chapter thirtyㅡtwo :
endmi svegliai di nuovo.
ma questa volta, in un posto completamente diverso.
era molto chiaro e luminoso, si sentiva un odore di fiori per l'aria.
mentre i miei occhi si abituavano alla luce, vidi che tutto intorno a me era luminoso, colorato e bello. alberi e fiori erano ovunque.
sembra confortante, voglio rimanere in questo posto.
su una piccola collina, vidi una giovane donna coi capelli mossi gentilmente dalla brezza calma del vento. stava raccogliendo dei fiori, sorridendo.
mi sembrò familiare.
andai un po' più vicino a lei. realizzai di non indossare le scarpe, la sensazione dell'erba che mi toccava i piedi nudi apparve così rilassante.
si voltò indietro per guardarmi e mi fece un sorriso luminoso.
«sei cresciuto bene, tesoro.»
la sua voce rilassante mi fece saltare il cuore dalla gioia. non può essere... ma era lei, era mia madre.
corsi fra le sue braccia e l'abbracciai stretta.
sto sognando? questo è un sogno meraviglioso.
«ti ho tenuto d'occhio, non mi hai delusa, figliolo. sei un ragazzo affettuoso e so che sei appena diventato un'infermiere professionista. sarai fantastico, sii migliore di me, okay?»
non riuscii a fermare le lacrime nel momento in cui lei si avvicinò per baciarmi la fronte.
«perché mi hai lasciato indietro, mamma?» chiesi, asciugando le lacrime che scorrevano dai miei occhi. «hai promesso di essere la persona che mi avrebbe dato la medaglia alla laurea. da bambino, anche se sapevo che tu eri andata via, ti ho aspettato, ma tu non sei più arrivata.»
«mi dispiace, mi dispiace» cantilenò, accarezzandomi con dolcezza la schiena.
«mi dispiace per il me di dieci anni che fissava i suoi compagni di classe mentre ridevano felici con i loro genitori, quel giorno» gridai. «e poi ci sono io, che ho ricevuto i premi più importanti, ma non ho avuto un genitore con me perché papà era all'estero e tu eri... andata via.»
«non ho pensato nel modo corretto, figliolo» disse, tirandomi giù. «anche se sapevo che ciò che facevo avrebbe potuto farmi male, ho continuato perché volevo aiutare più che potevo i miei pazienti.»
anche lei iniziò a piangere. «non ho pensato alle conseguenze, non ho pensato a lasciarmi alle spalle il mio unico figlio, che è dovuto crescere senza sua madre.»
ero rimasto senza parole, non seppi cosa provare in quel momento.
ci sedemmo entrambi sulla collina erbosa. strinsi le ginocchia più vicino a me, continuando a piangere.
«non lasciarmi di nuovo, mamma» dissi.
«hai una scelta» disse, fissandomi in distanza. «puoi stare qui con me.»
mi morsi le labbra e schiusi le labbra.
va bene.
eh?
perché queste parole non escono dalla mia bocca?
perché sto esitando?
«sei venuto a farmi visita? per caso sono diventato il tuo compagno di classe o compagno di scuola al liceo?»
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countdown | taekook
Fanfictioncompleted ㅡ «vederti felice è ciò che mi rende contento.» / jeon jungkook è un ragazzo speciale. se si concentra, ha la capacità di vedere la vita rimanente delle persone sopra la loro testa. in una frazione di secondo, proprio davanti ai suoi occhi...