Circa cento anni fa il Congresso decise di dividere Oakland nella sue parti nord e sud, facendo attraversare un fiume proprio nel mezzo.
In tutta la città c'è solo un punto che mette in collegamento le due parti, un posto che Ian chiamava sempre il Dragon Bridge.
Era il suo posto preferito, perché diceva che, se stavi proprio sul centro del ponte durante il tramonto, vedevi il fiume diventare di fuoco, come se fosse lava.
Osservo l'acqua riflettere il rosso del sole mentre dondolo le mie gambe, lasciando che il fumo nero esca dalle mie labbra.
Chissà quante volte, come me, Ian ha pensato di gettarsi, lasciando così che tutto questo casino che è la nostra vita finisca.
Non ci sarebbero più Controllori, niente più paura, o furti.
Sarebbe finalmente tutto finito, rimarrebbe solo la lava che ci inghiottisce.
Alzo appena un dito verso il fiume e, in un paio di secondi, vedo alcuni pesci saltare fra le onde leggere.
Sorrido, anche se so che non sono altro che riflessi del mio potere, ombre della mia immaginazione.
Eppure sono così belli, e a volte mi fa sentire felice sapere che posso creare anche qualcosa che non sia finalizzato all'illegalità.
"Carini."
I pesci scompaiono in un battito di ciglia mentre la mia attenzione viene catturata dal mio migliore amico, che mi sta sorridendo.
Io e Charlie ci guardiamo le spalle da quasi vent anni, e le cose non sono mai cambiate.
Eravamo gli unici del nostro anno a possedere i poteri, ed era quasi inevitabile che saremmo finiti per diventare amici.
Lui, il super veloce, e io, quello che manipola la mente delle persone, facendo vedere loro ciò che voglio.
Veramente un'ottima squadra quando si parla di rubare.
"Perché mi hai portato qui, Charlie?" Chiedo, gettando via la sigaretta.
"Beh, è il nostro posto." Ribatte, semplicemente "Mio, tuo e di Ian."
Abbasso lo sguardo quando sento il nome di mio fratello, che ormai è diventato una sorta di tabù.
Noi tre eravamo una squadra, e se io e Charlie continuiamo a fare ciò che facciamo è anche per ricordarci di lui.
"Non penso che tu sia qui solo per ricordare i bei tempi." Ribatto, e finalmente vedo il rosso sedersi al mio fianco, facendo una leggera smorfia mentre i suoi occhi azzurri si posano sull'orizzonte.
A lui il Dragon Bridge non è mai piaciuto particolarmente, perché dice che stare qui lo fa sentire come se potesse morire soffocato dalle fiamme da un momento all'altro.
E come dargli torto?
"Luke, da quanto siamo amici io e te?" Chiede, spezzando il silenzio.
Alzo un sopracciglio, perplesso: ma che cosa gli prende?
"Abbastanza per sapere che non è normale che tu faccia questi discorsi."
Sorride, lasciando che una fossetta si increspi sulla sua guancia.
"Voglio andarmene da qui, amico," confessa finalmente "Oakland ci sta diventando troppo stretta, e lo sai anche tu."
Questa è la verità che non posso negare: qui ci sono troppi Controllori e troppi pochi rifugi sicuri per due come noi.
Praticamente passiamo ogni nostro minuto con la sensazione di non riuscire ad arrivare alla fine dell'ora.
"E dove vorresti andare?"
"Indianapolis." Esclama, sicuro "Ho sentito che ci sono tanti Dannati nella loro parte sud, potremo trovare protezione."
"Indianapolis?" Chiedo, facendomi sfuggire una risata sarcastica "Tu sei pazzo."
"No, non è vero, e lo sai anche tu." Ribatte lui, serio come non mai.
Smetto di ridere, pensando che si, in effetti non ha tutti i torti, eppure non riesco a pensare di potermene andare da qui.
"Non lo so, Charlie, non abbiamo nemmeno abbastanza soldi." Dico, quasi a mo' di scusa, così da non dover dire cosa realmente penso.
"È per questo che ti ho portato qui." Confessa, facendo un leggero sorriso "Wings."
Sgrano gli occhi, questa volta davvero sconvolto.
"Vuoi rapinare il negozio più protetto di tutta Oakland?"
"E il più pieno di soldi." Ribadisce, ottenendo tutta la ragione "Sai che possiamo farcela."
Sospiro, non sapendo più che cosa pensare: tutto questo piano mi sembra pura follia.
"Ti ho detto che non lo so."
Charlie sbuffa, rialzandosi in piedi e sistemandosi lo zaino sulla spalla "Senti, amico, lo so che è dura senza Ian, ma lui non c'è più, e sicuramente non vorrebbe che tu buttassi via la tua vita rincorrendo il suo ricordo."
Prendo un respiro, tornando a guardare l'orizzonte.
Ormai il Dragon Bridge sta perdendo il suo fuoco, lasciando spazio alle tenebre.
Ora, sotto di me, si estende solo un grosso buco nero che sembra volermi risucchiare da un momento all'altro.
Ripenso ad Ian, al fatto che probabilmente mi darebbe dello stupido vedendomi perdere così tanto tempo fra i miei pensieri.
Forse Charlie ha ragione: io sono il solito pensatore perditempo, e sono stufo di avere questa parte, sono stufo di dover correre per qualche minuto di tranquillità.
Voglio essere come Ian, voglio combattere, essere forte, proprio come mi sentivo quando era ancora in vita.
Mi rialzo, notando subito il mio amico fare un sorriso compiaciuto.
"Va bene." Dico, e lui mi passa il passamontagna, felice come una pasqua.
"Per Ian?" Esclama, guardando verso il fiume.
Annuisco, notando il riflesso nero dell'acqua fargli brillare le iridi, ormai blu scuro per via della poca luce.
"Per Ian."
Angolo
Sono molto felice di vedere che anche il secondo capitolo è stato seguito, spero valga lo stesso anche per il terzo!
Detto ciò, presto Nali e Luke si incontreranno, chissà cosa accadrà, soprattutto ora che lei è fuggita dalla sua famiglia e lui vuole compiere una rapina del genere 😏
Continuate a leggere per scoprirlo e, se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate!
A presto,
Giulia
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Damned
Fantasy« Quindi tu vorresti farmi credere che riesci a controllare la mente delle persone? » America del futuro. Un nuovo mondo, un nuovo genere di persone: i Dannati del sangue, uomini e donne con poteri eccezionali che, però, sono banditi dalla società p...