countdown | taekook

why?

chapter twentyㅡeight :
why?

«ripeto, tuo padre è tornato poche ore fa, ha preso taehyung e l'ha portato in un reparto di restrizione. solo il signor jeon e l'ajumma assegnata per il trattamento di taehyung possono entrare» spiegò hoseok quando provai a chiedergli se lui avesse visto taehyung.

«dov'è quella stanza?» chiesi. wow, sembravo davvero disperato.

«ho il promemoria, lasciamelo leggere per te.»

hoseok si schiarì la gola ed iniziò a leggere la nota. «i pazienti che vengono posti in quarantena non sono autorizzati a ricevere visitatori al momento, a meno che non sia il dottore ㅡ che è tuo padre, a proposito ㅡ a dirlo. al paziente numero ㅡ non mi va di leggere quel numero lungo ㅡ, kim taehyung, che non ha superato l'operazione per i nervi delle gambe e a cui è stata diagnosticata la depressione di tipo grave, non gli è consentito di ricevere ospiti e infermieri non autorizzati.»

rimasi scosso, cercando di elaborare le nuove informazioni che hobi hyung mi aveva procurato. alzò lo sguardo dal promemoria ed esternò un triste sospiro.

«non so cosa sia successo fra voi due, ma da questa mattina, quando le infermiere sono andate a fargli dei controlli, lui è inerte. non sorride, non si muove, la sua espressione era vuota, come se stesse facendo dei pensieri profondi. taehyung si è, addirittura, rifiutato di mangiare il pranzo e la cena. le infermiere hanno paura che taehyung potrebbe tentare di fare qualcosa di simile a ciò che ha fatto qualche mese fa» hoseok spiegò, grattandosi il collo. «ha cercato di saltare dalla finestra della camera da letto, ricordi?»

deglutii e percepii il sudore formarsi sulla fronte. era tutta colpa mia.

«ma perché mio padre ha limitato l'accesso a tutti gli infermieri e medici, fatta eccezione per lui e all'infermiera del centro di trattamento?»

hoseok si guardò attorno e mi trascinò verso il corridoio vuoto. lo guardai confuso, poi mi fece cenno di rimanere in silenzio.

«questa è solo la mia sensazione, ma penso che tuo padre abbia posto questa regola non solo per tenere lontani degli infermieri casuali» sussurrò.

«che intendi?» chiesi.

«in altre parole, penso che voglia solo tenerti lontano da taehyung.»

perché?

questa è soltanto la teoria di hoseok, ma perché sembra così credibile?

perché mio padre mi dovrebbe tenere lontano da taehyung?

«perché dici questo?»

«quando tuo padre è tornato e ha sentito che sei svenuto, ha firmato immediatamente una nota per non permettere che altri infermieri vedessero taehyung. non lo so, sembrava solo molto tempestiva come cosa.»

«sai dove sia taehyung?» chiesi un'altra volta, disperato.

«controlla il reparto di terapia al piano di sotto, è molto probabile che sia lì» hoseok mi informò, dandomi una pacca sulla schiena. «se ti beccano, non dirgli che sono stato io a dirtelo, okay?»

annuii ed andai al piano di sotto. mi avvicinai all'ampia vetrata che separava il corridoio dall'unità di terapia intensiva. proprio come aveva detto hoseok, taehyung era lì dentro e stava parlando con l'infermiera.

i suoi occhi erano spenti e dipinti di tristezza.

fissai il suo intero corpo,

gli occhi che volevo guardare,

il corpo che volevo abbracciare,

le mani che volevo tenere,

le labbra che volevo baciare,

voglio sorpassare queste porte bloccate e abbracciarti, voglio dirti e mostrarti quanto tu sia importante per me, voglio che tu sappia quanto io ti ami.

mi dispiace, taehyung, avrei dovuto ascoltarti.

gli occhi spenti di taehyung si scontrarono accidentalmente con i miei. deglutii, dovrei guardare da un'altra parte?

vidi i suoi occhi allargarsi per la sorpresa. esitò ad alzarsi in piedi, ma poi si voltò rapidamente e giocherellò con le dita sul suo busto.

il tempo rimanente.

che è successo al tempo che gli rimane? è diminuito perché, a causa mia, si sente triste?

attraverso la vetrata, fissai concentrato la sua fronte, aspettando che i numeri apparissero.

.

.

.

cosa?

.

.

.

prima che potessi concentrarmi meglio, una mano mi coprì con violenza gli occhi.

«smettila» disse una voce familiare.

afferrai la sua mano e l'allontanai dal mio viso. mi voltai per guardare in volto la persona che mi aveva appena coperto gli occhi.

«papà?»