PRESENTE
Chris chiuse l'acqua calda, che le aveva reso la pelle bollente e più rosata. Aprì l'anta di plexiglass e uscì dalla doccia. Il vapore, che l'aveva avvolta fino quasi a soffocarla, aleggiava per tutto il bagno e si insinuava in ogni angolo; l'aria era più respirabile adesso. Chris avvolse l'asciugamano intorno al suo corpo gracile e si avvicinò al lavandino; dalla testa le scendevano gocce d'acqua tiepida che le morivano sulle labbra e le bagnavano la bocca asciutta. Da parecchio ormai non aveva più bisogno di shampoo, balsamo e phon. Anche in quella circostanza, Chris era riuscita a trovare un lato comico: a causa della calvizia, si sentiva come Benjamin Batton, perché anche lei stava ringiovanendo, fino a diventare come un neonato.
Lo specchio era completamente appannato; il vapore aveva creato uno strato opaco, che non permetteva di distinguere alcun riflesso. Chris pensò che un giorno, anche se non sapeva quando, quello stesso specchio sarebbe rimasto vuoto per sempre, proprio come in quel momento.
Con la mano lo ripulì, cercando, in qualche modo, di eliminare anche i suoi pensieri. Di fronte a lei, non c'era più Chris e neppure una ragazza; l'immagine che vedeva era quella della malattia, che si era impadronita del suo corpo e di tutti coloro che condividevano lo stesso amaro destino. Scosse la testa, esausta di tutto, anche di se stessa.
Camminò verso la sua stanza, pentendosi di essere stata poco attenta nel passare dinanzi alla camera dei fratelli; non voleva che vedessero il suo corpo scarno. A volte, con un dito, credeva di riuscire a seguire l'intero percorso violaceo delle vene, che solo il sangue sapeva percorrere, lo stesso sangue che l'aveva trasformata in un fantasma.
L'epidermide bruciava e ciò era un sollievo; erano giorni che Chris sentiva la pelle fredda e insensibile, tanto da aver paura di chiudere gli occhi la notte; non era in quel modo che voleva andarsene.
Quando fu quasi arrivata nella sua camera, si sentì troppo debole per fare anche solo un altro passo; non riusciva a udire alcun suono, nè a percepire il proprio respiro; la vista le si affievolì. Stava per accasciarsi al suolo, quando vide passare dinanzi a sé un'ombra che l'afferrò; era qualcosa di caldo e con un buon odore.
L'ultima cosa che sentì, fu un grido lacerante. Qualcuno stava chiamando il suo nome.
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Adesso resta
ChickLitLa protagonista di questa storia è Christina Belotti. Per tutti lei è Chris, una forza della natura, un uragano che travolge chiunque si trovi sul suo cammino. Chris, però, è anche una diciottenne che, in quello che dovrebbe essere il periodo più be...