14. nali

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Non avrei mai pensato che arrivare finalmente ad Indianapolis mi avrebbe fatto paura ma, in realtà, è proprio così.

Guardo verso il basso, notando la mano di Luke stretta intorno alla mia coscia lasciata nuda dalla gonna corta.

Se ripenso a quello che è successo ieri notte non posso non diventare rossa o ridere come una scema, perché mai avrei detto che saremo finiti in questo modo.

Che saremo finiti insieme.

Eppure, stranamente, nonostante tutte le divergenze, noi andiamo davvero d'accordo, e stiamo bene insieme, e il cambiamento avvenuto negli scorsi giorni ne è la prova.

Solo che ora che siamo ad Indianapolis Luke ritroverà il suo amico, e se si dimenticasse di me? Non voglio perdere tutto quello che abbiamo difficilmente conquistato.

"Siamo arrivati." Esclama, entusiasta, fermando la macchina davanti ad un grosso capannone che sembra disabitato da anni.

"Ne sei sicuro?" Chiedo, perplessa.

Lui annuisce, scendendo dall'auto, mentre io cerco di stargli al seguito "Luke?"

Il moro si ferma, voltandosi verso di me mentre gli vado incontro, sempre più preoccupata.

"Luke, ho paura." Confesso, e lui subito corruccia lo sguardo, non capendo.

"Di cosa dovresti aver paura?"

"Beh, che tu ti dimentichi di me." Sussurro, abbassando lo sguardo.

Luke sta un secondo in silenzio, e poi sospira, accarezzandomi il viso "Nali, guardami."

Obbedisco, ritrovandomi subito a fare i conti con i suoi occhi così chiari, così sinceri ora.

"Non mi dimenticherò di te: ora che siamo qui le cose possono solo migliorare." Dice, e sento la piena fiducia che si nasconde dietro le sue parole.

Non posso contraddirlo, non oso nemmeno provarci.

"Va bene." Dico, quindi, e lui sorride, dandomi un leggero bacio, prendendomi poi per mano, arrivando fino alla porta, suonando il campanello.

Aspettiamo solo un paio di secondi e poi, stranamente, qualcuno ci apre: e io che pensavo fosse disabitato questo posto.

"Si?" Un uomo, forse sulla trentina, dai lunghi capelli mori e la barba castana sembra appena essersi svegliato mentre ci guarda.

"Ehm, sto cercando Charlie Herton, dovrebbe essere qui." Dice Luke, cercando di riacquistare la sua sicurezza "Sono Luke Darling."

L'uomo sgrana gli occhi, facendo una smorfia sorpresa "Luke Darling il ricercato?"

Poi sposta lo sguardo su di me, ed è qui che la situazione diventa quasi comica "E questa deve essere la borghese rapita."

"Non mi ha rapito nessuno." Sbraito, nervosa, ma subito Luke stringe la mia mano, cercando di calmarmi.

"Nali è con me."

"Oh, questo lo vedo." Ribatte l'uomo, ma subito una forte folata di vento ci colpisce, ed improvvisamente vedo un ragazzo dai capelli rossi davanti a me.

"Luke, amico, finalmente!"

Luke sorride, abbracciando il rosso come se avesse appena rivisto una persona persa da tanto tempo: a quanto pare siamo venuti fin qui per lui.

"Charlie, ti voglio presentare Annalise, anche lei è come noi." Dice, sempre sorridente, mentre l'espressione di Charlie cambia drasticamente quando posa il suo sguardo su di me.

Sembra quasi...schifato.

"La figlia degli Williams." Constata, e io non so nemmeno cosa rispondere "Il Signore dovrà sapere che è qui."

"Questo poco ma sicuro." Ribatte l'uomo, serio.

"Faremo tutto a tempo debito." Conclude Luke, sereno "Ma ora ho tanto di cui parlarti."

Charlie sorride, prendendo l'amico sotto spalla, portandolo dentro la struttura senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.

Seguo i tre ragazzi in silenzio, accorgendomi subito del fatto che questo non è altro che un vecchio garage allestito come un rifugio, in cui vedo passare almeno tre decine di persone.

Tutti Dannati, come noi.

"Amico, non puoi immaginare le rapine che ho fatto negli ultimi tempi, qui si che ci sono dei soldi che girano." Borbotta Charlie, felice come una pasqua "Comunque ti ho preparato il primo letto che sono arrivato, sapevo che saresti venuto prima o poi."

"Non ti avrei mai deluso." Ribatte Luke, sorridente.

Solo in questo momento decido di farmi notare, afferrando con timidezza la mano di Luke, sperando di attirare la sua attenzione, riuscendoci.

"Oh, giusto." Dice, quasi come se fosse appena uscito da un sogno "Penso che sia meglio che Nali resti con me, se non è un problema."

"Vedremo di trovare una sistemazione." Ribatte il rosso, ancora disgustato "Però ora andiamo, ti devo raccontare un sacco di cose."

Mi lasciano sola, e Luke nemmeno nota la mia assenza.

Fino a cinque minuti fa aveva detto che non si sarebbe dimenticato di me, e ora siamo già arrivati a questo punto?

Non ci posso credere.

"Ci divertiremo davvero tanto." Sento dire dal capellone, mentre questo mi passa davanti, facendo una risatina.

Io non dico niente, perché questa più che una rivincita non mi sembra altro che l'inizio della fine.

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