Capitolo 1 ~ Sbornia o sogno?

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Angolo Autrici

Dedichiamo questo capitolo alla nostra sponsor ufficiale @RoxanneCollins, che subisce i nostri scleri e ci sopporta tutti i giorni ❤.

Ecco a voi il primo capitolo! Buona lettura!

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Wynne

-Levati, ciccione! Vedi che pesi!- ansimai dolorante.

Non credevo ci potesse essere una spiegazione logica sul perché mi fossi ritrovata bloccata sull'erba bagnata, sovrastata dal corpo di un perfetto sconosciuto. In ogni caso, la sua pesante mole non mi consentiva di respirare e il brusco impatto con il terreno mi aveva provocato un dolore lancinante alla schiena. Una meraviglia, insomma!

-Dove sono?- domandò il ciccione.

La voce roca e bassa doveva certamente appartenere ad un uomo, ma non riuscivo a comprendere quale fosse la sua età. Tuttavia, misi ben presto da parte queste sciocche congetture sicuramente poco utili al momento, data la mancanza di ossigeno nei miei polmoni. Che il ragazzo fosse stupido al punto da non capire che mi stava soffocando con il suo peso?

-Sul mio corpo, coglione! - esclamai, in preda alla rabbia e all'esasperazione.

Il mio urlo, probabilmente, era stato sufficientemente spaventoso e motivante poiché, con uno scatto fulmineo, era rotolato via, posizionandosi a pochi centimetri di distanza da me. Presi un respiro profondo, sentendo i suoi capelli mossi dal vento sfiorarmi la spalla lasciata scoperta dal vestito che indossavo. Osservai attentamente l'azzurro del cielo, interrotto, a tratti, da piccoli batuffoli bianchi. Era giorno, ma la mia scarsa conoscenza del Sole non mi permetteva di stabilire con precisione l'orario. Ma come cavolo era possibile una cosa del genere? Solo pochi attimi prima ero al pub con Jake, di questo ne ero più che certa. Stavamo ballando quando mi aveva afferrato dalla vita e mi aveva baciata. Era stato tutto fuorché un bacio casto. Così, mentre lui esplorava la mia bocca, io avevo fatto ciò che avevo da sempre avevo sognato di fare: palpare il suo sedere sodo. Ma allora perchè mi ritrovavo all'aperto, ancora di giorno? Dio mi aveva forse voluta punire per essere caduta in tentazione?
Beh, non era certo colpa mia se Madre Natura era stata così gentile con quel ragazzo al punto da regalargli tutto quello splendore.

- Chi sei?

Ma siamo seri? Era stato lui a piombarmi addosso o sbaglio? Avrei dovuto tartassarlo io di domande. Oltre a ciccione era anche stupido e ficcanaso. Sbuffai infastidita, sollevandomi da terra ancora dolorante. Rimasi a dir poco interdetta quando, portando lo sguardo sul terreno ricoperto dal verde luccicante dell'erba, notai distesa la figura di un ragazzo che stringeva al petto un orsacchiotto. Ma ciò che rese il tutto ancora più divertente non fu di certo la sua età piuttosto avanzata, a occhio e croce venticinque anni, per avere un peluche, ma piuttosto il pigiama che indossava. Era rosa, cosparso di tante piccole figure di fenicotteri gialli, mentre ai piedi indossava delle pantofole con una stampa di topolino sul fronte. Mi trattenni ma il mio autocontrollo non fu sufficiente da impedirmi di scoppiare in una fragorosa risata. No, questo non era affatto Dio che voleva punirmi. Questi erano i bicchieri di troppo che avevo trangugiato al pub.

- Cosa ti ridi? - borbottò infastidito, mentre cercava di mettersi in piedi.

I suoi movimenti erano piuttosto goffi e i suoi occhi segnati dal sonno. Non appena si posizionò di fronte a me, mi soffermai a osservare il suo volto. Aveva la carnagione piuttosto scura, gli occhi erano castani e i capelli spettinati nero pece. Un sottile strato di peluria ricopriva la sua mascella squadrata e parte del collo. Il mio sguardo scese sul suo corpo stretto in quel ridicolo pigiama e costatai che la stessa Madre Natura che aveva donato quel ben di Dio a Jake era stata piuttosto cattiva col Ciccione Rosa. Il suo fisico era magro e slanciato, capace di spezzarsi con un alito di vento.

Scriptorium - Come Vi Distruggiamo Il Lieto FineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora