Wynne
Entrò capitombolando all'interno della stanza, senza alcun pudore. Tempismo perfetto, Principe Azzurro!
Perché capitavano tutte a me?! Perché quell'idiota doveva essere così idiota?
Mi allontanai repentinamente da Aleksander, fingendo di sistemare le sue coperte, poi mi alzai in piedi come una molla. Non mi interessava nulla di Azzurro, ma lui voleva sposarmi e io avevo appena fatto un giuramento. Ciò non implicava che dovessi per forza rispettarlo, ma fargli le corna in sua presenza sarebbe stato troppo persino per i miei standard.
- Ho interrotto qualcosa? - domandò stupidamente Riccioli D'Oro.
Macché! Stavo solo per baciare il ragazzo più dolce del mondo. Un ragazzo bello, affascinante, buono e gentile. Il mio opposto, ma probabilmente il ragazzo dei miei sogni.
La cosa mi aveva spaventata parecchio, in realtà. Lo stavo davvero per baciare. Ma perché? Quale forza sovrannaturale mi aveva spinta ad avvicinare il mio viso al suo cosicché fossimo così vicini che i nostri nasi si sfiorassero? Cosa mi passava per la testa quando pensavo soltanto a come sarebbero state le mie labbra sulle sue, che sapore avrebbero avuto? Perché ero sudaticcia, tachicardica e desideravo lui più di ogni altra cosa? Non solo per fare sesso. Volevo conoscerlo in quanto sentivo che le nostre anime erano affini. Non volevo solo ripagare il debito che avevo contratto da quando l'avevo incontrato; volevo la sua amicizia, la sua stima e il suo rispetto. Forse anche qualcosa di più.
Ma al mio arguto principe dissi:
- Niente. Non ha interrotto niente.Mi voltai verso Aleksander, non sapendo cosa dire. Poi mi venne in mente di fare ciò che non avrei voluto fare mai.
- Ci vediamo dopo, fratello - dissi ad alta voce, in modo da farmi udire anche dal principe.
Avevo appena relegato l'uomo dei miei sogni nella Brotherzone! Mannaggia al cazzone di Azzurro!
- Fratello? - domandò perplesso il mio salvatore.
Mi dispiace, amore, ma la versione ufficiale è questa.
- Sì, fratellino, vengo a trovarti dopo. Te lo prometto - gli strinsi la mano sperando che capisse che il tutto era una copertura. Era intelligente almeno lui, no?
- Andiamo, milady?
Azzurro, sulla soglia, sembrava volermi porgere il braccio, ma io lo ignorai inevitabilmente. Brutto coglione morto di fica che non sei altro!Lo superai senza guardarlo in faccia, tentando di prepararmi psicologicamente alla nostra piacevole chiacchierata. Stavolta, l'avrei mandato a quel paese davvero.
Il percorso dalla stanza di Aleksander allo studio di Azzurro non era esageratamente lungo considerando quanto grande fosse quel castello. Tuttavia, il tragitto mi sembrò infinito. Tentai disperatamente di ignorare il bel discorso di Azzurro che mi spiegava - da come avevo dedotto da pochi frammenti di frase - la storia del quadro che avevamo incontrato appena usciti dalla camera. Esso rappresentava un ritratto del mio aitante principe, seduto sul suo nobile destriero bianco. Azzurro indossava un'armatura che donava senza ombra di dubbio al suo fisico mascolino e proporzionato, ma che probabilmente lui non era effettivamente degno di indossare. Raccontava, se avevo ben capito, di un' impresa che, al suo termine, lo aveva costretto a letto per settimane in preda ai deliri della febbre provocata da una pericolosa erba velenosa, con la quale era stato costretto a entrare in contatto per salvare un paesino attiguo dal pericolo di un ladro e assassino senza scrupoli. Non ci avrei creduto neanche se me l'avesse giurato il presidente degli Stati Uniti davanti alla Corte Suprema. Ero più che certa, in realtà, che l'impresa fosse stata compiuta da qualcun altro, molto più capace di lui, e che il principe si fosse imbattuto nella pianta tossica per sbadataggine o stoltezza, prendendosi poi i meriti. Sempre se il fatto fosse stato vero.

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Scriptorium - Come Vi Distruggiamo Il Lieto Fine
ФэнтезиCopertina realizzata da @Koaluch Tuoni, fulmini, lampi e saette Scuotono la notte in cui il delitto si commette, Quando ai due fratelli il disattento locandiere, Versò un po' troppa birra nel lurido bicchiere... Wynne e Keeran, due aspiranti scritto...