Capitolo 2 ~ Wynne 1 - Biondina 0

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Wynne

Era blu notte, perfetto per far risaltare l'azzurro dei miei occhi. La gonna ampia era di un tessuto morbido e liscio, simile a seta. Il corpetto era cosparso di piccoli diamanti che mi illuminavano il viso facendomi apparire ancora più incantevole. Le spalline semitrasparenti, del medesimo blu, si adagiavano con leggerezza sulle mie braccia nude e davano quel tocco in più all'intero abito. Più mi rimiravo allo specchio, più non riuscivo a trovare parole. Era un sogno, partecipare a un ballo vestita come una principessa. Se solo ci fosse stato Jake qui con me... Di certo a lui l'abito damascato che il gatto aveva procurato a Kane (si chiamava così? Vabbè, insomma, il Ciccione) sarebbe stato magnifico, con la calzamaglia che aderiva al suo pac...

- Oh, Sant'Antonio! - sentii urlare dalla stanza dove lui si stava cambiando. - È orrendo!
Supponevo stesse parlando del vestito e risposi: - Tu sei orrendo!

La porta venne aperta con un tonfo e sulla soglia apparve... la visione più brutta mai comparsa davanti ai miei occhi, talmente orripilante da oscurare la visione paradisiaca di Jake che occupava la mia mente.
Le gambe magre e ossute erano fasciate in una calza bianca decisamente troppo attillata e le culottes fermate al ginocchio da una fettuccia con bottone erano anch'esse aderenti. Le scarpe dorate con fibbie e tacchetto, sulle quali lui non riusciva a camminare, gli conferivano un'andatura ondeggiante che lo faceva sembrare uno dell'altra sponda. La giacca era rosa con ricami dorati a volute, era striminzita nelle spalle e lo rendeva più impacciato di quanto non fosse già normalmente. Ma la cosa peggiore del tutto erano pizzi e merletti. L'ampio colletto bianco merlettato appuntato all'interno del gillet, lo faceva assomigliare, a mio parere, a un pinguino, mentre dai risvolti della giacca, che arrivavano al gomito a questo scopo, sbucavano delle maniche a sbuffo ornate di pizzo.
Era un misto tra le tende di pizzo di mia nonna e il vestito rosa di Hello Kitty. E dinanzi a questo mix esplosivo non potei fare a meno di scoppiare a ridere a crepapelle.

- Il rosa è proprio il tuo colore! - lo presi in giro tra una risata e l'altra. Avendo poi notato che mi fissava a bocca spalancata, aggiunsi: - Capisco che la mia bellezza è tale da impedirti di distogliere lo sguardo, ma stai attento a non sciuparmi.

A quel punto, il Ciccione si accorse di essere rimasto a bocca aperta e si affrettò a richiuderla. Si avvicinò ondeggiando allo specchio.

- Oh, San Damiano! Gatto, non potevi scegliere qualcosa di più carino?

- Tanto ti sarebbe stato male comunque - ridacchiai.

- Sempre gentile tu - borbottò lui.
- Chiedo venia, milord - esordì il gatto, dopo essersi sistemato con un abile balzo sul tavolino posto accanto allo specchio. - Purtroppo, non avevo una grande scelta. Non potevo assalire più di una carrozza.

Il Ciccione sbuffò. Quasi quasi mi faceva anche pena. Ehm... No, in fondo non così tanta. Provavo pena per me stessa, piuttosto.

- La carrozza è pronta mio prode? - domandai al gatto.
- Si, milady. Seguitemi!

Saltò sul pavimento e, infilato il cappello, si diresse verso la porta, seguito immediatamente da me. Non volevo rimanere da sola con Hello Kitty e il gatto era decisamente migliore di lui.
- No! Non sono pronto, io! Non posso presentarmi così! - esclamò Kora (giusto?) quando ero già sulla soglia.

- Pensa al positivo. Magari farai colpo su... qualche bel fanciullo! - dissi come se fosse un incoraggiamento, quando invece gli stavo chiaramente dando del gay.

- Ehi, no, non è come pensi! E poi che cos'hai contro i gay? - gridò giunto in corridoio facendo voltare gli inservienti della locanda e i clienti che accompagnavano, che ora lo squadravano tra lo stupore e il disgusto.

Scriptorium - Come Vi Distruggiamo Il Lieto FineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora