosa buffa era il soffitto della stanza di un blu elettrico e infine nella mia camera: era molto più semplice della sua, le parti erano color crema e stonava con il resto della casa. Era proprio come me.
-È una casa fantastica
Dico voltandomi verso di lui.
-Si, ora lo è ancora di più...
Dice sorridendomi, abbasso lo sguardo arrossendo. Lo sento ridere appena esce dalla camera. Ho un caldo improvviso. Ma che diamine mi succede?! Sbuffo e mi sdraio supino sul letto guardando il soffitto bianco della stanza. Chiudo gli occhi rilassandomi ma... mi addormento. Sogno Magnus e le sue braccia fantastiche che mi stringevano a se.
STAI LEGGENDO
TRUE LOVE STORY||MALEC
FanfictionPer Alec è giunto il momento di staccarsi di casa per andare al College e vivere la sua vita. Però dovrà vivere nel dormitorio e per un errore... non con Jace. Chi incontrerà come suo coinquilino???