Calzini con suole antiscivolo bianchi con coniglietti arancioni ricamati, tuta intera grigia con cappuccio fornito di due lunghe orecchie da coniglio, sulle gambe accavallate, Persico, il suo gatto, dormiva acciambellato mentre lei lo accarezzava con una mano e con l'altra teneva il cellulare su cui faceva scorrere le foto di lei e Luca insieme. La modalità tristezza assoluta era attivata ormai. Erano trascorsi quattro giorni e del suo ragazzo nessuna traccia. Vale tirò su con il naso e mentre guardava le immagini di loro due abbracciati, stentava a credere che Luca non le avesse inviato nemmeno un messaggio. Forse qualcuno gli aveva detto ciò che aveva fatto.
Come? Ancora non lo sapeva.
«Sei sicura che non ci sia niente di niente?» chiese a Bea per l'ennesima volta.
«Non c'è niente qui, Vale.» le rispose la voce insofferente di Bea.
Vale sapeva che la sua amica non ne poteva davvero più di assecondarla nelle sue paranoie, difatti, se ne stava stesa da un bel pezzo sul tappeto arancione al centro della sua camera con un braccio a coprirle gli occhi e il cellulare nella mano.
«Hai controllato Facebook?» le chiese e come risposta ricevette solo un mugugno.
«Instagram? Snapchat? Twitter? Tutti i social possibili ed immaginabili?» continuò ad elencare, ma la risposta fu sempre la stessa.
Quella non era la prima volta che lei e Luca litigavano. Accadeva in continuazione, soprattutto per colpa sua. Vale sapeva di essere una persona molto difficile e non l'aveva mai nascosto a Luca, era stata chiara fin dalla prima volta che lo aveva visto e dal primo momento in cui lui aveva mostrato dell'interesse nei suoi confronti. Non si era nascosta, soprattutto per quanto riguardava i suoi difetti, anzi, era stata molto sincera al riguardo:
"Dovrei avere anche dei pregi, credo..." gli aveva detto alla loro prima uscita.
Chiara, sincera, limpida come acqua cristallina, trasparente al punto da poterle vedere dentro. Forse era anche per questo che Vale, fin da piccola, aveva avuto difficoltà a relazionarsi con le altre persone, almeno fino a che non aveva conosciuto Bea. Senza di lei non avrebbe avuto nessuno, né Sam, né Chris e molto probabilmente nemmeno Luca.
Da piccola era stata timida e poi tremendamente cinica e pignola. Aveva imparato a fare da sé ogni cosa, senza contare sull'aiuto di nessuno, era molto più facile per lei, soprattutto perché non avrebbe dovuto dire grazie o scusa nel caso di un errore.
Contare sulle persone, affidarsi a loro e lasciarsi trasportare era inconciliabile con il suo carattere, ma con Bea aveva ceduto. Bea la riempiva sempre di attenzioni, sapeva sempre cosa dire ed era attenta al suo umore, proprio come in quei giorni, dove aveva trascorso con lei l'intero week-end e l'aveva assecondata per ogni suo capriccio.
Di fronte a questo, Vale non aveva potuto fare altro che lasciarsi andare.
Poi aveva imparato a fidarsi anche di Luca, che aveva accettato il suo carattere complicato senza nessun compromesso. Lui accettava le sue dimenticanze e disattenzioni, anche la sua freddezza nei momenti dolci, il suo cinismo di fronte a problemi che riguardavano la sua famiglia. L'amava per quello che lei era; ora però, sembrava essersi volatilizzato.
«Chiamalo!» disse Bea di slancio, alzandosi a sedere sul pavimento. Vale fece finta di non sentirla, continuava ad accarezzare il suo gatto e a far scorrere le dita sul touch.
«Non far orecchie da mercante, Vale. Chiamalo e basta!» le ordinò Bea, alzandosi dal pavimento così velocemente che Persico, dallo spavento, balzò via e si rintanò sotto al letto.
«Hey!» la rimproverò Vale, irritata per averle spaventato il gatto. Bea le si parò davanti porgendole il suo cellulare.
«Chiamalo» ripeté per la terza volta e Vale alzò lo sguardo a guardarla.

STAI LEGGENDO
Adesso resta
Romanzi rosa / ChickLitLa protagonista di questa storia è Christina Belotti. Per tutti lei è Chris, una forza della natura, un uragano che travolge chiunque si trovi sul suo cammino. Chris, però, è anche una diciottenne che, in quello che dovrebbe essere il periodo più be...