Alla fine a questa dannata festa ci sono andato anche io, ma solo perché non mi fido di Cole, e non voglio che faccia qualcosa a Nali.
Non è che mi preoccupo per lei, sia chiaro, ma non voglio avere altri problemi che possano rallentare il nostro viaggio.
Ho indossato i vestiti che ho preso oggi al negozio, la camicia bianca e i pantaloni neri, accoppiandoli alle mie nike nere.
Come unico trattamento di bellezza ho fatto una doccia, pettinandomi i capelli, ora castani, nella mia solita pettinatura.
Niente di più.
Poi mi sono limitato a sedermi sul letto, aspettando altre due ore che Nali si preparasse.
"Ci sono, ci sono." Esclama, uscendo dal bagno, infilandosi velocemente le scarpe nere col tacco.
Si è arricciata i capelli e si è truccata, mettendosi anche il rossetto rosso che ha preso oggi, dopo ben un'ora di tentativi.
La osservo, notando il modo in cui il vestito azzurro le fascia il corpo esile, sottolineandone le curve dolci.
Sta bene, davvero, ma mi accorgo che forse sto esagerando con gli sguardi quando lei posa il suo sul mio, facendo un sorrisetto.
"Mi dai una mano con la zip?" Chiede, venendomi vicino, dandomi le spalle.
Dopo un secondo di tentennamento, decido finalmente di alzarmi, obbedendo.
La mia mano sfiora la sua pelle nuda mentre le chiudo la zip: ho i brividi.
"Fatto." Dico, e Nali si volta verso di me, facendo un leggero sorriso.
"Grazie." Dice, e lentamente la vedo alzarsi sulle punte, dandomi un bacio sulla guancia, passandoci poi un dito per togliere il rossetto.
I suoi occhi mi stanno incatenando, e così anche il suo sorriso, che ora è brillante come non mai.
"Dobbiamo andare." Dico, quindi, spostandomi da lei, cercando di calmarmi.
Non va assolutamente bene, devo smetterla di pensare queste cose.
Lei annuisce, afferrando la sua borsetta, seguendomi poi in macchina dove, però, rimaniamo in silenzio per tutta la durata del viaggio, fino a quando Nali non mi dice di fermarmi, dicendo di essere arrivati.
Il locale si chiama Domingo, e già dall'esterno capisco che questa cosa non mi piacerà.
Ci sono troppe persone e sento già la musica far vibrare le pareti del locale.
Parcheggio l'auto, e Nali esce svelta, aspettandomi per un paio di secondi prima di stringere la mia mano, trascinandomi verso l'entrata.
"Non vedo l'ora di ballare, sono sicura che ti piacerà." Dice, lanciandomi poi un sorriso come a dire so che ti farò impazzire.
Non parlo, aspettando che lei incanti i butta fuori per farci entrare in questa scatola rumorosa, venendo subito investito dalla massa di corpi sudati.
"Vieni." Urla lei, trascinandomi verso il centro della pista, anche se non è esattamente ciò che voglio.
Si ferma, e poi mi guarda con la sua solita espressione da furba, prendendomi le mani, che porta alla sua vita "Si fa così."
Lei porta le sue braccia intorno al mio collo, avvicinando il suo viso alla mia guancia "Per una volta sarò io ad insegnarti qualcosa."
Non capisco di che sta parlando fino a quando non mi ritrovo a muovermi, obbligato a seguire i suoi movimenti a ritmo di musica.
Capisco di star davvero ballando quando sento Nali ridere contro il mio orecchio, spostando poi il suo viso proprio davanti a me.
Sta sorridendo, ma io proprio non ci riesco.
Siamo vicini, troppo vicini, così tanto che il suo azzurro è l'unica luce che vedo in tutta la stanza.
Mi ritrovo a pensare che Nali è bella in questo momento, mentre la stringo a me e sento il profumo dei suoi capelli.
Capisco che tutto questo mi sta piacendo solo quando vedo il sorriso di Nali scemare, e sento le sue mani muoversi: una verso i miei capelli e l'altra sulla mia guancia.
Le mie mani si stringono intorno ai suoi fianchi, che avvicino a miei.
Mi ritrovo a desiderarla.
Sbatte le sue palpebre, e i suoi occhi si abbassano dai miei, e noto che ora sta osservando le mie labbra, così vicine alle sue.
Risalgo con la mano la sua schiena, arrivando fino ai suoi capelli, che sfioro appena, e poi al suo viso, passando un dito sulle sue labbra rosse.
"Luke." Sussurra lei, quasi come se fosse persa in un sogno.
Un sogno che si infrange quando una mano stringe la spalla di Nali, trascinandola violentemente via da me.
"Nali, che piacere!" Urla Cole, vestito tutto elegante per l'occasione "Ti stavo cercando."
Nali fa un sorriso sfuggevole, e noto che si sta costringendo a non guardarmi.
In questo momento, mi sento davvero uno stupido.
"Dai, vieni, ti faccio bere qualcosa." Dice il ragazzo, mettendo una mano sulla sua schiena, iniziando a tirarla a sé.
Lei non dice niente mentre lentamente la portano lontano da me, lasciandomi completamente solo.
E non mi rimane altro che aspettare, come un totale stupido, fino a quando l'orologio non scocca le tre del mattino e decido che sono stanco.
La rabbia ha sorpassato la delusione dentro il mio petto, e ora l'unica cosa che voglio fare è dormire.
Attraverso la pista, cercando con lo sguardo Cole e Nali, che finalmente trovo, anche se non nelle condizioni che avrei pensato.
Cole e alcuni suoi amici la circondando mentre ridono di lei, al centro, che tiene gli occhi sgranati e ha le guance umide.
Noto che il suo vestito è strappato lungo l'orlo.
"Ehi, che state facendo?" Urlo, scasando Cole, quasi facendolo finire a terra.
E' così ubriaco che mi sorprendo come, tenendo conto del suo potere, non sia ancora in fiamme.
"Oh, avanti, ci stiamo divertendo." RIbatte, mentre i suoi amici ridacchiano.
Nali rimane in silenzio e con gli occhi bassi.
Vado verso di lei, prendendola fra le mie braccia, accarezzando piano le sue guance "Va tutto bene, ora ti porto via."
Lei alza finalmente gli occhi, facendomi venire quasi i brividi dal tanto di paura che mostra.
"Io non penso." Ribatte Cole, serio, e io subito lo guardo male, alzando una mano verso di lui e i suoi amichetti, che subito iniziano a sgranare gli occhi ed urlare, spaventati.
Loro mica lo sanno che la gabbia che li opprime non è altro che frutto della loro immaginazione, così come i serpenti a terra.
Li lascio lì, persi nelle loro paure, mentre torno a guardare la ragazza, ancora stretta a me come una bambina.
"Luke." Sussurra appena, stringendo le sue mani intorno la mia camicia "Luke, mi dispiace."
"Sta zitta." Ribatto, scostandole i capelli dal viso "Andiamo via."
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Damned
Fantasy« Quindi tu vorresti farmi credere che riesci a controllare la mente delle persone? » America del futuro. Un nuovo mondo, un nuovo genere di persone: i Dannati del sangue, uomini e donne con poteri eccezionali che, però, sono banditi dalla società p...