_Chiarimenti_

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MAGNUS

Quella notte l'avevo passata a casa della mia cara Dorothea, come al solito, avevamo bevuto fino a ballare in intimo sopra al tavolo. Secondo Doth non ero in grado di tornare a casa, così mi aveva fatto dormire a casa sua. Quando mi sono svegliato, con il mal di testa, ero già in ritardo per la lezione. Mi ero messo i vestiti che puzzavano ancora dell'alcol della sera prima. Avevo usato i trucchi di Dorothea e avevo corso per mezzo campus sperando di arrivare prima che la lezione finisse. La testa martellava continuamente, come se stessero suonando un concerto metal dentro al mio cranio. Arrivo quando la lezione era già a metà scusandomi per il mio ritardo. Non appena il prof nomina il nome del mio coinquilino, mi illumino e la testa faceva meno male. Mi siedo con la pelle d'oca. Odiavo questa sensazione, solo un altra persona me l'aveva fatta provare. E non voglio nemmeno pensare a lei. Appena Alec accetta il mio invito il me interiore inizia a ballare dalla gioia. Ero su di giri, ma Alec lo era sicuramente di meno. Appena suona la campanella, metto le mie cose nella cartella e mi volto verso Alec, volevo chiedergli se gli andava di fare la strada per casa insieme. Ma lui non c'era, lo vedo uscire dalla classe di corsa. Come se ci fosse una bomba nelle vicinanze. Mi rabbuio un poco quando sento una mano sulla spalla. Mi volto e vedo Simon. Gli faccio un sorriso sincero.

-Ciao Quattr'occhi, come va? Con Clary?

Lui sorride. Clary, la sua ragazza, la conoscevo da quando ero piccolo. Essendo poco più grande di lui gli facevo da babysitter... e Simon era sempre a casa sua. Sono molto contento per loro, stanno molto bene insieme e si vede che Simon la ama. Tutte le volte che gli chiedo di lei si illumina come un albero di Natale.

-Sta bene Mag, grazie. Stasera viene qua che andiamo insieme alla festa. E viene anche lui.

Dice indicando un ragazzo alla sua destra. Egli era alto quanto Simon, aveva i capelli biondi e gli occhi castano dorato. Lui sorride.

-Piacere sono Jace e sono il miglior amico di quel coglione del tuo compagno di banco.

Era amico di Alec?! Sorrido sorpreso e gli stringo la mano.

-Oh, piacere Jace. Sono Magnus e sono anche il coinquilino di Alec, non solo il suo compagno di banco.

Rido e lui rimane di stucco. Rido ancora più forte e lui si riprende dal suo stato di trance.

-Oh... ecco, scusa. Ma non mi aveva parlato del suo coinquilino.

Rido e lui mi guarda triste. Come se capisse che con questa rivelazione mi ha ferito nel profondo. Ma gli sorrido come per tranquillizzarlo.

-Comunque Jace, è stato un piacere conoscerti... e suppongo di vederti spesso a casa mia ma ora devo andare.

Sorrido, saluto sia lui che a Simon e me ne vado per la via di casa.

ALEC'S POV

Ero appena tornato a casa, la testa tra le nuvole e con una fame da lupi. Appena finito di mangiare mi dedico allo studio sul tavolo della cucina. Il cellulare, poco più distante da me, inizia a squillare. Lo prendo e vedo il numero di Izzy, mi tolgo la matita che avevo tra le labbra e gli rispondo.

-FRATELLONEEE

Grida, io scoppio a ridere e lei con me.

-Ciao Izzy, dimmi.

Volevo troncare la conversazione il prima possibile, dovevo tornare a studiare almeno avrei avuto una scusa per non andare stasera.

-Ti sembra il modo di rispondere alla tua sorellina adorata?! Comunque, Jace mi ha detto che stasera vai alla festa. E NON DIRE DI NO PERCHÉ CI VIENI E BASTA. Ci sarò anche io, ci troviamo tutti a casa di lui e Simon. Ok?

Aspetta, aspetta, aspetta cosa?! Veniva anche lei?!

-Vieni anche tu?!

Dico gridando quasi. Lei sospira.

-Non solo io. Anche Clary e Lydia.

-Cioè tutti in pratica?!

Lei ride

-Si fratellone, esatto. ORA ARRIVO MAMMA! Scusa Alec, devo andare. Ci vediamo stasera da Jace

Attacca la chiamata e io rimango ancora di stucco. Oddio!! Ma io dovevo andare con Magnus!! E ci sarà anche la mia ragazza?!

-È UN INCUBO!

Urlo, fortunatamente ero ancora da solo a casa. Dovevo mollare Lydia, non riuscivo più. Dovevo essere libero. In quel preciso momento il telefono squilla di nuovo. Stavolta era Lydia.

MAGNUS'S POV

Stavo tornando a casa con passo lento. Forse avevo fatto un errore a invitare Alec. Dovevo pensarci, non agire e basta come al solito. Dopotutto lui è fidanzato, con una ragazza. Non posso presupporre che anche lui ,come me, sia bisessuale. Appena arrivo a casa infilo le chiavi nella toppa e apro la porta lentamente. Sento Alec, parlare con qualcuno al telefono. Faccio il più piano possibile quando lo sento urlare.

-LYDIA BASTA! Non ce la faccio più, io non ti amo. Tu ami un altro. Non voglio essere un cagnolino che fa tutto quello che gli si dice. IO SONO GAY E LO RESTO.

Chiude la chiamata e furioso lancia il cellulare contro il divano di pelle. Io rimango lì, immobile a fissare le sue enormi spalle. Come sarebbe bello essere abbracciato da lui... tra le sue braccia... che mi stringono contro il suo petto. ODDIO MAG! ORA PUOI PROVARCI!!! Stavo per saltare di gioia quando Alec si gira verso di me. Appena incrocia i miei occhi si congela e mi guarda spaventato.

-Da quanto sei qui??

Chiede preoccupato. Gli sorrido per tranquillizzarlo.

-Non da molto, tutto bene? Sembri scosso...

Mi avvicino a lui e gli poggio una mano sulla spalla per tranquillizzarlo. Lui non voleva che si sapesse che era Gay... e io non lo avrei detto. Guardo il divano come sorpreso.

-Alec, il cellulare. Se lo lasci li qualcuno ci si siede.

Lo prendo e glielo porgo. Lui si rilassa all'istante e mi sorride sereno.

-Pronto per stasera?!

Dico ammiccando.

TRUE LOVE STORY||MALECDove le storie prendono vita. Scoprilo ora