Luke tiene lo sguardo fisso sulla strada e non ha più parlato dopo che siamo partiti.
Resta in silenzio, non mi guarda, sembra completamente perso nel suo mondo come se io o tutto il resto non esistessimo.
Spirale di pensiero, anche lui ne è una vittima.
Anche se è strano, sembra che io e lui condividiamo molto più della fama dei Dannati, solo che, mentre io sto scappando dalle mie radici, lui sembra rimpiangere ogni secondo la sua solitudine.
Un po' lo invidio, perché vorrei avere anche io un posto sicuro in cui tornare.
Io non ho più niente: famiglia, casa, soldi, anche il mio stesso cognome non ha più senso.
Inevitabilmente, sembra che l'unica cosa su cui potrei fare affidamento è proprio Luke, un ladro di cui conosco solo il nome.
Eppure, preferisco questo alla calda sicurezza delle mura di casa mia.
"Smettila di guardarmi."
Sposto subito lo sguardo, sentendo le guance andarmi a fuoco "Mi ero solo persa."
Luke non si smuove, restando impassibile come suo solito: non è proprio una buona compagnia.
Mi rivolto verso di lui, non riuscendo più a contenere il flusso di pensieri che ho nella mia mente.
"Indianapolis," dico, quindi, cercando di rompere questo silenzio assordante "perché?"
"C'è qualcuno che mi aspetta." Dice, semplicemente, non smuovendo il suo sguardo dalla strada.
Mi obbligo a non perdermi nell'osservare la vena che sta emergendo sul suo collo.
E' così stupido che io sprechi così tanto tempo a contemplarlo: alla fin fine ci sono migliaia di ragazzi migliori di lui, solo che io non li conosco, e non riesco nemmeno ad immaginarmeli.
"Smettila di fissarmi." Esclama, ancora, ma questa volta non distolgo lo sguardo, continuando a disobbedire ai suoi ordini.
"Chi ti sta aspettando?" Chiedo, curiosa "Un amico? Un famigliare?"
"Non ti riguarda."
Alzo gli occhi, annoiata da questo suo caratteraccio.
"Non sei un tipo molto loquace, eh?"
"E tu non sei la ragazzina timida che tutti credono."
Aggrotto la fronte, fulminandolo con gli occhi.
"Tu non sai cosa pensano gli altri di me, tu non mi conosci."
"Non ho bisogno di conoscerti per conoscere il genere." Borbotta, sicuro di sé "Famiglia ricca, viziata, raffinata: tutto il mondo é ai tuoi piedi. Ragazzina chic, con qualche problema nelle relazioni sociali extra famigliari. Tuo fratello era il tuo migliore amico, immagino? Penso anche l'unico."
"Non nominarlo."
Questa è la prima volta che mi guarda da quando siamo partiti, ma i suoi occhi sono totalmente impenetrabili.
È come quando mi guardavo allo specchio prima della festa del mio compleanno: non vedo nulla di particolare, solo il vuoto assoluto.
"Mio fratello," ripeto, seria "non lo devi nominare."
"È morto." Continua lui, imperterrito, tornando a guardare la strada "Ma molta gente muore."
Sposto lo sguardo sulla strada, mentre sento la rabbia farmi formicolare le dita.
Luke non sa niente, lui non si deve permettere di nominare Michael, lui non può.
Ma lo ha fatto, e se Michael fosse qui, non permetterebbe che qualcuno parlasse male della sua memoria, mi direbbe che dovrei punirlo.
No.
No, Nali, fallo uscire dalla tua testa.
Ma lui vorrebbe così.
Basta.
Michael non vorrebbe questo.
Esci dalla mia testa!
"Nali?"
"Ferma la macchina!" Urlo, portandomi le mani alla testa, non riuscendo più a sopportare le voci nella mia testa.
"Cosa? Nali, ma stai bene?"
Mi volto verso di lui, completamente fuori di me, e afferro il volante "Ferma!"
La macchina sterza, finendo fuori strada, e Luke fa appena in tempo a spingere sul pedale del freno prima che sia troppo tardi.
Tutto finisce, tutto si ferma, anche le voci finalmente tacciono, ma non riesco comunque a togliermi le mani dal viso.
"Ma sei impazzita? Stavamo per schiantarci!" Urla Luke, furioso e paonazzo.
Non rispondo, nemmeno lo ascolto, troppo spaventata, ma non da Luke, ma di me, da quello che sto pensando e che posso ricordare.
I ricordi sono solo ricordi, ma ti possono impedire di vivere.
"Nali?" Luke mi chiama, scuotendomi con delicatezza "Nali, guardami."
Non mi muovo, e lui sbuffa, visibilmente stanco della situazione.
"Nali." Mi toglie le mani dal viso, e subito vedo la sorpresa nei suoi occhi "Nali?"
Inizio a tremare mentre le lacrime scendono lungo il mio viso, rigando le mie guance.
"Non devi parlare male di lui." Sussurro, spaventata "Non gli farebbe piacere."
Luke aggrotta la fronte, non capendo.
"Ma di chi stai parlando? Perché hai fatto uscire la macchina dalla strada?"
"Non sono io, ma lui." Alzo lo sguardo, incrociando il suo, così scosso in questo momento "Michael non vuole lasciarmi."
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Damned
Fantasy« Quindi tu vorresti farmi credere che riesci a controllare la mente delle persone? » America del futuro. Un nuovo mondo, un nuovo genere di persone: i Dannati del sangue, uomini e donne con poteri eccezionali che, però, sono banditi dalla società p...