_Terzo giorno a Valencia_

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MAGNUS' POV

Guardo le porte dell'ascensore chiudersi, era successo tutto troppo velocemente per capire effettivamente. Alec... mi aveva mandato via? Perchè era arrivato Jace no? Cioè... non è che me lo sono sognato giusto?? Per quale assurda ragione ha mandato via me e non lui?? Sbaglio o è stato Jace a interromperci sul più bello?! Le porte dell'ascensore si aprono di nuovo arrivati al piano terra, esco a testa bassa e inizo a camminare verso casa che fortunatamente era vicina. Sento l'aria fresca della notte e prendo il mio cellulare accendendolo per vedere che ore fossero: le 23.30... credevo peggio. Frugo nelle tasche cercando le chiavi ma non le trovo... accidenti Simon! Le aveva prese lui! Sospiro sonoramente e lo chiamo mentre mi guardo attorno. C'era un bar niente male, se non mi avesse risposto sar...

-Pronto?

Non era lui, era una voce femminile. CHI DIAVOLO AVEVO CHIAMATO?! Scosto il telefono dall'orecchio e leggo il nome: Camille. Ma posso essere mai tanto cretino??

-Ehi, scusa ho sbagliato numero

Sussurro e sento lei quasi esultare dall'altro capo del telefono

-No, nessun problema, succede qualcosa? vuoi che venga lì?

-No, non ce n'è...

Guardo prima il bar poi il cellulare. Oh al diavolo è solo una bevuta!

-Ti invio la posizione, mi raggiungi?

Sento un baccano, come se fosse caduta dal letto e faccio una lieve risata

-Certo! Certo! Arrivo!

Chiudo la chiamata e vado verso il bar pensando ancora ad Alexander, non c'era verso, quel ragazzo con usciva dalla mia testa. Vediamo se l'alcol aiuta.
Mi siedo al bancone e ordino del Whisky con ghiaccio mentre aspetto Camille. Dopo pochi minuti entra dalla porta principale con un vestito color carne con del pizzo nero trasparente e un enorme spacco sulla gamba destra. Alzo gli occhi al cielo per il suo look esagerato con un sorrisetto sul volto.

-Quindi Bane... che mi racconti?

dice sedendosi accanto a me e accavallando le gambe. Sospiro guardandola e le racconto tutto quello che è successo.

ALEC'S POV

AIUTO! STO ANDANDO IN IPERVENTILAZIONEEEGuardo Jace mentre apre la porta di casa, che cosa cazzo gli dico?? Non posso negare di essere Gay! Insomma stavo pomiciando di brutto con Magnus, mi ha visto! Se non ci avesse fermati fin dove saremmo arrivati?! Ce l'avrei fatta?! O come al solito mi sarei fermato scappando?? Sospiro mentre silenziosamente me ne vado in camera superando Jace e mi butto sul letto notando che c'erano rimasti dei glitter sul cuscino. Sento Jace chiudere la porta e poco dopo ridacchiare. Mi metto seduto confuso e lo guardo.

-Finalmente l'hai capito

Dice il biondo ossigenato -si, ancora non credo che sia biondo naturale-. Mi alzo in piedi aggrottando la fronte...

-Tu...Tu... sapevi che sono... insomma... Gay??

Lui alza le braccia al cielo come a chiedere la forza divina e poi guarda me

-Certo che l'avevo capito! Insomma sei vergine e quando ti presentai Samantha la scaricasti al bar! Lo so da quando avevamo 15 anni che sei Gay! E ora l'hai capito anche tu finalmente! Così ho un amico che può accertare che sia stupendamente stupendo

Dice gonfiando il petto e io lo guardo ancora sorpreso

-Lo sai da tutti questi anni e non me l'hai mai detto?!

Lui alza le spalle e si passa una mano tra i capelli

-Beh dovevi saperlo tu...

Alzo gli occhi al cielo e mi siedo sul letto guardandomi le mani. Avevo combinato un danno con Magnus, ho avuto paura del pensiero di Jace e di come non mi avrebbe più parlato mentre invece avevo fatto soffrire Magnu. Dovevo cercarlo, ma come... come potevo trovarlo?! Era uscito...
Sospiro e guardo Jace che ammirava il suo riflesso allo specchio sistemandosi i capelli biondo ossigenato. Mi alzo guardandolo e mi torturo le mani.

-Io vado a cercare Magnus, Jace

Lui si volta verso di me annuendo

-Si, credo che sia la cosa migliore se hai intenzione di intraprendere ancora una relazione...

Annuisco e prendo le chiavi scendendo in centro. Mi guardo attorno... dove potevo cercarlo?? Mi passo una mano tra i capelli esasperato e mi viene subito in mente il bar dove abbiamo preso la birra così inizio a camminare verso il locale, pensando a cosa potessi dirgli.
Oh ciao Magnus, sai che sono un cretino??
No, forse non è il caso...
Magnuuuus, mi dispiace ma sono un codardo e ho paura che la mia famiglia mi rifiuti se vengono a sapere che sono Gay fino al midolloo
No... non va bene nemmeno così...
Sospiro e alzo gli occhi vedendo Magnus da una vetrata e sorrido contento. Una felicità che dura poco quando vedo la chioma corvina accanto a lui, aveva chiamato Camille?! Davvero?!
Gli occhi mi si riempiono di lacrime, non potevo crederci. Rimango fuori fissandolo dalla vetrata quando vedo Magnus girare sullo sgabello e il sorriso gli muore sul volto appena incrocia il mio sguardo. Mi volto subito riniziando a camminare spedito verso casa mia. Sento Magnus corrermi dietro chiamandomi con il nome per intero. Quando lo sento abbastanza vicino stringo le mani a pugno e mi volto.

-Non Alexander, solo Alec

Dico minacciosamente guardandolo negli occhi, lui allunga la mano verso il mio volto ma gli prendo il polso respingendolo prima che possa toccarmi. Mi volto dandogli le spalle e resto in silenzio allontanandomi. Non sento i suoi passi verso di me e continuo a camminare fino a casa. Ero ferito. Non sarebbe passata tanto facilmente.

TRUE LOVE STORY||MALECDove le storie prendono vita. Scoprilo ora