Capitolo 4 ~ Corri, cricetino, corri!

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Keeran

C'era un grande castello principesco. Era enorme ed erano ore che percorrevo i suoi corridoi labirintici alla ricerca di... bè, non saprei esattamente dire cosa cercassi. Era un posto strano, però. A volte, i corridoi sembravano vorticare attorno a me. Non potevo distinguere i dettagli in modo preciso, come se non riuscissi a mettere a fuoco le immagini che avevo di fronte. Arrivato dinanzi a una porta in legno, la spinsi e questa si spalancò sotto il mio tocco con un alquanto fastidioso cigolio. Ero entrato nella cucina del castello. Che bel profumino! Sembrava arrosto, cioccolato e cannella, con patate gratinate. Chiusi gli occhi e respirai a pieni polmoni quell'odorino così invitante che mi faceva venire l'acquolina in bocca. Quando riaprii gli occhi, dinanzi a me c'era la faccia di una ragazza dalla pelle pallida, con grandi occhi azzurri, capelli neri e mossi e delle labbra così belle che le avrei baciate all'istante. Cristo! Dovevo smetterla di farmi questi film mentali su quell'acida zitella! Cioè acida sì, zitella non credo. Acida come una vecchia zitella, sicuramente.

- Cosa fai qui, Kitty? - mi chiese, e percepii le sue parole come un rimbombo.

- Sono finito qui per caso. - risposi, tralasciando il fatto che mi avesse chiamato Kitty.

- Invece di perdere tempo, dovremmo muoverci. Dobbiamo scappare - sbottò agitata. Perchè era sempre trafelata? Non gliel'aveva mai detto nessuno che lo stress fa venire le rughe?

- Da chi? - domandai confuso. Lei sospirò affranta e indicò un punto a pochi metri da noi. All'inizio non vidi nulla, se non il cuoco di spalle ai fornelli, con tanto di camice bianco e cappello da chef. Quando si voltò, mi accorsi che non era un cuoco, bensì una cuoca. Ed era...

- Nonna Armanda! - urlai e feci per andarle incontro, quando Wynne mi afferrò per la giacca, impedendomi di proseguire. Nonna Armanda, una vecchietta bassina e un pò tarchiata, aveva un fazzoletto di pizzo attorno al collo, un paio di occhiali dalla forma triangolare di colore fucsia e un grembiule bianco legato in vita, con la scritta "La cuoca migliore del regno delle fiabe".

- Stai attento, nipote mio. Devi essere sempre chiaro quando parli, altrimenti la gente può fraintenderti!

Mentre cercavo di divincolarmi per raggiungerla e abbracciarla, vidi comparire da una porta laterale il re, Sua Maestà Il Grassone Sporcaccione, e il principe, non meno allusivo del padre.

- Siete degli sporcaccioni! - gridai verso di loro, mentre riuscivo a sfuggire dalla presa ferrea di Wynne. - Ora vengo a salutarti, nonna Armanda!

- Quella non è tua nonna, Keeran!

Mi voltai verso di lei, stupito dal fatto che avesse indovinato il mio vero nome. Ma quando mi fui girato nuovamente verso la nonna, vidi che aveva assunto la forma di una patata gigante, munita di gambe e braccia, di un cappello da cuoco, del grembiule e di un paio di sgargianti occhiali fucsia.

- SANT'ARMANDO!

Scappai verso sinistra, ma mi vennero incontro il re e il principe.

- Ti piacciono le patate, vero? - mi domandarono in coro. Tra le mani, avevano due vassoi colmi di patate con salsa ai mirtilli ad accompagnare l'arrosto di manzo.

- Pensavo che non ti piacessero - commentò Wynne dietro di me, costringendomi a voltarmi a guardarla. Mi accorsi subito del suo sguardo inferocito, ma soprattutto della padella che stringeva saldamente tra le mani.

- Keeran!

No, non colpirmi, ti prego! E' già tutto abbastanza imbarazzante.

- Keeran!

Scriptorium - Come Vi Distruggiamo Il Lieto FineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora