Capitolo 11 ~ Ode a Capitan Orsacchiotto

28 6 11
                                    

Keeran

Jared non era un buon compagno di viaggio. Silenzioso e taciturno, arrancava per il bosco conducendo il suo possente stallone maculato, con la schiena dritta e il mento alto. Avevo il sospetto che in realtà mi odiasse. Forse, era per il fatto che le mie braccia circondavano la sua vita mettendolo in imbarazzo (d'altronde era risaputo che fossi particolarmente desiderato tra gli uomini), oppure per il fatto che non riuscissi a stare seduto dritto e dovessi sorreggermi da lui o dalla sella per non cadere. Per ora le mie cadute erano a quota sette: una volta ero persino scivolato lateralmente e finito a testa in giù e Jared aveva dovuto usare tutta la sua forza per issarmi sulla groppa della sua cavalcatura.

Mi odiava anche ora mentre, non avendo altro modo per occupare il tempo e non potendo discutere con Wynne che mi aveva ormai abbandonato, gli chiedevo ripetutamente quando saremmo giunti al castello della regina. Era ormai notte fonda e la luce era davvero poca, tanto che il comandante delle guardie aveva acceso una torcia per illuminare la via in mezzo al folto. Sinceramente... me la stavo facendo sotto. Insomma, era buio e il bosco era pieno di pericoli. Non erano solo dicerie, ormai avevamo riscontrato che era tutto vero: dalle foreste meglio stare alla larga!
Certo, avevo sei cavalieri a proteggermi. Ma ero altrettanto convinto che se ne sarebbero fregati di me, ignorandomi e abbadonandomi alla mercé di malfattori qualunque. Rapitori, pedofili, trafficanti di droga, stupratori, trafficanti di organi... e chi più ne ha più ne metta!

Il cavaliere sbuffò sotto la celata. La sua schiena era rigida, i muscoli tesi. Mi odiava. Mi avrebbe ucciso sicuramente. O, perlomeno, tagliato la lingua.

- Allora, siamo arrivati?

Mi sentivo come Ciuchino in Shrek 2, nel suo viaggio verso Molto Molto Lontano. Ignorato e fastidioso. E poi, non mi sembrava affatto che il viaggio di andata fosse stato così lungo. Forse perché non era ancora buio oppure perché la meta verso cui ero diretto era migliore di quella attuale. Mi ero appena separato dalla bellissima Wynne, ma già mi mancava tantissimo, nonostante mi insultasse continuamente.

- Siamo arrivati? - ripetei. Pretendevo una risposta a tutti i costi.

- No - borbottò la guardia annoiata.

- Che noia, Jared! - esclamai. - Potresti essere più attivo.

A rispondere fu il tubare di una civetta, cosa che mi inquietò più di quanto già fossi.

- E dai - piagnucolai. Non era importante se mi avessero etichettato come un bambino capriccioso perché, per prima cosa, non era vero e, per ultimo, mi stavo annoiando troppo. Erano tutti così depressi! E io avevo bisogno di qualcuno che mi distraesse dall'ambiente circostante popolato di feroci e malevole creature. Magari si sarebbero anche animati gli alberi, come quella notte. Sembrava un secolo fa, eppure erano passati solo due giorni. Rabbrividii al ricordo dei rami imbestialiti e la mia chiappa bucata pizzicò in protesta, memore delle sventure che avevano seguito la prima. Ero in questo strano mondo da forse neanche 72 ore e già avevo rischiato di morire e riportato ferite gravi. Mai Una Gioia era tutto questo.

- Lo sai che sapersi relazionare con gli altri è alla base dell'intelligenza? Dicono che abbiamo sette intelligenze. Io di sicuro possiedo quella linguistica: ho una buona proprietà di linguaggio, non come Wynne che dice sempre parolacce. Un po' meno quella matematica, ma avevo comunque C al liceo. E poi quella spaziale... No, non mi so orientare bene. E non ho nemmeno l'intelligenza cinestetica visto che non so ballare, coordinare i movimenti, fare sport. Sono un pò un...

- Vuoi stare zitto? - protestò un altro cavaliere, Lionel. Era un idiota.

- Mi annoio ragazzi. Questo viaggio è decisamente troppo lungo. Ehi, aspettate! - il mio sguardo si dovette illuminare, ma nella penombra nessuno mi notò. - Che musica avete sul cellulare?

Scriptorium - Come Vi Distruggiamo Il Lieto FineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora