_La festa sta arrivando_

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ALEC

Stavo camminando verso il dormitorio di Jace. Ero così immerso nei pensieri che sono quasi andato a sbattere contro al palo di una luce. I miei pensieri erano indirizzati su lui e su quello che era successo poco prima.

Dopo aver parlato un po' con Magnus mi sono messo sul divano a studiare, le gambe incrociate e i libri poggiati sopra. Giocavo con l'evidenziatore che avevo in mano, sottolineando a volte le cose che ritenevo più importante. Sul divano davanti c'era lui, leggeva "Cime tempestose" e si mordeva il labbro... spesso. Lo guardavo... a lungo e per troppe volte, distraendomi. Tanto che sottolineavo parti che nemmeno avevo letto. L'unica cosa di cui ero sicuro è che, quando abbassavo lo sguardo, anche lui mi guardava. Sorridevo leggermente senza nemmeno rendermene conto e, devo ammettere, mi piaceva essere guardato da lui. Inizio a diventare nervoso quando Magnus si alza e si siede accanto a me. Prende il mio evidenziatore e lo chiude per poi prendere il libro di testo e poggiarlo sul tavolino.

-Che stai facendo?

Chiedo confuso senza fermarlo, lui sorride e alza le spalle.

-Voglio solo parlare, mi piace parlare con te...

Arrossisco e distolgo lo sguardo, lui ridacchia e mi guarda in silenzio.

-Sei tenero quando arrossisci...

Sussurra, alzo gli occhi sorpreso per quello che ha appena detto... e arrossisco ancora di più. Lui alza una mano deciso e la poggia sulla mia guancia facendo dei movimenti circolari con i pollici,  accarezzandola. Lo guardo senza riuscire a distogliere lo sguardo, dovrei chiedergli di smettere e di allontanarsi. Invece resto in silenzio e immobile, a fissare le sue labbra rosee e a chiedermi che sfumatura avrebbero se le baciassi. Senza rendermene conto mi stavo avvicinando sempre di più a lui, pronto per poggiare le mie labbra sulle sue. Quando il cellulare inizia a suonare risvegliandomi dalla trans. Salto in piedi sconcertato da quello che stavo facendo e pensando. Rispondo al telefono ed era Jace che mi diceva che ero in ritardo.

Ed adesso eccomi qui, davanti all'enorme edificio color ocra dove dormiva abitava Jace. Nel parcheggio riconosco la macchina di Mamma, quindi Isabelle era sicuramente arrivata. Apro l'enorme portone in vetro e entro nell'atrio che era uguale a quello del mio dormitorio. Cerco l'appartamento di Jace e lo trovo al secondo piano. Prendo le scale per fare più velocemente e busso alla porta dove c'è scritto "C7". Ad aprire ci trovo la mia amata sorellina che mi corre incontro e mi abbraccia. Rimango sorpreso ma ricambio la stretta.

-Si, Izzy, mi sei mancata anche tu

Lei ridacchia e sulla porta vedo due figure, una era Simon e l'altra una ragazza dai capelli color carota che non avevo mai visto prima. Era snella, di taglia media con gli occhi verdi e le lentiggini sulle guance. Sorrideva guardandoci mentre teneva la mano di Simon. Izzy mi lascia andare e indica la ragazza.

-Lei è Clary, una mia nuova compagna di classe. Clary e sua madre si sono trasferite nella casa  accanto alla nostra.

Mi sorride Izzy, io le annuisco mentre mi porta dentro casa, direttamente nella camera di Jace. Sul letto c'era una camicia di Jeans e un paio di pantaloni neri. Alzo gli occhi e noto Jace che si abbottona una camicia nera davanti a uno specchio. Arrossisco e distolgo lo sguardo. Subito immagino Magnus che si veste davanti allo specchio in salotto e sento estremamente caldo. Izzy mi guarda alzando un sopracciglio e gli sorrido per tranquillizzarla. Jace si gira sorridendo e apre le braccia.

-Come sto fratello?

Chiede, gli faccio un sorriso timido e rispondo

-Benissimo

Lui mi batte la mano sulla spalla e esce dalla stanza. Izzy mi guarda e dice

-Su, forza. Vestiti. Ti aspetto in bagno.

Le annuisco e appena esce dalla stanza mi metto i vestiti da lei preparati. Non mi stanno poi tanto male... chissà che ne pensa Magnus... E dai Alec! Penso mentre mi arrotolo le maniche fino ai gomiti per stare più comodo. Appena pronto vado in bagno, dove mia sorella e Clary si stavano acconciando i capelli.

-Ehm... se do fastidio esco...

Dico arrossendo, la rossa ridacchia... Ma che ha da ridere?! Le faccio ridere?! Penso mentre Izzy mi tira dentro e prende del gel mettendomelo tra i capelli.

-No! Izzy! Sai che non lo sopporto il gel!

Dico lamentandomi, lei ride e appena fatto si lava le mani.

-Su! Esci di qui! Dobbiamo finire di prepararci! 

Dice lei ridendo, alzo gli occhi al cielo e faccio come dice andando in salotto da Simon e Jace. Mi siedo sul divano e Jace ride.

-Ma che avete tutti da ridere?! Sono così inguardabile?!

Sbotto, odiavo chi rideva di me.  E... forse ero un po' preoccupato su cosa potesse pensare Magnus...
Lui scuote la testa.

-No, sei solo irriconoscibile

Era un complimento o vuole dire che solitamente faccio schifo?! Decido di non chiederglielo e resto in silenzio. Simon e Jace iniziano a parlare mentre io ero immerso nei miei pensieri immaginandomi la serata. Quando, dalla bocca di Jace, esce il suo nome.

-Perché hai nominato Magnus?

Chiedo confuso, lui ride e guarda Simon

-Oggi ci abbiamo parlato al corso, dopo che tu sei fuggito... e... ci ha detto che abitate insieme.

Dice Simon, lo guardo sorpreso. Conosce Magnus??

-Conosci Magnus?

Gli chiedo dando voce ai miei pensieri.

-

Si, faceva da Babysitter a Clary... e io ero sempre con lei...

Resto in silenzio sorpreso... lui già conosceva Magnus... chissà se poteva dirmi qualcosa su di lui.

~~~~~~~

Dopo diversi minuti, io in silenzio totale, vedo la porta della camera di Simon aprirsi. Esce prima Clary, i capelli legati in una treccia e il trucco per nulla pesante. Aveva un vestito blu elettrico, corto fino alle ginocchia che le seguiva tutte le morbide curve e, infine, aveva uno spacco sulla schiena. Alza gli occhi su Simon che gli sorride guardandola innamorato e poi su Jace che fissava la ragazza come se fosse un angelo. Mi trattengo dal ridere e Simon le va vicino, le sussurra qualcosa all'orecchio per poi baciarla. Dopo pochi minuti esce anche Isabelle, con un vestito poco più corto della carota, pieno di paillettes argentate. Lei mi sorride soddisfatta e io scoppio a ridere.

-Muoviamoci, che siamo già in ritardo...

Dico andando verso la porta.

TRUE LOVE STORY||MALECDove le storie prendono vita. Scoprilo ora